Franco Picchi

Da const.


2022 09 15[modifica | modifica sorgente]

ENPAM e ANAC... Il 15 settembre scadeva il termine per inviare osservazioni al Piano Nazionale Anticorruzione 2022. Ho inviato questi rilievi riguardo alla vigilanza dei Ministeri e della stessa ANAC. 5.2. Monitoraggio sulla trasparenza Si ritengono necessarie ulteriori indicazioni sul monitoraggio della trasparenza? In caso di risposta positiva indicare quali o su che cosa. Si ritengono necessarie ulteriori indicazioni sul monitoraggio della trasparenza riguardo agli enti privati di cui all'art.2-bis comma 3 dlgs 33/2013. Anche l'ANAC deve evitare che la trasparenza sia solo formale. La delibera ANAC 1134/2017 raccomandava ai destinatari di effettuare la delimitazione delle attività di pubblico interesse e alle amministrazioni controllanti, partecipanti o vigilanti di adeguare i propri PTPC alla luce dei compiti di vigilanza e di impulso alla promozione della trasparenza ad esse attribuiti dalla stessa delibera. La stessa delibera rimarcava l' attività di vigilanza attribuita ad ANAC anche rispetto all' effettiva attività di vigilanza e promozione della trasparenza svolta dalle amministrazioni controllanti, partecipanti o vigilanti sugli enti di cui al art.2-bis comma 3 dlgs 33/2013. Si chiede se tali attività prescritte per le amministrazioni controllanti, partecipanti o vigilanti (vigilanza e promozione della trasparenza rispetto agli enti di cui all'art.2-bis comma 3 dlgs 33/2013) siano state monitorate da ANAC e in caso di mancato monitoraggio di inserire tale attività come necessaria nel nuovo PNA, assieme ad adeguate misure di controllo e stimolo delle azioni delle amministrazioni controllanti, partecipanti o vigilanti. Per diretta esperienza sembra che nel limitato ma importante mondo delle casse previdenziali privatizzate, le attività di pubblico interesse non siano mai state delimitate ( o meglio che la loro delimitazione non sia mai stata controllata e verificata nella sua correttezza), né che siano stati attivati “ protocolli di legalità” a seguito di impulso ministeriale. Sembra sia mancata totalmente la fase attiva sia da parte delle citate casse, ma più “colpevolmente” ( in virtù dei compiti rispettivamente assegnati) è mancata l’azione propulsiva da parte dei Ministeri vigilanti e da parte di ANAC. Non risulta che i PTPC dei Ministeri vigilanti sulle casse previdenziali privatizzate siano stati vagliati su questo importante aspetto (andando oltre l’aspetto formale della presenza o assenza di tale previsione nei PTPC, cioè verificandone l’attuazione sostanziale). Risulta addirittura, invece, che si cerchi da parte delle casse ( in questo limitato, ma importante economicamente, mondo) di ribaltare ormai storiche sentenze del Consiglio di Stato, riportando opinioni di pur illustri giuristi (come, da ultimo, da risposta di Cassa Geometri ai rilievi ANAC sulla rotazione degli incarichi) : “la Cassa è un ente di diritto privato che, per legge, non può ricevere, direttamente o indirettamente, contributi o finanziamenti pubblici. Come recentemente osservato dalla dottrina più autorevole (S. Cassese, Le Casse professionali da enti privati a enti assimilati alla pubblica amministrazione, in Giornale di Diritto Amministrativo, 4/2022, p. 438 ss.) e proprio in aperta critica della posizione dell’ANAC, nei confronti delle casse previdenziali dei professionisti non ricorre alcuno dei requisiti richiesti dalla legge per la sussistenza della figura dell’organismo di diritto pubblico. Nei confronti delle Casse, dunque, non è corretto reclamare l’applicazione della disciplina del Codice dei contratti; “ Come iscritto ENPAM ho richiesto di pubblicare dati e documenti obbligatori, la cui obbligatorietà era già stata resa evidente da una precedenti sentenze del Consiglio di Stato ( n. 1931, 8 marzo 2021), ma ho dovuto ricorrere ugualmente al TAR, per vedere poi confermata la sentenza di primo grado al Consiglio di Stato. E’ innegabile la resistenza che le casse previdenziali oppongono alla trasparenza, con una ostinata azione di negazione anche di oramai consolidata giurisprudenza di tutte le giurisdizioni, obbligando gli iscritti ad adire a tutti i gradi di giudizio . Ma risulta anche che le segnalazioni ad ANAC da me fatta su questa vicenda (fascicolo UVOT 2021-001967 e segnalazioni 31600, 31602 e 31603/2022), siano state archiviate, dando in sostanza parere favorevole all’ ipotesi ENPAM (bocciata dal Consiglio di Stato) di non essere obbligata a pubblicare i dati richiesti. Le sentenze del Consiglio di Stato n. 5089 del 21 giugno 2022 e n. 6565 del 25 luglio 2022 hanno confermato (ulteriormente), riguardo ai ricorsi da me promossi, che le casse previdenziali sono i gestori di un servizio pubblico che si colloca nel quadro dell'art. 38 della Costituzione e che l’attività di gestione del patrimonio delle casse previdenziali è attività di pubblico interesse, sottoponibile ad accesso civico generalizzato. Forse sarebbe ora che ANAC intervenisse direttamente con una delibera dettagliata, specifica per le casse previdenziali privatizzate, almeno sugli obblighi di pubblicazione, per fare chiarezza anche all’ interno dei suoi uffici.



