Conflitto sociale

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“È importante comprendere che non possiamo chiedere al mercato giustizia sociale, nè tantomeno che si ricordi dei più deboli, di coloro che sono rimasti ai bordi del cammino. Questa è una funzione che spetta allo Stato”.

(J. Mujica)

Conflitto sociale[modifica | modifica sorgente]

Il conflitto sociale, prima che economico è culturale.

Il conflitto sociale prima che economico è culturale perché la ripartizione delle risorse è determinata da priorità che si basano sui diritti di chi domina culturalmente.

Per capire in cosa consiste il conflitto sociale bisogna prima riprendere la definizione di fenomeno, quindi tutte le tipologie di fenomeno individuate ed infine capire bene il concetto di energia originaria del Big Bang.

Bisogna avere chiari i confini in cui si svolge che possono essere l'universo sociale o un sottoinsieme definito da una struttura sociale.


A questo punto è facile capire che il conflitto sociale è una competizione tra fenomeni umani per avere quanta più energia originaria del Big Bang nelle più svariate manifestazioni ossia sotto forma di uno qualsiasi dei fenomeni possibili.

Lo Stato, con il suo ordinamento, rappresenta il perimetro nel quale si svolge il conflitto sociale, nel quadro delle regole costituzionali.

Quando il conflitto sociale si svolge in violazione delle regole costituzionali, la competizione per le risorse si risolve con attività di mobbing sociale tra gruppi.

La globalizzazione ha alterato il conflitto sociale classico, regolato in precedenza nei confini di uno Stato in quanto ora si svolge su scala mondiale mettendo in competizione i diritti dei lavoratori di tutto il mondo.

Il dumping sociale e fiscale sono i margini per sviluppare la concorrenza dei prodotti.

Nelle scienze naturali, le leggi che regolano i fenomeni sono appunto naturali, immodificabili, l'uomo può solo scoprirle, trovare dei modelli che descrivono i fenomeni naturali e quindi le leggi naturali per poter predire gli effetti.

La natura è regolata da queste leggi immutabili nel tempo.

La società, qualunque sia il livello di complessità, dalla famiglia alla comunità, alla corporazione, allo stato al mondo, è regolata da norme, consuetudini, comportamenti che sono frutto della cultura di quel gruppo sociale e del conflitto sociale che si scatena al suo interno.

L'ordine sociale è quindi frutto di un conflitto sociale.

Il conflitto si può svolgere in una atmosfera di cooperazione o di acceso scontro sociale, ma in ogni caso sempre di conflitto si tratta in quanto un sottoinsieme del gruppo sociale deve trovare un equilibrio nella competizione sulle risorse economiche o sulla prevalenza culturale che è solo frutto dell'affermarsi del più forte ossia dell'esito di un conflitto sociale.

L'esito del conflitto sociale è quindi l'affermazione di un ordine sociale che si regge sulle regole (leggi è un termine che preferisco usare per quelle naturali immutabili) scritte dal gruppo sociale vincitore.

Dopo ogni conflitto sociale vige l'ordine sociale frutto della cultura del gruppo sociale vincitore.

Tale ordine si perpetua fin quando una minoranza non decide che non è più accettabile la sua condizione sociale, ossia culturale ed economica e quindi innesca un nuovo conflitto sociale nella speranza di ribaltare l'ordine vigente.

Poiché l'ordine sociale si basa sulla cultura sociale che si è affermata, prima di accendere un nuovo conflitto sociale, deve maturare una nuova cultura che possa essere alla base del nuovo ordine sociale ossia vi deve essere la capacità di saper elaborare nuove regole.

Senza cultura non vi è ordine sociale ma neanche conflitto sociale in quanto non saprei dove voglio arrivare con le nuove regole.

Quindi il conflitto sociale, prima che economico è culturale.

Il lavoro non è una merce[modifica | modifica sorgente]

Lo stato di diritto e il conflitto sociale[modifica | modifica sorgente]

Lo stato di diritto è l'ordinamento che regola l'esito del conflitto sociale e quindi l'ordine sociale.

Poiché la società che deve accettarlo si evolve, le regole (comunemente dette leggi) sono mutevoli nel tempo, quindi lo stato di diritto è fluido anche se si tiene ad affermare la certezza del diritto.

Non c'è cosa di più mutevole di una legge dello Stato poiché è mutevole la società che deve accettarla.

Cambia la società, cambia la legge, cambia lo stato di diritto.

Non a caso in Italia ci sono oltre 100 mila leggi.

Un conflitto permanente[modifica | modifica sorgente]

Se l'ordinamento è il punto di equilibrio del conflitto sociale, esso, per chi conosce la meccanica razionale, è un punto di equilibrio instabile, ogni minima sollecitazione determina dei cambiamenti.

Quindi i soggetti del conflitto, o sono partecipi o soccombono.

La Costituzione come punto di equilibrio del conflitto sociale legale[modifica | modifica sorgente]

Alla luce delle infinite possibilità delle regole che potrebbero essere implementate nell'ordinamento, la Costituzione contiene i limiti e gli obiettivi che legano tutti i cittadini ad una convivenza civile ossia essendo essa scritta dopo una guerra civile, chi osa travalicare il contratto frutto di un conflitto sociale sanguinoso, si pone nel territorio ove il conflitto sociale non si svolgerà più con le regole dello Stato di diritto.

Ma se il 99% dei cittadini ignora i contenuti e il fine della Costituzione, come si svolgerà il conflitto sociale?

La mia spiegazione è appunto che esso si svolge tra una élite di un 1% che conosce la Costituzione ma la ignora deliberatamente in quanto gli limita le possibilità di vantaggio individuale a vantaggio del bene comune a fronte di una massa del 99% che pensa di conoscerla e che la stessa sia vigente, quando in realtà la ignora e non la applica.

Ma agire al di fuori della Costituzione non è indolore in quanto si finisce nel mobbing sociale.

I termini del conflitto sociale[modifica | modifica sorgente]

Una volta che si è stabilito un ordinamento, in base alla affermazione di una cultura, una economia, una serie di principi morali, il conflitto sociale si distingue in conflitto sociale legale ed in conflitto sociale illegale.



Il confronto è su due fronti, quello della spesa, pubblica contro privata con il bene individuale Vs. il bene comune, il servizio pubblico contro l'iniziativa privata, il welfare universale contro il "a ciascuno il suo".

Il secondo fronte è sui redditi, monte dei salari Vs. remunerazione del capitale.

Documenti[modifica | modifica sorgente]

https://m.huffingtonpost.it/entry/la-politica-non-esiste-e-la-gente-vuole-tutto-cosi-lo-stato-si-disgrega_it_5ef4c281c5b615e5cd3a6231

https://jacobinmag.com/2019/05/democracy-inequality-modernization-working-class-struggle

Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

  1. Conflitto sociale (definizione)
  2. Conflitto sociale legale (definizione)
  3. Conflitto sociale illegale
  4. Uomo
  5. Umanità
  6. Diritto positivo
  7. Corte Costituzionale
  8. Ricorso di costituzionalità diretto

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1 - Conflitto sociale (indice)

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