Esperimento delle scimmie in gabbia

Da const.

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We live in anti-liberal times, when individual choice is highly suspect. The driving legislative ethos is toward making all actions required or forbidden, with less and less room for human volition. Simply put, we no longer trust the idea of freedom. We can't even imagine how it would work. What a distance we have traveled from the Age of Reason to our own times. As quoted in "The Freedom of Association" (1 June 2010).

Lew Rockwell

https://www.google.com/amp/s/colturagenerale.wordpress.com/2012/11/14/lesperimento-delle-cinque-scimmie-o-come-creare-una-societa-pavloviana-e-poi-superarla/amp/

Sintesi[modifica | modifica sorgente]

L'esperimento è consistito nel mettere delle scimmie in gabbia con delle banane in cima ad una scala.

Quando le scimmie provano a raggiungere le banane, vengono investite tutte da una scarica di acqua fredda.

Dopo più tentativi tutte desistono dal raggiungere le banane.

Ad un certo punto, quando una scimmia prova a raggiungere le banane, sono le scimmie stesse a picchiare la malcapitata per evitare di essere bagnate.

Quindi le scimmie vengono sostituite una alla volta e la nuova entrata, appena prova a raggiungere le banane, viene picchiata dal gruppo.

Come si legge l'esperimento nel regime imbecillocratico?

Le scimmie sono gli imbecilli indotti, ossia il cittadino comune che crede nel principio di legalità.

Le scimmie anziane, quelle che fanno applicare le regole, sono gli imbecillocrati, in quanto applicano le leggi senza più capire il bene comune ossia il principio di illegalità.

Tutte le spiegazioni a questo esperimento servono ad evidenziare il collegamento di un comportamento ad un timore fino al punto di non riuscire a collegare la logica che lo ha fatto nascere.

Invece la mia interpretazione si spinge oltre grazie alla definizione del regime imbecillocratico.

Infatti ho definito le élite di potere che non sarebbero altro che gli uomini che hanno predisposto l'esperimento ossia che hanno preparato la gabbia per le scimmie, stabilito le regole, avviato la consuetudine tra banane e doccia fredda, gestito nel tempo la sostituzione delle scimmie.

Tutto ciò non è altro che l'ordinamento basato sulle leggi di spoliazione legale.

Una volta avviato, gli imbecilli indotti si ritrovano in una gabbia sotto il controllo degli imbecillocrati, anch'essi comunque imbecilli indotti pur se con dei privilegi non indifferenti ma comunque distinti dalla élite di potere.

La conclusione è che la imbecillocrazia è un regime politico dove gli imbecilli indotti sono quelli che hanno la sovranità ma la esercitano in danno di se stessi in quanto agiscono in ossequio all'ordinamento studiato dalle élite di potere.


L'azione politica in una società di cooperanti consiste nella analisi della propria condizione economica e sociale nel quadro generale della società.

Nella valutazione della congruità della stessa e delle aspirazioni ed infine nella eventuale rivendicazione di migliori condizioni economiche per sé e per gli altri.

Tutto ciò, in un regime democratico avviene con il sistema della rappresentanza.

Quindi il conflitto sociale si svolgerà tra rappresentanti di gruppi di interessi che dovrebbero cooperare per il bene comune.

Nel caso della spoliazione legale vi è una segmentazione delle responsabilità per cui il rappresentante degli imbecilli indotti, che ho definito imbecillocrate, non cura gli interessi di questi, ma quelli della élite di potere è solo marginalmente i suoi.

Questo schema sociale può sembrare impossibile, incomprensibile o assurdo, se non si prende come riferimento l'esperimento sociale delle scimmie.

In un primo momento avevo escluso ogni attinenza con il regime imbecillocratico.

Le élite di potere sono quelle che aderiscono al partito unico della spoliazione legale in quanto sono l'1% contro il restante 99% della società che opera quotidianamente contro i propri interessi.

Articolo di Simone Saviolo[modifica | modifica sorgente]

L’esperimento delle cinque scimmie, o come creare una società pavloviana e poi superarla

Oggi voglio parlare di un famoso esperimento mentale. Immaginiamo di rinchiudere cinque scimmie in una stanza, con una scala in cima alla quale sono ben visibili delle banane. Appena una scimmia si accorge delle banane, essa sale la scala per prendere una banana. Ma appena inizia a salire, la stanza viene innaffiata da spruzzi di acqua gelata. Ogni volta che una scimmia sale i primi gradini della scala, l’acqua fredda la fa desistere. Non ci vuole molto prima che le scimmie associno l’acqua fredda all’azione di salire la scala, e quando lo capiscono smettono di cercare di prendere le banane.

Fin qui niente di particolare: si tratta di un procedimento di educazione attraverso la punizione, che vieta una certa azione associandola pavlovianamente ad un dolore fisico o psicologico. L’individuo così educato dovrà avere una forte motivazione per violare il divieto, altrimenti giudicherà che non valga la pena sopportare la punizione. Ma l’esperimento delle scimmie diventa interessante quando si interviene sulla popolazione di scimmie.