2022 01 30[modifica | modifica sorgente]

https://www.change.org/p/enpam-petizione-per-una-trasparenza-illimitata/u/24429001


https://www.change.org/p/enpam-petizione-per-una-trasparenza-illimitata/u/23244993

2021 01 05[modifica | modifica sorgente]

ENPAM: COSA HO FATTO IN QUESTI ANNI... penso sia giusto dare qualche informazione in più su quello che ho fatto in questi anni per cercare di rendere più trasparenti le attività finanziarie dell’ENPAM. HO DOVUTO RIMANEGGIARE IL POST PRECEDENTE PERCHE’ FACEBOOK L’HA INTERPRETATO COME SPAM, AVENDO MOLTI LINK ESTERNI… I LINK SONO A LINK DELLA PETIZIONE https://www.change.org/p/enpam-petizione-per-una-trasparenza-illimitata/u/28308887 Riepilogo solo i ricorsi al TAR e Consiglio di Stato, le denunce sono state decine, per alcuni anni pubblicate nei bilanci ENPAM, poi hanno deciso di non riportarle più integralmente, ma solo nel numero totale di quante ne avevo inviate. Chi vuole approfondire tutte le denunce che ho inviato all’ENPAM ( ma solo dal 2014) puo’ trovarle negli aggiornamenti alla petizione per una trasparenza illimitata le altre precedenti sono nei bilanci ENPAM. Ho iniziato nel 2008, sono di quel periodo (2009) le denunce sugli investimenti finanziari e immobiliari fallimentari di ENPAM (CDO e via del Serafico) e il primo ricorso vinto al TAR per avere accesso alla documentazione richiesta. Ricorso contro ENPAM TAR Lazio 2009- richiesta documentazione investimenti finanziari CDO (vinto) Poi nel 2014-2015 ho presentato : 1) ricorso contro REAG TAR Milano (vinto in tutti i gradi, fino al Consiglio di Stato e poi ancora a Milano per l’ottemperanza) REAG è l’esperto indipendente che ha eseguito la perizia sull’ investimento immobiliare via del Serafico TAR Milano Consiglio di Stato 696/2016 Ottemperanza TAR Milano 2) ricorso contro ENPAM per ottenere documentazione finanziaria tra cui titolo Irish Life e affare SOPAF-FIP (vinto) TAR Lazio 3) ricorso contro ENPAM per determinare la sua sottoposizione alla normativa anticorruzione (perso) TAR Lazio Consiglio di Stato Poi nel 2018 ricorso contro ANAC (perso) per conoscere i motivi dell’archiviazione del mio esposto riguardante gli apporti immobiliari fatti da ENPAM Ricorso contro il Ministero del Lavoro (perso), per avere accesso anche alla relazione presentata al Ministro Fornero riguardante gli investimenti ENPAM su cui indagava la Procura di Roma Tutti i ricorsi tranne il primo sono stati resi possibili da una sottoscrizione (postata su internet) a cui hanno risposto solo 22 colleghi… CHI VORRA' SOSTENERMI NELLA PROSSIMA CLASS ACTION PER LA RIDUZIONE DEI CONTRIBUTI DELLA QUOTA B E' INVITATO A FIRMARE QUESTA NUOVA PETIZIONE . CON QUESTO FINE SETTIMANA DECIDERO' COME CONTINUARE https://buonacausa.org/cause/enpam-riduzione-contributi-iscritti-quota-b

