Conflitto sociale legale/Immenso tentato furto

Da const.

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Le notizie di stampa dell'estate previdenziale 2016 hanno dato testimonianza del tentativo di realizzare un immenso furto di patrimonio appartenente a delle Amministrazioni Pubbliche dello Stato Italiano, con la tecnica della spoliazione legale ossia con la promessa di leggi illegittime costituzionalmente ma ovviamente valide legalmente.

Queste promesse di leggi, richieste ufficialmente da degli amministratori pubblici, si propongono di annullare gli effetti della riforma costituzionale avvenuta con la Legge Costituzionale n. 1/2012 sotto il Governo Monti, ma iniziata dal governo precedente.

In realtà il sistema era già stato messo in crisi da una sentenza del Consiglio di Stato del 2012 e definitivamente affossato durante l'iter di approvazione del Regolamento sugli investimenti delle casse previsto da una norma del 2011 ma che non aveva ancora visto la luce nel 2016.

Durante l'iter, la bozza di regolamento che prevedeva per le "casse private" la possibilità di scegliere con una procedura propria, i gestori per la gestione indiretta del patrimonio, veniva emendata dal parere di Cantone della Autorità Nazionale Anticorruzione che disponeva che tali servizi dovevano essere affidati con le procedure previste dal Codice degli Appalti pubblici che regolano l'affidamento dei servizi finanziari.

Tale parere veniva recepito dal parere definitivo del Consiglio di Stato che dava "parere favorevole" al regolamento, pur dovendo apportare modifiche formali e sostanziali.

Come previsto nella tecnica della spoliazione legale, devono intervenire in modo coordinato diverse élite al fine di pervenire ad una costruzione della verità consona alla emanazione di leggi incostituzionali:

  1. professori universitari;
  2. giornalisti o commentatori;
  3. finanza;
  4. rappresentanti politici;
  5. magistratura.

Il patrimonio preda, in questo tentato furto consiste nella riduzione o eliminazione dei controlli sul patrimonio delle casse di previdenza dei liberi professionisti di cui al D.Lgs. 509/1994 e D.Lgs. 103/1996 che nel 2016 era di ca. 70 miliardi di euro, destinati a crescere rapidamente per via della riforma delle pensioni Fornero del 2012.

Si rimanda al capitolo precedente la spiegazione sulla natura di Amministrazioni Pubbliche delle casse di cui sopra.

La nuova definizione del perimetro delle amministrazioni pubbliche scaturita dalla Legge Costituzionale 1/2012, entrata in vigore nel 2014 ha posto degli insormontabili vincoli costituzionali alla fallace interpretazione privatistica in auge da un ventennio sulla persona giuridica, attività pubblicistica e capacità giuridica che nel loro insieme riportano le Casse definitivamente nel perimetro delle amministrazioni pubbliche.

Un ultimo tentativo di ribaltare la situazione è avvenuto nella prima metà del 2016 quando, secondo la stampa, il Governo Italiano avrebbe chiesto alle Casse di Previdenza dei liberi professionisti di partecipare al Fondo Investimenti Alternativi Atlante, di diritto privato lussemburghese.

Il Fondo Atlante proponeva l'acquisto di partecipazioni per 500 milioni, dietro al progetto di gestire crediti deteriorati che correntemente sono sul mercato ad un prezzo oscillante sul 20% del valore a libro, ad un prezzo intorno al 32%.

Questa operazione veniva definita come una operazione di sistema per salvaguardare la stabilità del sistema bancario in vista degli esiti degli stress test sulle maggiori banche europee.

Lo stress test veniva superato da tutte le circa 50 banche europee ad eccezione del Monte dei Paschi di Siena.

Tale richiesta, è stata accolta positivamente dalle Casse, a mezzo del loro organo associativo, l'Adepp che deliberava di appoggiare tale iniziativa privata.

Fino a tutto luglio 2016 nessun professore universitario si era ancora espresso sulla liceità, legittimità della operazione messa in campo, mentre si creava un forte movimento di opposizione.

Costruzione della verità[modifica | modifica sorgente]

Fino alla emanazione di leggi illegittime costituzionalmente, si tratta di un immenso tentato furto, tutto basato sulla costruzione della verità che consiste nell'affermare:

  1. che le casse di previdenza dei liberi professionisti sono private;
  2. che non hanno finanziamenti pubblici;
  3. che pagano le pensioni con il patrimonio.

La realtà è:

  1. che le casse raccolgono i tributi (contributi previdenziali);
  2. che sono Amministrazioni Pubbliche;
  3. che pagano le pensioni con i versamenti dei lavoratori attivi e non con il patrimonio accumulato in quanto il sistema pensionistico segue il modello della redistribuzione dei tributi.

Di seguito si riportano le dichiarazioni apparse sulla stampa funzionali alla costruzione della verità tale da permettere al governo l'emanazione di provvedimenti contrari alla L.Cost. 1/2012.

Giornalisti o commentatori[modifica | modifica sorgente]

Giornalisti e commentatori in questa vicenda svolgono un ruolo fondamentale in quanto da loro partono le parole d'ordine che si formano sui tavoli della politica, normalmente senza alcuna valutazione circa la loro liceità.

Diversi giornalisti italiani sono solo delle cinghie di trasmissione della politica.

Finanza[modifica | modifica sorgente]

Benché il mondo dell'industria finanziaria è il primo beneficiario della costruzione della verità, esso non compare se non in un secondo momento.

In questa vicenda è comparso ed ha fatto esplodere la situazione in quanto si è creato un corto circuito tra un tentativo di spoliazione legale, legato alle casse di previdenza dei liberi professionisti, con un tentativo di spoliazione illegale, legato alla partecipazione al Fondo Atlante.

Rappresentanti politici[modifica | modifica sorgente]

L'Italia dopo la crisi finanziaria del 2011 era sottoposta ad un rigido programma di riforme, anche costituzionali che servivano per ristabilire la fiducia internazionale.

Stranamente, l'implementazione di una norma costituzionale del 2012, nel 2016, pur rientrando nella sola responsabilità del Governo, non aveva avuto esito.

Magistratura[modifica | modifica sorgente]

In questo caso la magistratura ha il ruolo principale di costruzione della verità in quanto si tratta più di non dire che di dire visto che le leggi costituzionali sono chiarissime, il problema è applicarle.

6 - Spoliazione legale (indice)

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