Economia

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Nando Ioppolo

L'apoliticità non esiste. Tutto è politica. Thomas Mann


Posso fare a meno di tutto tranne che del superfluo. Oscar Wilde


L'economia[modifica | modifica sorgente]

L'economia è la disciplina che descrive il conflitto sociale legale come conseguenza dalla affermazione di una corrente filosofica.


Economia come dottrina[modifica | modifica sorgente]

https://www.roars.it/online/il-mercato-rende-liberi/


L'economia non è una scienza esatta[modifica | modifica sorgente]

Da Facebook


Differenze tra universita' e societa' italiana e quelle della frontiera del mondo civile, notate da Franco Modigliani, e riassunte aneddoticamente e con un po' di sarcasmo, ma corrette.

Serve bene a capire le differenze tra Italia e frontiera del mondo civile. L'Italia ha fatto dei progressi ma gli stessi progressi li ha fatti il mondo civile, e l'Italia rimane indietro proprio nello stesso modo riassunto da Modigliani.

Trovato su Twitter.


Franco Modigliani, nato a Roma nel 1918 e morto a Cambridge (Massachusetts il 25 settembre 2003) nel suo libro Avventure di un economista (Laterza, 1999) racconta degli episodi della sua vita che trovo veramente significativi.

“Arrivato negli States mi fu subito evidente come il sistema universitario fosse più umano ed efficiente rispetto alla insopportabile impersonalità delle università italiane: pochi baroni che insegnavano a masse di studenti sconosciuti, attorniati da piccole folle di petulanti e servili assistenti. Il cameratismo e l’amicizia che spesso nascono tra professori e studenti è una delle caratteristiche dell’insegnamento superiore degli Stati Uniti e una delle ragioni del suo indubbio successo”.

“Nel 1955 tornai in Italia come lettore. La mia impressione negativa fu fortissima. Avevo scordato quanto profonde fossero le differenze fra il sistema di educazione universitario negli Stati Uniti e in Italia. Il sistema italiano era una struttura a tre caste, in cui i pochi, e per la maggior parte anziani professori, occupavano la casta superiore, immediatamente inferiore a Dio, mentre un gruppo consistente di speranzosi e servili assistenti rappresentava la seconda casta, lo strato intermedio, e gli studenti, dei quali nessuno si occupava, costituiscono la base della piramide”. Ci chiediamo se sia cambiato qualcosa dal 1955 ad oggi.

“Il Rettore dell’Universita di Roma mi definì, mentre ero già full professor, un “giovine promettente”. Modigliani racconta anche un altro episodio emblematico. In occasione di un convegno di economisti a Washington, il professor Corrado Gini — famosissimo statistico, inventore dell’indice di Gini sulla concentrazione del reddito e della ricchezza — tirò fuori l’orologio dal taschino e chiese a Modigliani: “Senta, ieri mi si è rotto l'orologio, me lo potrebbe far accomodare, per cortesia, e poi me lo fa recapitare in albergo?”. Modigliani rispose che la richiesta avrebbe dovuto farla al garzone della portineria dell’albergo. “Così si saggiava di che pasta eri fatto. Quanto eri in grado di subire pur di accattivarti la benevolenza del capo. Questa è una delle origini profonde della crisi italiana. Perché una classe dirigente che è stata selezionata in base alla sua capacità di subire umiliazioni, di non avere amor proprio, è quella che non è in grado di guidare I'Italia”’.

In relazione al rapporto con gli studenti, Modigliani ricorda: “Negli Stati Uniti professori e studenti hanno sempre ragionato insieme, mangiato insieme, vissuto negli stessi luoghi. Ricordo il silenzio assoluto degli studenti mentre facevo lezione a Roma. A un certo punto mi spazientii e dissi loro: “Ma insomma, non avete proprio niente da criticare delle cose che sto dicendo?”. Spesso dico ai miei studenti: “Fate domande, cercate di capire veramente le cose. Io non ho delle verità rivelate, pongo delle domande, ma non ho delle risposte certe; l'economia non è una scienza esatta’”.

Liberismo[modifica | modifica sorgente]

Su Tramedoro è uscito il compendio del libro "Politica economica" di Ludwig von Mises, scritto dall'ottimo studioso padovano Federico Cartelli.

Questo testo raccoglie sei lezioni tenute nel 1959 dall'economista austriaco all'università di Buenos Aires, per convincere gli studenti argentini sulla necessità di abbracciare le riforme di libero mercato dopo i disastri del peronismo.

In particolare, Mises spiegò che:

· Al contrario di quello che pensava Marx, l’accumulazione del capitale è un processo virtuoso che migliora le condizioni di tutta la società

· Solo grazie ai risparmi e agli investimenti possono aumentare i salari dei lavoratori

· In un sistema capitalistico l’imprenditore è al servizio dei consumatori, e deve guadagnarsi ogni giorno la loro fedeltà

· A differenza della società feudale, la società capitalistica è caratterizzata dalla mobilità sociale

· La pianificazione economica socialista non permette agli individui di decidere liberamente quale attività svolgere

· Il sistema privo di prezzi di mercato immaginato dai socialisti non può in alcun modo funzionare

· In un’economia mista le interferenze del governo con il mercato generano reazioni a catena che portano a nuovi interventi e, alla fine, al socialismo

· L’inflazione non colpisce tutta la popolazione alla stessa maniera, ma favorisce qualcuno a danno di altri

· Il processo inflazionistico non può durare nel lungo periodo, perché sfocia nella distruttiva iperinflazione

· Il sistema aureo ha il potere di proteggere i cittadini dalle follie spendaccione del governo

· Non è vero che l’inflazione serve a garantire la piena occupazione

· Gli investimenti che arrivano dall’estero fanno aumentare i salari dei lavoratori

· Il sistema rappresentativo democratico è degenerato in una guerra tra gruppi d’interesse a causa dell’interventismo statale

· I sostenitori della libertà devono sconfiggere sul piano delle idee le teorie socialiste, interventiste e inflazionistiche

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Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

  1. Disciplina volontaria
  2. Dottrina volontaria
  3. Scuola austriaca

Documenti[modifica | modifica sorgente]

https://www.roars.it/online/il-mercato-rende-liberi/

https://ribellionedellemasse.wordpress.com/2014/10/13/perche-gli-economisti-e-gli-uomini-liberi-quasi-mai-vanno-daccordo/


http://vonmises.it/2016/04/20/la-presunzione-intellettuale-la-diffusione-delle-idee-keynesiane-nonostante-evidente-fallimento/


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