2020 12 20[modifica | modifica sorgente]

LE DIFFIDE E LE CLASS ACTION CHE SARANNO INIZIATE da me e da chi vorrà sostenermi... La class action PUBBLICA è diversa da quella prevista per gli utenti/consumatori. Prevede che prima sia inviata una diffida e che trascorsi 90 giorni senza che i cambiamenti richiesti siano stati effettuati, sia possibile depositare il ricorso (che ha comunque tempo 1 anno per essere depositato) La class action pubblica prevede la possibilità che il TAR, condivisa e ritenuta giusta la richiesta presentata con il ricorso, imponga all’ENPAM di rivedere le questioni presentate e di risolverle, anche in tempi brevi, (secondo la valutazione di merito espressa dalla Corte) altrimenti verrà nominato un commissario straordinario con il compito specifico di attuare quanto disposto. Il problema era trovare come rientrare nei limiti ristretti previsti dalla legge cioè trovare un comportamento illegittimo dell’ ENPAM che dimostrasse anche l’inefficienza dei Ministeri vigilanti nel loro compito istituzionale di vigilanti che hanno approvato la riforma previdenziale ENPAM. A mio avviso è ben chiaro che una “violazione degli obblighi previsti dalle carte dei servizi” è certamente gestire in maniera NON equa e INVECE discriminatoria tutte le classi di iscritti all’ENPAM ( quota A,quota B, MMG, ambulatoriali e specialisti esterni) L’imparzialità e l’equità nei confronti dei cittadini sono infatti sottointesi in qualunque carta dei servizi della pubblica amministrazione, quali irrinunciabili valori costituzionali. Le diffide che porteranno ai ricorsi spiegano in breve i motivi di iniquità e imparzialità. I ricorsi dovranno entrare in maniera molto approfondita nel merito delle soluzioni esistenti, del percorso ministeriale della loro approvazione e della soluzione da me proposta. LA PRIMA DIFFIDA La prima diffida riguarda l’aumento contributivo e la conseguente riduzione dell’aliquota di rendimento contributivo per gli iscritti alla quota B L’aumento contributivo a regime sarà del 56% ( passando i contributi dal 12,50 al 19,50%). La diminuzione dell’aliquota di rendimento contributivo a regime (passando da1,75% a 1,25%) determinerà una riduzione del rendimento pensionistico per ogni 1000 € versati del 54,2% ( passando da 140 a 64,1). In pratica, con la riforma del 2012, gli iscritti della quota B dovranno versare più del doppio dei contributi per avere riconosciuta, anno per anno, la stessa quota di pensione riconosciuta da ENPAM pre riforma. Il punto è che questo drastico provvedimento non era necessario in questi termini, vista la situazione patrimoniale prospettica della quota B. Infatti questo determinerà una riserva patrimoniale della quota B largamente (enormemente) superiore a quella richiesta dalla legge Fornero. Questa “punizione” degli iscritti alla quota B servirà UNICAMENTE a permettere al patrimonio complessivo della Fondazione di rispettare i limiti imposti dalla legge Fornero, perché altri fondi ENPAM, e in particolare il fondo dei MMG, nei prossimi anni presenteranno invece un deficit MOLTO importante rispetto ai parametri previsti per la riserva legale ( cioè il patrimonio che un fondo deve avere rispetto alle pensioni che eroga, anno per anno, nelle previsioni del bilancio tecnico), cioè 5 