20200908 Gli avvocati e la cultura dell'ignoraza istruita

Da const.


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< Glossario del conflitto sociale >


25 - Guerra culturale (indice)


Il regime imbecillocratico si regge sulla ignoranza istruita. Non esiste una élite di contro potere con una cultura basata sull'ignoranza istruira.

Premessa[modifica | modifica sorgente]

https://youtu.be/569n3zQ29dY

Nel periodo 2012-13 ho iniziato ad interessarmi della previdenza sociale degli ingegneri.

Ho studiato a fondo i bilanci tecnici, consuntivi, preventivi, il diritto della previdenza sociale, le relazioni della Corte dei Conti, le sentenze, ho seguito la riforma delle pensioni Fornero, ho seguito il dibattito sulla stampa per svariati anni.

Ho capito dopo un anno esattamente come si svolgeva il saccheggio con le casse dei liberi professionisti e la costruzione della verità operata dagli imbecillocrati, gli stakeholders del regime imbecillocratico, le truffe semantiche legate all'ignoranza istruita dei liberi professionisti.

Quando mi sono reso conto che tutto si regge sulla spoliazione legale ho abbandonato i forum degli ingegneri che non avrebbero mai potuto dedicare le risorse che ho dedicato al tema e mi sono trasferito su quelli degli avvocati.

A questo punto mi sono imbattuto con decine di associazioni di avvocati travolti dalla crisi e pronti a portare avanti le rivendicazioni dei diritti per alleviare la propria condizione economica.

A questo punto mi sono scontrato con un muro invalicabile.

Praticamente mi hanno bloccato tutti, tutte le discussioni di diritto che portavo avanti erano arabo per gli esperti del diritto.

Nel 2014 avevo messo su Wikipedia le motivazioni che poi ha adottato la cassazione nel 2019, sul tema della iscrizione alla Gestione Separata INPS, che ha invalidato centinaia di sentenze dei giudici del lavoro.

Da un lato abbiamo il mostro sacro del Diritto della previdenza sociale, professore Mattia Persiani, dall'altra una massa informe di imbecilli indotti inconsapevoli che aprono bocca senza sapere perché.

L'occasione di questo commento è stata l'intervista di Nunzio Luciano ove afferma che le casse di previdenza sono private, pochi giorni dopo la sentenza che lo dichiara in prorogatio proprio in virtù della natura di amministrazione pubblica delle casse.


L'élite di contro potere[modifica | modifica sorgente]

Nei commenti dei contestatori non si è levato un "imbecille, non sai di cosa parli" ma una serie di



DIECI DOMANDE PER IL PRESIDENTE SCADUTO DI CASSA FORENSE

1.Dal 29 aprile 2020 all'aprile del 2021, quando ha previsto di lasciare il suo sacrificato ufficio, verrà remunerato con l'indennità di carica prevista per il Presidente dell'ente?


2.Oltre 1000 avvocati hanno sottoscritto l'istanza di commissariamento di Cassa Forense redatta dall'Avv. Nazzaro. Cassa Forense pensa di querelarli tutti?


3.Un Presidente in prorogatio può affrontare la riforma sistemica della previdenza forense, o tale impresa esula dalla ordinaria amministrazione?


4.Nel corso degli anni sono stati migliaia gli avvocati che hanno chiesto di abolire i minimi contributivi slegati dal reddito, ed attualmente pendono in parlamento due disegni di legge che si propongono di abolire tale illecito ed odioso balzello. Sono tutti facinorosi populisti?


5.Negli ultimi lustri i redditi dell'avvocatura hanno subito un costante calo. Le previsioni future, anche a causa del COVID, sono assai negative. Cassa Forense ha provato a fare simulazioni di sostenibilità, con ipotesi di calo reddituale legato alla pandemia?


6.La recente pronuncia del Tribunale di Roma, a seguito di ricorso ex art. 700 c.p.c., stigmatizza qualsiasi cristallizzazione di potere, affermandone la natura illecita, con richiamo alle pronunce Cass. SS. UU. n. 32781/18 e Corte Cost. 173/2019. Cosa pensa dei delegati alla Cassa Forense che hanno svolto ben tre mandati all'interno dell'ente, invece dei due riconosciuti come limite alla reiterazione possibile, dalle pronunce richiamate?


7.Quasi 100 mila avvocati sono da tempo in una condizione reddituale paragonabile a quella dei lavoratori più umili e chiedono da anni decontribuzione. Cassa Forense gli risponde con i bandi assistenziali. Perché non vengono ascoltate le richieste di chi vive la contribuzione insostenibile come principale problema nel rapporto con l'ente previdenziale forense?


8.Si dice disponibile al confronto con tutti, ma rilascia quasi esclusivamente interviste/monologo, in assenza di contraddittorio. Sarebbe disponibile ad un confronto pubblico con i suoi contestatori, trasmesso in diretta dai media gestiti dalla Cassa Forense?


9.Nel 2017 le furono sottoposte 4 richieste, a costo zero, che incidevano su trasparenza ed inclusione democratica della Cassa Forense. Ad oggi solo il tema dell'abolizione dei minimi slegati dal reddito ha trovato attenzione, e per via del COVID, non certo per scelta autonoma. Lei pensa che i giovani avvocati debbano ancora dover attendere cinque anni, prima di potersi candidare a rappresentare i propri interessi in Cassa, pur pagando i contributi durante tale lasso di tempo?


