Critica al comunismo

    Da const.

    https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1848/manifesto/index.htm


    http://www.criticamente.com/marxismo/capitale/Marx_Karl_-_Il_capitale_Libro_I.htm


    https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/il-comunismo-e-una-malattia-mentale-23582/

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karl_Popper


    Io ho speso la mia esistenza per la RDT. Dal maggio 1971 soprattutto ho avuto una responsabilità rilevante per la sua storia. Io sono perciò parte in causa e oltre a ciò indebolito per l'età e la malattia. E tuttavia, giunto alla fine della mia vita, ho la certezza che la RDT non e' stata costituita invano. Essa ha rappresentato un segno che il socialismo e' possibile e che e' migliore del capitalismo. Si e' trattato di un esperimento che e' fallito. Ma per un esperimento fallito l'umanità non ha mai abbandonato la ricerca di nuove conoscenze e nuove vie. Bisognerà ora analizzare le ragioni per cui l'esperimento e' fallito. Sicuramente ciò e' accaduto anche perché noi, voglio dire i responsabili in tutti i paesi socialisti europei, abbiamo commesso errori che potevano essere evitati. Sicuramente e' fallito in Germania tra l'altro anche perché i cittadini della RDT, come altri tedeschi prima di loro, hanno compiuto una scelta sbagliata e perché i nostri avversari erano ancora troppo potenti. Le esperienze storiche della RDT, insieme a quelle degli altri paesi ex socialisti, saranno utili a milioni di uomini nei paesi socialisti ancora esistenti e serviranno al mondo futuro. Chi si e' impegnato con i! proprio lavoro e con la propria vita per la RDT non ha vissuto invano. Un numero sempre maggiore di persone dell'est si renderanno conto che le condizioni di vita della RDT li avevano deformati assai meno di quanto la gente dell'ovest non sia deformata dall'economia di mercato e che nei nidi, negli asili e nelle scuole i bambini della RDT crescevano più spensierati, più felici, più istruiti, più liberi dei bambini delle strade e delle piazze dominate dalla violenza della RFT. I malati si renderanno conto che nel sistema sanitario della RDT, nonostante le arretratezze tecniche, erano dei pazienti e non oggetti commerciali del marketing dei medici. Gli artisti comprenderanno che la censura, vera o presunta, della RDT non poteva recare all'arte i danni prodotti dalla censura del mercato. I cittadini constateranno che anche sommando la burocrazia della RDT e la caccia alle merci scarse non c'era bisogno che sacrificassero tutto il tempo libero che devono sacrificare ora alla burocrazia della RFT. Gli operai e i contadini si renderanno conto che la RFT e' lo Stato degli imprenditori (cioè dei capitalisti) e che non a caso la RDT si chiamava Stato degli operai e dei contadini. Le donne daranno maggior valore, nella nuova situazione, alla parità e al diritto di decidere sul proprio corpo di cui godevano nella RDT.

                                                       Erich Honecker
    

    Il comunista è lo sconfitto nel capitalismo che vuole vincere comprandosi l'arbitro (lo Stato). Che era già un venduto.

    E viceversa.


    Commenti da Facebook[modifica | modifica sorgente]

    2020 07 01[modifica | modifica sorgente]

    E' sempre sorprendente notare che i comunisti godono di una reputazione migliore dei nazisti, nonostante abbiano oppresso molte più persone, per un periodo molto più lungo, abbiano usato violenze e torture inenarrabili con sistematicità, abbiano prodotto un numero totale di vittime molto maggiore, e una sequenza di fallimenti economici senza alcuna eccezione.

    In un mondo adulto e sano di mente, i comunisti verrebbero considerati dei nazisti di successo, quindi più pericolosi. Un sistema liberticida, totalitario, che ha prodotto solo violenza, repressione, terrore, torture, stragi, miseria, degrado, orrore.

    Essere bonari con i risultati del comunismo dovrebbe essere come scherzare sui lager: puro cattivo gusto.

    Da cosa viene questa tolleranza irrazionale e ingiustificabile nei confronti dell'ideologia più assassina della storia del XX secolo?