volte il valore delle pensioni correnti (dell’anno). Questa “punizione” è ancor più iniqua e discriminatoria perché agli iscritti al fondo dei MMG è richiesta una contribuzione soggettiva ( a regime dal 2024) del solo 15,625% perché la restante parte che viene riconosciuta all’iscritto viene versata dall’ASL ( 10,375%). L’attuale Presidente ENPAM (consigliere previdenziale dell’ex Presidente Parodi, vice Presidente vicario dal 2010 al 2012, Presidente facente funzioni dal maggio 2012 al 13.07.2012, Presidente ENPAM dal 14 .07.2012 a tutt’oggi e fino al 2025) è iscritto al fondo dei MMG. La soluzione richiesta per rendere maggiormente equa ed imparziale la riforma previdenziale ENPAM per gli iscritti alla Quota B, prevede dal 2020 una riduzione del 20% dei contributi versati mantenendo la stessa spesa pensionistica prevista ( anno per anno) dal bilancio tecnico 2017. Questo significa assegnare un rendimento pensionistico per 1000 € versati di 80,1 € dal 2020, invece dei previsti 64,1 €. Quindi versare il 20% in meno di contributi ed avere un rendimento pensionistico maggiore del 25%. LA SECONDA DIFFIDA L’ENPAM non permette agli iscritti del Fondo Generale- Quota B di ricongiungere nella Quota B stessa i periodi e i rispettivi versamenti effettuati in altri enti previdenziali (come INPS). Per gli iscritti nella Quota B è previsto di ricongiungere tali periodi e i rispettivi versamenti solo nella Quota A del Fondo Generale, ma questo comporta generalmente solo il riconoscimento di una parte dei contributi ricongiunti versati precedentemente alla riforma previdenziale ENPAM del 2012. Infatti, la differenza monetaria tra quanto viene ricevuto da ENPAM come contributo previdenziale ricongiunto da altri enti previdenziali e quanto invece prevede la costituzione della riserva matematica presso la quota A per gli anni così ricongiunti ( costo della ricongiunzione) , viene incamerata dall’ENPAM, senza il riconoscimento di alcun ulteriore beneficio all’iscritto. In questa proposta di ricongiunzione la quota incamerata da ENPAM senza alcuna contropartita per l’iscritto ammonterebbe a circa 58.000 €, corrispondente alla differenza tra quanto trasferito ad ENPAM ( 80.566,26 €) e il costo della ricongiunzione ( 22.469,43 €). 📷 Se ricongiunta nella quota B, invece, questa cifra sarebbe riconosciuta integralmente, come avviene per tutti gli iscritti alla gestione della Medicina Convenzionata e Accreditata, che hanno la possibilità di ricongiungere nel loro fondo di appartenenza ulteriore al fondo generale-Quota A. A nulla vale l’esistenza dei diversi alternativi istituti previsti rispetto alla ricongiunzione, quali cumulo e totalizzazione, perché la fruizione di questi pone limiti da rispettare” punitivi “ rispetto alla ricongiunzione. La mancanza di equità e imparzialità è evidente, perchè tale modalità di ricongiunzione ( nel proprio fondo di appartenenza ulteriore rispetto al fondo generale -Quota A) è prevista e praticata negli altri fondi ENPAM della Medicina Convenzionata e Accreditata, i cui singoli iscritti possono ricongiungere i periodi contributivi versati in altri enti previdenziali, nel loro specifico fondo di appartenenza, con il totale riconoscimento del valore della loro posizione previdenziale così ricongiunta.




