Il conflitto pensionistico/Principi economici dei sistemi pensionistici
I sistemi pensionistici sono organismi che hanno lo scopo di erogare delle prestazioni previdenziali ai soggetti che vi partecipano. Sono caratterizzati dalla partecipazione di un numero elevato di partecipanti in quanto trattando dei rischi biometrici dai costi elevati, devono essere ripartiti in una collettività.
Un sistema pensionistico è anche un modello semplificato che descrive il funzionamento della gestione della previdenza sociale per alcune collettività.
I principi economici che sono alla base dei sistemi pensionistici sono contenuti nella normativa che regola il rapporto economico tra utente/cliente e gestore.
I sistemi pensionistici hanno due modalità di gestire il rapporto economico:
- I sistemi pensionistici a redistribuzione dei tributi basati sulla contabilità finanziaria, che non prevedono un rapporto sinallagmatico tra prestazione sociale in denaro e contributi pensionistici se il rischio biometrico è tutelato con una prestazione sociale in denaro secondo modalità del servizio pubblico essenziale;
- I sistemi pensionistici a capitalizzazione basati sulla contabilità economico patrimoniale, che prevedono un rapporto sinallagmatico tra prestazione pensionistica complementare e risparmio previdenziale se il rischio biometrico è gestito in forma assicurativa.
I sistemi pensionistici a redistribuzione dei tributi che non prevedono un rapporto sinallagmatico tra prestazioni e contributi previdenziali[modifica | modifica sorgente]
Sono i sistemi pensionistici obbligatori che nella classificazione secondo la World Bank ricadono nel primo pilastro della previdenza o nel secondo pilastro della previdenza.
Nel caso di previdenza di primo pilastro, sono i sistemi pensionistici di diritto pubblico con gestori che possono essere enti pubblici o pubbliche amministrazioni con persona giuridica privata che svolgono una attività di interesse pubblico erogando il servizio pubblico di tutela previdenziale senza patrimonio di previdenza.
Nel caso di previdenza di secondo pilastro, sono i sistemi pensionistici di diritto pubblico con gestori privati che svolgono una attività di interesse pubblico erogando il servizio pubblico di tutela previdenziale con patrimonio di previdenza.
Caratteristiche dei sistemi pensionistici pubblici senza patrimonio di previdenza[modifica | modifica sorgente]
Siamo nel caso del primo pilastro della previdenza (comprensivo anche del pilastro zero secondo la classificazione più specifica della World Bank).
La prestazione pensionistica è fornita come un servizio pubblico con erogazioni in denaro la cui entità è calcolata con un metodo di calcolo fissato per legge. Si dice che la rendita pensionistica è stabilita con una formula della rendita predefinita.
Il finanziamento dell'ente previdenziale avviene per cassa attraverso i tributi in quanto i contributi previdenziali obbligatori per le assicurazioni sociali obbligatorie sono tributi.
Nel caso in cui una gestione previdenziale non riesca a mantenere l'equilibrio finanziario lo Stato interviene con trasferimenti di tributi dal bilancio o con il debito pubblico determinando il deficit dello Stato.
L'equilibrio della gestione finanziaria di questi sistemi pensionistici è legato alla sostenibilità fiscale del sistema pensionistico ed alla crescita reale del PIL influenzata sia da fattori economici sia dagli sviluppi demografici.
Quando in un sistema pensionistico la gestione finanziaria non è più in equilibrio si opera una riforma previdenziale che può intervenire:
- aumento della aliquota contributiva pensionistica di finanziamento;
- aumento dell'età per il pensionamento di vecchiaia;
- diminuzione delle prestazioni pensionistiche in essere. I diritti acquisiti in questo caso non esistono per definizione.
Essendo le prestazioni pensionistiche dei servizi pubblici, gli stessi possono essere variati in base alle contingenze economiche dello Stato.
Tali sistemi pensionistici sono senza riserve patrimoniali o se con riserve esse non coprono il debito pensionistico latente.
In tal caso l'indice di patrimonializzazione o fund ratio è inferiore all'unità ed il patrimonio dell'ente previdenziale non può essere definito patrimonio di previdenza.
Il patrimonio può servire per assorbire mismach temporanei dovuti a crollo dei redditi o degli iscritti o nel caso di spoliazione legale interviene come patrimonio preda.
Tali sistemi pensionistici sono caratterizzati dalla gestione politica della redistribuzione dei redditi con frequenti interventi della politica (es. INPS).
Valutazione della stabilità della gestione finanziaria[modifica | modifica sorgente]
La stabilità della gestione finanziaria dei sistemi pensionistici pubblici è strettamente legata alla sostenibilità finanziaria del debito pubblico della nazione che li gestisce.
Si tende ad associare la stabilità della gestione finanziaria legandola ai finanziamenti specifici legati al singolo sistema pensionistico pubblico, ma ciò è comunque fuorviante in quanto sia nel caso più evidente di trasferimenti dalla fiscalità generale, sia nel caso in cui non vi siano, i costi dei servizi pubblici e le prestazioni dei servizi pubblici, possono essere valutati solo nell'ambito complessivo del bilancio dello Stato con, da una parte appunto l'insieme complessivo delle prestazioni fornite, dall'altra il gettito fiscale totale.
