Bene comune e lavoro

Da const.

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Il lavoro è il fondamento economico del bene comune in quanto indispensabile per l'alimentazione materiale, intellettuale e spirituale.

Il lavoro è l'unica fonte che crea il reddito da redistribuire per il bene comune.

Il lavoro deve essere svolto e compensato nel rispetto della dignità.

Nelle infinite modalità in cui si svolge il rapporto di lavoro si creano le innumerevoli situazioni di discriminazione tra i cittadini.

Alcune caratteristiche del lavoro:

  • mercato su cui si svolge l'attività (interno, estero)
  • tipo di mercato (libera concorrenza, monopolio)
  • tipo di contratto (indeterminato, determinato, flessibile)
  • tipo di lavoro (usurante, non usurante)

Qui non si vuole affrontare il tema dei rapporti di lavoro, legato alla dignità ed all'equità, ma di creazione e distruzione del lavoro più legato al bene comune.

Il reddito, prima di redistribuirlo, bisogna produrlo.

Ford e la paga degli operai[modifica | modifica sorgente]

Uno degli aneddoti sulla storia di Ford è che una volta avviata la prima catena di montaggio che sfornava automobili ad un ritmo mai visto, era il problema a chi venderle.

Per questo la paga degli operai era tale da permettergliene l'acquisto.

Il lavoro fa i consumatori ed i consumatori fanno il lavoro.

Questo vale in un mercato chiuso.

Se interviene la delocalizzazione e la concorrenza salariale tra stati con diversi costi del welfare, del lavoro e che fanno la concorrenza fiscale, il lavoro si sposta dove costa di meno.

E' la globalizzazione ossia l'apertura dei mercati alla libera concorrenza e circolazione di beni, persone e capitali, con il fine di tutelare in primo luogo il cittadino consumatore.

Ma se il cittadino perde il lavoro dopo un poco di tempo non avrà reddito neanche per i prodotti più economici.

In generale distinguerei quindi due situazioni, il lavoro che dipende dalla domanda interna, il lavoro che è legato alla concorrenza internazionale, il lavoro che è legato alle importazioni.

L'impresa nel libero mercato al centro del bene comune[modifica | modifica sorgente]

Se tutti i lavori hanno un valore primario nei confronti del bene comune, il lavoro delle imprese sul libero mercato ha un valore superiore in quanto fonte primaria del PIL.

Solo da queste imprese, agricole, industriali, artigianali, intellettuali, purché posizionate sul libero mercato, nasce il reddito che a cascata alimenta i servizi pubblici.

Le imprese che operano come fornitori di servizi sia pubblici o in regime di monopolio, sono le imprese che redistribuiscono il reddito tra tutti gli altri lavoratori e cittadini in cambio di un servizio legato al bene comune.

Infine vi sono quelli che ripartiscono i redditi senza fornire servizi e sono i casi di deriva della finanza legati alla spoliazione legale.

Quindi ogni volta che si carica l'impresa di oneri che non servono per il bene comune, si fa una azione contro il lavoro.

Come perseguire il bene comune nel lavoro[modifica | modifica sorgente]

  • Occupazione
  • Costo totale del lavoro
  • Monte dei salari


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