10.Lei afferma spesso di tenere al decoro dei comportamenti degli avvocati e di perseguire chi la contesta per tutelare tale decoro. Eppure non ha mai speso una parola per quegli avvocati, massimi esponenti della classe forense, riconosciuti da sentenze e pronunce giudiziarie, responsabili di essersi ricandidati, o di aver comunque detenuto le proprie cariche rappresentative, in violazione delle leggi vigenti. Perché non ha mai pensato di denunciare anche loro?



Non mancano le dichiarazioni d'amore:


DA DOMANI SARO' IN BICI IN UMBRIA e quindi ribadisco due concetti guida: in previdenza, che è scienza di lungo termine , non si fanno le rivoluzioni per slogan o like MA SI STUDIA FUNDITUS e si propongono soluzioni tecnicamente sostenibili; Cassa Forense e' l'unico bene della avvocatura italiana e quindi va difesa, cambiata, ristrutturata ma non "scassata " come ho letto sui social. A me, buona pedalata !



C'è chi prova ad affrontare il tema culturale ma su questioni sempre marginali:


Durante i miei sette anni di attività politica volta a denunciare il malaffare e gli abusi di potere che dominano il mondo dell'avvocatura italiana, ho scritto migliaia di PEC ed email. Ho compulsato più volte le massime cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica, i media, perfino l'accademia, gli esponenti della dottrina, perché prendessero posizione contro un mondo di mezzo, dove regnano omertà, affarismo, uso spregiudicato e distorto della rappresentanza. Quasi mai ho trovato riscontri o supporto concreto, se non in sparuti casi. Emblematico, e simpatico, un aneddoto legato alle centinaia di mail inviate ai "costituzionalisti" italiani, docenti nelle varie università dello stivale, per sollecitare prese di posizione pubbliche, sulla manifesta infondatezza delle ridicole attestazioni promosse dal Consiglio Nazionale Forense innanzi alla Consulta, tese a non far conteggiare i mandati già svolti prima dell'approvazione della legge professionale forense nel novero di quelli concorrenti a formare il limite di reiterazione della propria candidatura. In quel frangente credo di aver compulsato circa 200 professori universitari, titolari di cattedra di materia costituzionale. Ho ottenuto UNA SOLA RISPOSTA, da un docente che si rammaricava, mi spingeva a continuare la lotta, ma dichiarava di insegnare informatica giuridica, e di non potermi dunque essere utile più di tanto. 🙂 La situazione dell'avvocatura italiana, dal punto di vista del malaffare delle sue istituzioni, è tragica, e lo sappiamo tutti. La legalità, le regole, nel nostro mondo sono parole prive di senso. L'Ordine Forense è terra di predoni, che prendono e arraffano tutto ciò che possono, travalicano qualsiasi limite, distorcono ogni principio, ad esclusivo favore del proprio potere e del proprio conto in banca. Questo clima di degrado, questo squallore imperante, ha scatenato una reazione di disgusto e distacco, che ormai rende le istituzioni forensi italiane prive di qualsiasi autorevolezza, credibilità o rappresentatività. I clan che reggono questo sistema comprano il voto dei loro clientes, ma nulla legittima questo circo triste. Pur non accordando alcun rispetto al Parlamento e ai parlamentari italiani, che giudico quasi tutti indegni, cittadini di serie B, sul piano dei valori che professano, credo che la condizione vissuta da noi avvocati, in relazione al vulnus di rappresentatività vissuta, vada a loro ancora sottoposta. Provvederò dunque a ricominciare a scrivere, certo del loro mancato riscontro. Saranno altre centinaia di comunicazioni, ed è giusto che siano inviate.

http://www.parlamento.it/leg/18/BGT/Schede/Bicamerali/v3/4-00068.htm



Ci sono infine battaglie legali finite nel binario morto della giurisdizione.



Battaglie legali sulla spoliazione illegale inutili per uscire dal regime imbecillocratico .


Il Libbrone[modifica | modifica sorgente]

Infine c'è il libbrone, lo strumento che ho creato in questi 8 anni proprio per combattere da solo contro tutti la guerra culturale contro gli imbecilli indotti inconsapevoli, presenti a tutti i livelli nella nostra società.

Con le ultime elezioni abbiamo sdoganato l'incompetenza e l'ignoranza istruita, come antidoto alla competenza delinquenziale, ultimo passo di disperazione di un paese morto che arretra da 30 anni.

Ho aspettato quindi questi anni sperando che tra le varie associazioni si creasse un gruppo capace di affrontare in autonomia la guerra culturale. Invano.

Ora che il quadro sociologico è stato chiarito, che i termini previdenziali sono stati digeriti dal web, che ho quindi un glossario del conflitto sociale e un glossario della previdenza sociale consistenti, posso tornare alle origini per dimostrare tutta l'ignoranza istruita diffusa degli avvocati italiani.

La distopia reale degli avvocati[modifica | modifica sorgente]

Cosa credono VS cosa è[modifica | modifica sorgente]

La natura giuridica[modifica | modifica sorgente]

L'avvocato italiano si nutre di Wikipedia.

per Wikipedia[modifica | modifica sorgente]

Vediamo cosa è Cassa Forense per Wikipedia.


Disciplina normativa (da Wikipedia)

La Cassa Forense, istituita nel 1952[1], ha natura legale di fondazione con personalità giuridica di diritto privato[2], in seguito alla privatizzazione del 1993-1994.

Per il Corriere della Sera[modifica | modifica sorgente]

Per Nunzio Luciano[modifica | modifica sorgente]

Per Oliveti[modifica | modifica sorgente]

Invece per Cassano[modifica | modifica sorgente]

Per le sentenze[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

*Regolamento investimenti


25 - Guerra culturale (indice)


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