Un parametro di valutazione normalmente utilizzato è il rapporto tra la spesa pensionistica ed il PIL.
Detto rapporto va confrontato con il rapporto tra il gettito fiscale totale ed il PIL e gli altri indicatori macroeconomici quali il rapporto tra il debito pubblico ed il PIL e il deficit del bilancio dello Stato in rapporto al PIL.
Caratteristiche dei sistemi pensionistici pubblici con patrimonio per mismachment temporanei[modifica | modifica sorgente]
I sistemi pensionistici che vengono classificati nel secondo pilastro della previdenza non sono presenti in Italia mentre sono diffusi in Svizzera ed in altri paesi OCSE.
Sono sistemi pensionistici obbligatori gestiti da privati secondo leggi di diritto pubblico e si distinguono per la presenza di un patrimonio di previdenza.
La prestazione pensionistica viene calcolata sempre secondo il metodo della formula predefinita determinando una solidarietà che va oltre la redistribuzione del rischio assicurativo.
Quando il patrimonio di previdenza non copre più le obbligazioni derivanti dalla formula della rendita predefinita, si interviene con leggi di diritto pubblico che modificano la formula della rendita predefinita determinando quindi l'assenza del rapporto sinallagmatico tra contributi previdenziali e prestazioni pensionistiche.
Si può pensare che la presenza di un patrimonio di previdenza rappresenti l'esistenza di un rapporto sinallagmatico tra prestazioni pensionistiche e contributi previdenziali, ma ciò non è vero in quanto il rischio economico è scaricato sugli aderenti in forma obbligatoria, in particolare modo per quanto riguarda il rischio di longevità.
Valutazione della stabilità della gestione finanziaria[modifica | modifica sorgente]
I sistemi pensionistici a capitalizzazione che prevedono un rapporto sinallagmatico tra prestazioni e risparmio privato[modifica | modifica sorgente]
Sono i sistemi pensionistici definiti dalla World Bank terzo e quarto pilastro della previdenza.
Sono i sistemi pensionistici o gli strumenti finanziari che si basano sulla volontarietà del rapporto giuridico di diritto privato che regola la gestione del risparmio.
Il gestore deve gestire i risparmi secondo il principio della capitalizzazione integrale ossia mantenere un patrimonio di previdenza che copre le obbligazioni assunte in base al rapporto giuridico di diritto privato.
Valutazione della stabilità della gestione finanziaria[modifica | modifica sorgente]
Note[modifica | modifica sorgente]
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
Libri[modifica | modifica sorgente]
Leggi[modifica | modifica sorgente]
- Decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, articolo 24, in materia di "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici."
- Decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, articolo 12, in materia di "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica."
Web[modifica | modifica sorgente]
- ESSPROS Manual and user guidelines (PDF), ec.europa.eu, ESSPROS Manual and user guidelines.
- «v. pag. 166».
- Melburne Mercer Global Pension Index (PDF), mercer.com, Melburne Mercer Global Pension Index.
- Pensions at a Glance 2013: OECD and G20 indicators Italia (PDF), oecd.org, OCSE20131126Italia. URL consultato il 9 dicembre 2013.
News[modifica | modifica sorgente]
- Beniamino Musto, Direttiva Iorp, cosa cambia per i fondi pensione italiani, in insurancetrade.it. URL consultato il 4 ottobre 2015.
- Paolo Onofri, La distribuzione dei rischi nel sistema pensionistico italiano, in Professione Finanza. URL consultato il 17 settembre 2014.
- Vincenzo Galasso, Chi paga per la riforma delle pensioni, in La Voce.info. URL consultato il 31 dicembre 2013.
- Paola Valentini, Pensioni, in Danimarca il sistema più efficace e sostenibile al mondo, in Milano Finanza.
- Povere pensioni, in Sbilanciamoci. URL consultato il 6 dicembre 2013.
- Inps, frena il numero di pensioni, in MilanoFinanza. URL consultato il 5 dicembre 2013.
- Fornero sfondata da pensioni a 60 anni. E’ fuoco che brucia sotto i conti Inps, in Bliz quotidiano. URL consultato il 16 novembre 2013.
- Pensioni: Fornero, grazie alla riforma risparmi per 22 miliardi entro il 2020, in Teleborsa. URL consultato il 19 aprile 2013.
- Risparmi per 80 miliardi dalla riforma Fornero, in Corriere della Sera. URL consultato il 13 giugno 2013.
- Andrea Telara, Pensioni, le vere vittime della riforna Fornero, in Panorama. URL consultato il 22 agosto 2013.
- Previdenza, i divora-pensione, in MilanoFinanza. URL consultato il 23 agosto 2013.
- La Cassa ragionieri prova l'attacco, in Il sole 24 ore. URL consultato il 26 marzo 2013.