Cassa Forense su Facebook
< App. XI - Revisione paritaria >
2019 10 09[modifica | modifica sorgente]
📌 Con sempre maggior frequenza vengono pubblicati sui social (e su Facebook in particolare) post relativi al sistema previdenziale forense contenenti inesattezze,SPESSO GROSSOLANE, che potrebbero lasciare il tempo che trovano se non fosse che ingenerano equivoci e destano preoccupazioni tra gli iscritti.
Per questa ragione #Cassaforense si trova costretta ad assumere iniziative a tutela dell’Ente e dei propri iscritti, DIFFIDANDO coloro che pubblicano notizie false alla immediata rimozione dei testi inveritieri e con riserva di agire per il RISARCIMENTO DEL DANNO.
Ciò premesso, va ricordato come chiunque possa simulare la propria futura #pensione accedendo al simulatore di pensione messo a disposizione dalla Cassa sul suo sito Internet, all'interno della propria posizione personale, potendo anche modulare l'ammontare dei redditi futuri (stabili, in aumento, in diminuzione) e valutare la convenienza o meno dell'anticipazione o di eventuali riscatti.
Tutti questi elementi, infatti, incidono necessariamente sul {CALCOLO DELLA PENSIONE}.
Giova anche segnalare, a mero titolo di esempio, che un #avvocato nato nel 1952, iscritto alla Cassa dal 1985 e pensionato nel 2019, con un reddito medio rivalutato di circa 12.000 euro annui, avrà versato alla Cassa, in valore nominale, circa 50.000 euro complessivi per contributo soggettivo (anno per anno interamente deducibile).
A ciò, vanno aggiunti circa 12.500 euro per contributo integrativo (ripetibile nei confronti del cliente) e 3.000 euro per contributo di maternità (anch’esso deducibile fiscalmente).
A fronte di ciò, nel 2019, lo stesso professionista, avrà diritto ad una pensione (anticipata a 67 anni) che, a calcolo, ammonterà a circa 5.500 euro annui lordi ma potrà, grazie all'istituto dell’integrazione al minimo, raggiungere la soglia di € 11.949 annui lordi, con un ottimo “tasso di sostituzione” rispetto all'importo del reddito medio dichiarato dall’#avvocato nei 35 anni di professione.
Va precisato che tale integrazione spetta nel caso in cui i redditi complessivi dell’iscritto e del coniuge non legalmente separato non siano superiori al triplo della pensione minima (per l’anno 2019 € 35.847).
Tenuto conto delle statistiche sulla speranza di vita è evidente come le somme versate in casi come questo siano ampiamente compensate dalla rendita vitalizia (e reversibile) garantita dalla Cassa, grazie alla SOLIDARIETÀ INTERNA ALLA CATEGORIA.
Si tratta, come è evidente, di casi limite che, peraltro, se non vengono correttamente rappresentati, possono prestarsi a strumentalizzazioni e provocano confusione e timori infondati. Va, peraltro, sottolineato come, anche a fronte di una contribuzione decisamente bassa, l’Ente eroga prestazioni DECORRELATE – IN MELIUS – RISPETTO ALLA CONTRIBUZIONE STESSA.
Amor Tra le voci diffamatorie su Cassa Forense vi sono queste: Cassa Forense è una amministrazione pubblica; Cassa Forense non pubblica i tassi di sostituzione; Cassa Forense è inserita nel conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche; Cassa Forense usa il patrimonio netto per pagare le pensioni paghi uno e prendi quattro, in considerazione che il patrimonio non rende interessi adeguati e che il debito latente è il triplo del patrimonio stesso; Cassa Forense usa i contributi previdenziali, che sono imposte, per andare in borsa ad acquistare azioni, di fatto nazionalizzando le aziende con aiuti di stato, e che per questo si oppone al regolamento sugli investimenti; Cassa Forense agisce in violazione del TU sugli Appalti Pubblici. Ma è vero veramente? Perché se ciò fosse tutto confermato, allora sarebbe testata la teoria sul regime imbecillocratico in quanto i 250mila avvocati non ne sanno nulla.
Il debutto di Cassa Forense su Facebook 20 settembre 2017[modifica | modifica sorgente]
Il piano di comunicazione di Cassaforense, con la presenza dell’ Ente di Previdenza e Assistenza degli avvocati anche sui social network, si arricchisce oggi di un ulteriore strumento per potenziare lo scambio di informazioni con i propri iscritti.
La comunicazione ha rappresentato fin dall’avvio della mia Presidenza un asset strategico dell’attuale gruppo dirigente della Cassa: Consiglio di amministrazione e Comitato dei delegati. Ora un altro importante tassello viene collocato all’interno di questo percorso condiviso e lungimirante. I social network rappresentano un mezzo di straordinaria importanza, a maggior ragione in un contesto, come quello contemporaneo, in cui l’inclusività è paradigma più di quanto in passato non lo sia stata l’esclusività, la dimensione orizzontale più realistica di quella verticale. La pagina Facebook di Cassaforense è aperta a tutti gli avvocati che vorranno sperimentare tale piattaforma per conoscere le misure da noi varate in materia di previdenza e dell’assistenza.
Si tratterà di contenuti che gli iscritti troveranno anche nel sito internet dell’Ente, nella Web tv e in tutte le altre soluzioni narrative che Cassa Forense ha immaginato e sta immaginando nell’interesse dei propri iscritti.