Rendimenti ENPAM: cosa dice la COVIP e cosa dice Oliveti....

ENPAM: cosa dice la COVIP... 20 MAG 2019 — Egregi Colleghi, al link l'ultima Relazione COVIP, (non +) scaricabile dal sito ENPAM https://www.enpam.it/wp-content/uploads/Relazione-Covip-anno-2017.pdf Non dice molto a mio parere, ma permette di fare una puntuale precisazione su affermazioni del nostro Presidente riguardo al rendimento finanziario contabile che è quello che viene realmente valorizzato, anche ai fini del bilancio tecnico. A pag. 45 si legge: Nel quinquennio 2013-2017 il rendimento netto medio annuo composto a valori contabili della gestione finanziaria è pari all’1,79% ovvero all’1,67% senza tener conto delle plus/minusvalenze – di natura non monetaria ma meramente contabile – connesse alle operazioni di apporto a fondi immobiliari realizzate in detto periodo. Non è proprio quello che ci ha detto il nostro Presidente qui http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=66860 Dice Oliveti: La COVIP che ci vigila dice che il rendimento netto medio annuo del patrimonio dal 2012 al 2016 è stato del 3,75%, ovvero del 3,65% senza tener conto delle plus/minusvalenze connesse alle operazioni di apporto a fondi immobiliari. La differenza tra rendimento del patrimonio (come dice Oliveti…) e il rendimento della gestione finanziaria sono centinaia di milioni, come è possibile confondersi? La COVIP, oltre a precisare che le operazioni di apporto ai fondi immobiliari generano plusvalenze meramente contabili, certifica un rendimento finanziario contabile netto della gestione finanziaria del solo 1,67%. Più sotto parla anche del rendimento a valori di mercato, ma questo nella contabilità delle casse previdenziali non viene,prudenzialmente e per legge, valorizzato Purtroppo questo non è ancora di quanto aumenta il nostro patrimonio ( escluso l’aumento dovuto alle contribuzioni), cioè il rendimento globale del patrimonio, che secondo i bilanci tecnici approvati, nelle previsioni di sostenibilità dei prossimi anni del sistema ENPAM, è fondamentale per rientrare nei parametri di legge. I bilanci tecnici considerano nel calcolo del rendimento del patrimonio, sia tutto il patrimonio come investito, che tutte le spese che ne riducono l'importo. Per intendersi, nel 2018 a fronte di un saldo della gestione finanziaria di 229.352.097, abbiamo (escluso quanto aumentato per i nostri contributi obbligatori) un aumento del patrimonio di soli circa 160.000.000. L’attivo patrimoniale a fine 2017 era di circa 20 miliardi per cui il rendimento globale del patrimonio risulta del 0,8%... Non vogliamo considerare le svalutazioni e tutte le altre spese? Nel bilancio tecnico 2012 la previsione per il 2018 era di un aumento per interessi di 398 milioni, in quello al 2014 di 388, con spese amministrative di circa 59 e 57 milioni… Nel 2017, come sopra precisato , abbiamo avuto solo un aumento del patrimonio di circa 140.000.000. Nel bilancio tecnico 2012 la previsione per il 2017 era di un aumento per interessi di 368 milioni, in quello al 2014 di 362, con spese amministrative di circa 56 e 58 milioni... Mancano centinaia di milioni dal rendimento della gestione patrimoniale, ed è quello che succede quando si usa un rendimento ipotetico non plausibile con nessuna passata esperienza di ENPAM. Fare previsioni attendibili è sicuramente difficile, ma se usiamo dati mai ottenuti... Quindi il miliardo e passa che ogni anno sentiamo propagandare essere aumentato il patrimonio ENPAM è frutto principalmente dei nostri contributi, e credo che noi tutti ne rammentiamo l’entità ogni fine ottobre… A corollario di questo penso sia interessante sottolineare che parte fondamentale del rendimento finanziario del nostro patrimonio siano gli interessi di mora e per dilazione pagamenti concessi agli iscritti che sono stati circa 22 milioni nel 2018 e circa 34 nel 2017. Anni addietro tali entrate furono spostate dalla gestione previdenziale alla gestione finanziaria, migliorando così i risultati della gestione finanziaria… Alla luce di tutto questo credo che soldi persi nei progetti di Parnasi ( 74 milioni...) abbiano una discreta rilevanza e abbiano bisogno di vere spiegazioni. Da ultimo, a pag 39 della relazione, si legge: Relativamente alla società controllata Enpam Real Estate S.r.l. l’advisor rileva peraltro quanto segue: “Lo standard di reporting e di disponibilità dei dati relativi alla gestione del patrimonio di Enpam RE risulta inadeguato e lontano dagli standard di settore e del resto del portafoglio. Tale condizione rende di difficile misurazione la rischiosità del portafoglio immobiliare gestito ed il suo contributo al patrimonio immobiliare della Fondazione, anche in considerazione della rilevante quota gestita”. Forse anche questo meriterebbe una spiegazione da parte dei nostri amministratori e da chi amministra ENPAM REAL ESTATE … Franco Picchi Pietrasanta LU