    1. La brutta abitudine di farsi abbindolare dalle intenzioni dichiarate, cioè dalla propaganda, anziché dai risultati. L'etica delle intenzioni è per bambini, gli adulti dovrebbero accettare solo l'etica dei risultati.

    2. La presenza di numerosi comunisti e simpatizzanti tra le file degli intellettuali, dei professori, degli scrittori, degli accademici, dei giornalisti.

    3. Decenni di propaganda da parte dell'Unione Sovietica, che ha consentito di infiltrare gran parte del sistema di produzione delle idee occidentale.

    4. La scarsa scientificità e l'elevata intolleranza ideologica dei cluster di accademici radicali, che ha consentito a minoranze ben organizzate di monopolizzare interi settori nelle cosiddette "scienze sociali" (e delle facoltà umanistiche). Praticamente non c'è limite alla quantità di idiozie che si possono produrre in queste discipline, dato che il metodo scientifico è poco applicabile e l'unica prova di verità è l'accettazione da parte dei colleghi, cioè il conformismo.

    5. La capacità di rendere un'ideologia vuota e inadeguata a comprende la realtà difficile da comprendere e quindi apparentemente profonda, mentre è sempre stata solo un azzeccagarbuglismo per produrre nonsense pomposo.

    6. La mancanza di coraggio da parte dei molti che non hanno avuto il coraggio di parlare per evitare ripercussioni di carriera, e hanno lasciato minoranze organizzate e combattive libere di monopolizzare il dibattito con idiozie indifendibili.

    7. La mancanza di un'alternativa culturalmente adeguata, visto che il liberalismo è sempre stata un'ideologia monca, capace solo di comprendere i mercati ma non la politica o la società, e il conservatorismo un'ideologia per vecchi lamentosi che danno risposte noiose a domande irrilevanti (ricordiamo la celeberrima discussione di Roger Scruton sull'importanza per gli uomini di usare il cappello in segno di rispetto... ah, non è celeberrima? Che strano...)


    2019 11 16[modifica | modifica sorgente]

    Alex Swan

    Riassumiamo brevemente la logica marxista.

    Tutto ciò che è privato va espropriato.

    Quindi anche le aziende.

    Lo stato provvederà a farle funzionare, cosicché beni e servizi costeranno meno, in quanto lo stato non necessita di fare profitti e il 100% dei dipendenti diveranno pubblici.

    Con questo sistema verrà meno l'intero gettito fiscale, conseguentemente verrà sconfitta l'evasione. 😀

    Dando per buona questa teoria, chi pagherà l'apparato statale "improduttivo" dato che nessuno potrà più fare utile e non vi sarà nessun flusso fiscale in entrata?

    Lo stato, il quale non farà altro che battere moneta per autofinanziarsi.

    Il risultato sarà che quella moneta, varrà sempre meno, generando inflazione e una svalutazione costante e continua del potere d'acquisto.

    Nel giro di pochi anni il sistema finirà per avvitarsi su se stesso ed implodere.

    Ma allora come è stato possibile che l'Urss sia durata 70 anni?

    Nonostante L'Urss fosse immensa e con molti giacimenti di materie prime, ha potuto perpetrare il modello socialista grazie alla violenza espansiva del suo impero, esattamente come facevano gli antichi imperi pre industriali.

    Quando i soldi finivano, conquistano nuovi territori da depredare.

    L'internazionale socialista serviva a questo, destabilizzare nazioni mediamente ricche dei continenti africani a sud americani, salire al potere con la violenza, depredare quelle nazioni di ogni cosa, lasciando gli abitanti nella miseria per poi foraggiare i governi di quel poco che bastava per mantenere l'ordine militare e dispotico.

    L'implosione è arrivata quando l'espansione è venuta meno e non c'erano praticamente quasi più nazioni da conquistare, a meno di non voler dichiarare guerra ad Europa e USA.

    Il socialismo, non essendo in grado di produrre ricchezza, per poter sopravvivere a se stesso, necessita quindi dell'esercizio della violenza e della guerra, che non è, come molti credono una causa occasionale e "sbagliata" nell'applicazione del socialismo reale, ma condizione esiziale.

    Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

    1. Maurizio_Reggitris#2019_11_10



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