Foto tratta da Invito alla natura Abbiamo cinque scimmie che sanno che salendo la scala saranno bagnate da acqua gelata, e che per questo non salgono la scala nonostante in cima ci siano ancora le banane. Supponiamo a questo punto di togliere una delle scimmie, e di metterne nella stanza una che non sa niente di quanto successo finora. Da questo momento, inoltre, gli spruzzi d’acqua non verranno più attivati. La nuova scimmia, che non è stata condizionata pavlovianamente, vede le banane e sale le scale per prenderne una. Le altre quattro, però, sanno che, se quella sale le scale, saranno punite tutte quante – e quindi, ciò che è importante, anche loro che non salgono. Allora intervengono: aggrediscono la nuova arrivata per impedirle di salire. La nuova scimmia ci proverà ancora una volta o due, ma alla fine smetterà di cercare di salire.

Apparentemente niente di nuovo: è vero che l’associazione pavloviana non è più «salgo le scale quindi vengo bagnato», ma «salgo le scale quindi vengo aggredito», ma di fatto anche la nuova scimmia è stata educata pavlovianamente: se viola una regola (non si salgono le scale) viene punita. Ciò che è interessante notare, tuttavia, è che questa volta l’educazione, o meglio l’esecuzione della punizione, non arriva dall’esterno, ma dall’interno stesso. Il gruppo di scimmie, educato, tende a far rispettare l’educazione che ha ricevuto.

Ma andiamo oltre. Sostituiamo un’altra scimmia. La nuova arrivata cercherà di prendere le banane, ma le altre quattro (tre «originali» e una «nuova») la aggrediranno per impedirglielo. Prima o poi imparerà anche questa, e allora si introdurrà un’altra scimmia, e poi un’altra e un’altra ancora, fino ad arrivare ad una popolazione composta interamente da scimmie che non sono mai state spruzzate con l’acqua gelata. Nessuna delle scimmie, a questo punto, è stata educata dall’educatore esterno. Tuttavia, le quattro scimmie educate con l’aggressione continueranno questa usanza: appena la nuova scimmia salirà le scale la aggrediranno. A questo punto si può andare avanti all’infinito, sostituendo gradualmente le scimmie e osservando nuove «generazioni» che riceveranno l’educazione di quelle precedenti.

Nello specifico, il caso di scimmie anziane che impongono le loro regole (le regole a cui sono state educate) alle nuove arrivate potrebbe prendere il nome popolare di «nonnismo». Se però ampliamo l’orizzonte temporale, possiamo pensare che le scimmie si riproducano, dando vita a delle vere generazioni, ma il risultato rimarrà invariato: i figli saranno educati dai genitori a rispettare le loro regole.

Sociologicamente, esistono tre attori. Incominciamo dal primo, cioè il gruppo di scimmie. Esse costituiscono una società: sono un insieme di individui che interagiscono tra di loro secondo regole concordate. Non si saranno sedute intorno ad un tavolo e non avranno firmato una costituzione con penne d’oca, ma le hanno concordate lo stesso. Il secondo attore è l’educatore: un elemento esterno o interno alla società (in questo caso esterno) che intende imporre una propria regola al resto della società. L’educatore può agire secondo etica, convincendo razionalmente gli individui a seguire le sue indicazioni, oppure prevaricare il loro libero arbitrio e promettere premi e/o punizioni a chi segue o viola i suoi dettami.

Come si può dedurre, la relazione tra società ed educatore è alquanto complicata (per questo non è facile fare l’educatore…). Come abbiamo visto, però, se una certa regola viene accettata dalla società sarà la società stessa a mantenerla in vita, anche senza l’intervento dell’educatore. La società, quindi, si configura come un elemento solido, coriaceo, conservatore. Ma allora, cosa introduce cambiamento e dinamicità?

L’elemento di dinamicità è dato dalla scimmia nuova, e da una sua caratteristica in particolare: l’ingenuità. La scimmia nuova è il terzo attore sociologico, quello che consente alla società di cambiare, per il solo motivo che è appena entrata nella società e quindi non è ancora conformata alle sue regole. Non è al corrente dei premi e delle punizioni, non è condizionata da un’istruzione pavloviana, essa è in un certo senso asociale, perché non risponde alle regole societarie.

Concludo con un’osservazione: l’esperimento funziona (cioè la società continua a tramandare l’educazione ricevuta) fino a quando gli individui educati riescono a sopraffare quelli ingenui che cercano di sovvertire l’ordine delle cose. Se nella stanza togliessimo non una, ma quattro scimmie per sostituirle con altri individui, nel momento in cui le nuove arrivate cercassero di prendere le banane l’unica scimmia educata non avrebbe il potere necessario a fermarle, e dovrebbe suo malgrado lasciar fare loro quello che vogliono. L’interessante risvolto è che, se gli spruzzi d’acqua sono stati disattivati (cioè se l’educatore iniziale non interviene più), le scimmie saliranno le scale, non ci sarà nessuna punizione, e si godranno le banane – dopodiché, probabilmente, la scimmia educata le seguirebbe. La vogliamo chiamare… rivoluzione?

Documenti[modifica | modifica sorgente]

https://www.google.com/amp/s/colturagenerale.wordpress.com/2012/11/14/lesperimento-delle-cinque-scimmie-o-come-creare-una-societa-pavloviana-e-poi-superarla/amp/


http://www.robertosedda.it/?p=10410

Chi si ribella al conformismo cambia il sistema

https://www.trasparenzaemerito.org/notizie/repubblica-università-il-tar-contro-la-legge-gelmini-crea-precari-a-vita


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