Il post si fonda su quella che chiamo la distopia reale ossia sulla convinzione che le Casse siano strutturate per fornire un servizio pubblico efficace ed efficiente mentre l'istituzione, ed è qui che scatta la distopia reale, ha una organizzazione legale strutturata per il saccheggio della massa. A fronte di risultati che confermano tale realtà, la critica è fatta ad una presunta incapacità mentre la realtà è una capacità sopraffina nel mantenere il livello del saccheggio al massimo possibile.

https://const.miraheze.org/wiki/Distopia_reale

2019 12 14[modifica | modifica sorgente]

AGGIORNAMENTO SULLA PETIZIONE ENPAM: 650.000 € al nostro Presidente...

Franco Picchi Pietrasanta, Italia 13 DIC 2019 —

Egregi Colleghi,

finalmente il Ministero del Lavoro rende noto nel dettaglio il trattamento economico complessivo dei nostri amministratori.

E' un obbligo che deriva dalla normativa anticorruzione.

Vi sembrerà strano, ma fino ad adesso nel bilancio consuntivo annuale ENPAM, il dato di dettaglio per singola carica mancava, quasi come se non si volesse far sapere agli iscritti quanto paghiamo i nostri amministratori...

Al link le 2 pagine di dettaglio.

https://www.lavoro.gov.it/Amministrazione-Trasparente/Enti-controllati/Documents/ENPAM-consuntivo-2018.pdf

A questi compensi dobbiamo aggiungere quanto i nostri amministratori ricevono dai fondi immobiliari.

https://www.enpam.it/wp-content/uploads/Compensi-dei-membri-dei-comitati-consultivi-dei-Fondi-immobiliari-al-31-12-2018.pdf

Totale lordo per il nostro Presidente circa € 650.000...

Franco Picchi

http://www.cambiarelenpam.it/

https://twitter.com/cambiarelenpam

Pietrasanta LU

https://www.change.org/p/enpam-petizione-per-una-trasparenza-illimitata/u/25482421?cs_tk=An-jnOQt9bxxAy2h910AAXicyyvNyQEABF8BvOVEkddK6YF1sidqirDMqoI%3D&utm_campaign=c48fcc9ad5464cf79a619d5d3d4203fe&utm_content=initial_v0_2_0&utm_medium=email&utm_source=petition_update&utm_term=cs