Il modello di riferimento è quello della comunicazione integrata e multicanale: la trasmissione delle informazioni da Cassaforense agli iscritti avverrà, pur sfruttando le peculiarità di ogni mezzo di comunicazione, in una logica crossmediale che tenga conto della complessità delle questioni in campo, delle differenti esigenze di fruizione, da parte di un’avvocatura alle prese con processi di reale cambiamento e trasformazione. L’auspicio è che il nuovo mezzo sia anche di stimolo ad una maggiore frequentazione del sito, di modo che siano conosciute, se non dalla totalità, almeno dalla maggior parte degli iscritti tutte le molteplici iniziative intraprese dall'Ente.
La logica dei social media prevede, naturalmente, anche la dimensione della interattività.
Saranno ben accette segnalazioni, proposte, idee e anche critiche, con l'unico limite della buona educazione. Non saranno ammessi insulti ed a coloro che ne faranno uso sarà poi inevitabilmente inibito l'accesso.
Confidiamo che ciò non accada e che, con la fattiva collaborazione di chi vorrà esserci, si realizzi il nostro obiettivo.
L’ufficio comunicazione di Cassa Forense, formato da personale interno alla Cassa, con il coordinamento editoriale del componente del Cda, Roberto Uzzau, svolgerà unitamente alle altre linee operative, indicate nel piano di comunicazione dell’Ente, l’attività di produzione dei contenuti su Facebook e di monitoraggio delle diverse forme di interazione. E’ un’attività che svolgeremo con la passione e la determinazione che ha contraddistinto il tratto di strada fatto insieme fino a questo momento.
Buon facebook a tutti,
Nunzio LUCIANO
Revisione paritaria[modifica | modifica sorgente]
Rileggendo il comunicato, a prima vista ho pensato ad un fake, ad un falso profilo, poi analizzando alcune frasi vuote, tipiche di Nunzio e la gravità dei contenuti mi sono reso conto che non è un fake.
La puttanata[modifica | modifica sorgente]
... in cui l’inclusività è paradigma più di quanto in passato non lo sia stata l’esclusività, la dimensione orizzontale più realistica di quella verticale.
Questo è il linguaggio dell'élite, quella che tiene addormentati il 99% degli avvocati imbecilli.
La narrazione[modifica | modifica sorgente]
e in tutte le altre soluzioni narrative che Cassa Forense ha immaginato e sta immaginando nell’interesse dei propri iscritti.
Questo è il succo della spoliazione legale, del controllo sociale da parte delle istituzioni di mobbing sociale quali sono le casse.
Vivono sulla narrazione di una realtà che non esiste e sono obbligate a coltivare l'ignoranza istruita, l'imbecillità indotta pena il loro collasso.
La promessa che non si avvererà mai[modifica | modifica sorgente]
La logica dei social media prevede, naturalmente, anche la dimensione della interattività. Saranno ben accette segnalazioni, proposte, idee e anche critiche, con l'unico limite della buona educazione. Non saranno ammessi insulti ed a coloro che ne faranno uso sarà poi inevitabilmente inibito l'accesso.
Se volevano il dialogo, che significa "insegnare ad imparare" non dovevano diventare social-isti nel 2017 quando è già crollato un mondo, ma nel 2012 quando hanno fatto la riforma Fornero che già diceva cosa sarebbe accaduto alle casse.
E' tanto vero che sono pronti al dialogo che alla prima domanda hanno già risposto a membro di segugio.
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Domanda:
Vorrei chiedere, e chiedo, agli esperti della Cassa Nazionale Forense, oppure al suo Presidente Nunzio Luciano, quale e' la natura giuridica dei contributi previdenziali della previdenza di base obbligatoria. In attesa di risposta Vi porgo i miei piu' Cordiali Saluti Avv. Silvio Ulisse iscritto all'Albo di Pesaro al n. 900
con Mario Paolo Rossi.
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Risposta:
CassaForense Quella riconosciuta dalla legge, dalla Giurisprudenza di merito (anche recentissima) e da quella di legittimità
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E' la conferma l'imbecillocrazia si fonda sulla presa per il culo.
Da ciò i famosi capitoli sulla facciaculizzazione dell'élite esperta solo di puttanatologia.
L'egemonia culturale dei social[modifica | modifica sorgente]
Perché la discesa nell'inferno dei social, già in passato ampiamente demonizzato come inadatto per i professionisti?
Come disse la Muratorio, i professionisti si sono proletarizzati.
I social sono l'unico mezzo di comunicazione del nuovo proletariato. Se non si conquista l'egemonia culturale sul mezzo, finisce la narrazione di quanto sono belle le casse private, di come investono bene quello che sputtanano ecc. ecc.
Ci sono ancora in giro le figure più pericolose, ossia le istituzioni di mobbing sociale, i finti sindacati dei giovani.
Il pericolo non è Nunzio, lo ha spiegato bene Chomsky, il pericolo sono quelli pronti a cooptarlo nella reggenza di questi fondi sovrani lasciati come bancomat della massoneria.
Il ruolo degli imbecilli indotti ossi il 99% dei liberi professionisti[modifica | modifica sorgente]
Nelle elezioni dei COA sta emergendo prepotentemente l'imbecillità collettiva dei liberi professionisti ormai ridotti a peggio dei precari.
Laureati che non hanno cognizione di cosa sono gli ordini.
Metodi elettorali degni delle peggiori dittature centroafricane del secolo scorso.
Quando avranno capito cosa si svolge alle loro spalle da parte dei colleghi che ci mettono la faccia, sarà troppo tardi.
Il conflitto sociale è endocorporativo, prima che economico è culturale e la coltivazione dell'ignoranza istruita è alla base del meccanismo di spoliazione legale.