Giuseppe Conte

Da const.


IL GIORNO: Crisi di Governo in diretta: Conte si dimette, domani le consultazioni, trattative fitte. https://www.ilgiorno.it/cronaca/crisi-governo-dimissioni-quirinale-1.5950473


Money.it: Conte oggi si dimette? Ipotesi governo di unità nazionale con Renzi dentro. https://www.money.it/Conte-oggi-si-dimette-governo-unita-nazionale-Renzi-dentro


L'HuffPost: Crisi governo, Renzi resterà kingmaker per il Quirinale. https://www.huffingtonpost.it/entry/crisi-governo-renzi-restera-kingmaker-per-il-quirinale_it_600d959fc5b6fe97669d5c6c


inpgi 12[modifica | modifica sorgente]

https://www.youtube.com/watch?v=M2JuG03s4Yk



2020 07 18[modifica | modifica sorgente]

https://www.recnews.it/2019/10/10/conte-scrisse-a-un-gran-maestro-pensare-che-di-maio-voleva-denunciare-i-massoni/


2020 06 12[modifica | modifica sorgente]

https://www.tpi.it/politica/mancata-zona-rossa-conte-manuale-20200611618354/


2020 05 10[modifica | modifica sorgente]

Il commento non è necessario, ma lo sapevate che...?

SE PENSAVAMO CHE GIUSEPPE CONTE FOSSE IL PROFESSORINO PIOMBATO GIU' DAL CIELO PER CASO, ci siamo sbagliati e di parecchio.

Grazie agli archivi internet, grazie anche (tocca dirlo purtroppo) a Radio Radicale che conserva un grande archivio di file di votazioni e commissioni parlamentari, salta fuori che Giuseppe Conte faceva parte, come PARTE ATTIVA, del Pd da tempi immemori. Quindi non solo un professore qualsiasi che votava a sinistra.. no. Stava proprio tra gli scranni del Parlamento italiano e manco lo sapevamo.

Faccio infatti riferimento ad una votazione risalente alla SEDUTA N°79 DEL 18 SETTEMBRE 2013 in cui si eleggevano componenti laici di Magistrature speciali

GIUSEPPE CONTE IN QUELLA VOTAZIONE, FU ELETTO CON 383 VOTI FAVOREVOLI RESPONSABILE PER LA MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA.

Si tenga conto che quell'anno (2013) la maggioranza di governo era di Centro-Sinistra e in Aula c'erano all'incirca 430 deputati a larghissima maggioranza Pd.

Giuseppe Conte quindi, non è uscito casualmente dal cilindro di Bonafede a maggio 2018.. E' invece SEMPRE STATO SOSTENUTO E PROPOSTO (a maggioranza bulgara), DAL PARTITO DEMOCRATICO! Non bastasse: dietro a Conte c'è la continuità di Andreotti e del defunto Card. Silvestrini, mentore riconosciuto da Conte stesso (che qualche giorno fa prese parte ai funerali del cardinale).

Ecco perchè il Movimento 5* a maggio scorso bocciò la proposta della Lega di nominare Premier un altra persona.

Le garanzie erano già state date.

Conte da ragazzo studiò nel Collegio Universitario Nazareth. Il collegio è una fondazione del card. Silvestrini (il cui rettore era l'attuale Parolin!). L'intento del collegio è di 'allevare' futuri avvocati che nel mondo avrebbero fatto gli interessi del Vaticano.

Silvestrini era grande amico di Andreotti, grandissimo amico di Prodi. Da sempre considerato il 'padre spirituale' della Sinistra.

Infine: Silvestrini fece con mani e piedi per scomunicare mos. Lefevbre forzando Giovanni Paolo II.

Ci sono esperti vaticanisti (anche dall'estero) che dicono che Conte in Italia è il professore PIU' INTRODOTTO E PIU' APPOGGIATO DAL VATICANO. Ovvero: l'avvocato dei gesuiti. di Vittorino Agazzi

2019 10 08[modifica | modifica sorgente]

https://www.trasparenzaemerito.org/post/la-sapienza-in-testa-nei-ranking-e-anche-nelle-irregolarit%C3%A0-ai-concorsi

LA SAGRA CONTINUA

"Il concorso in cui Conte è diventato professore ordinario nel 2002 potrebbe essere viziato da una grave incompatibilità. Nella commissione che lo ha giudicato c'era il professor Guido Alpa? Alpa non era definito nello stesso CV inviato da Conte alle Camere, socio dello stesso Presidente del Consiglio? I dubbi rilanciati dal quotidiano La Repubblica meritano un immediato chiarimento. Conte venga in aula a rispondere subito ai tanti dubbi". È quanto si legge in un'interrogazione urgente del gruppo del Pd di Palazzo Madama.

E oggi anche il vicepresidente della Camera Ettore Rosato chiede a Conte di venire in Parlamento a chiarire: "Io e Alpa saremmo stati incaricati dal Garante Privacy, nel 2001, di difenderlo in un giudizio contro la Rai, quindi prima del concorso. Verissimo". Così il premier Conte ammette oggi a Repubblica il rapporto con quel prof. Alpa che poi lo promosse al concorso per la cattedra universitaria. A voi sembra normale? Un socio - dal 2002 avevano un studio insieme - che poi ti giudica in un concorso pubblico? Lui che è premier non può lasciare dubbi su quella nomina. Venga in Parlamento a chiarire".

https://www.repubblica.it/politica/2018/10/08/news/cattedra_universita_premier_conte_interrogazione_pd-208490546/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T1

2019 09 26[modifica | modifica sorgente]

Liberoquotidiano.it: Paolo Becchi, qualcosa non torna su Conte: "Carriera fulminante, ma online nessun verbale dei concorsi". https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13508630/paolo-becchi-giuseppe-conte-vizio-incompatibilita-scoperta-terrificante-verita-concorsi-pubblici.html

2019 09 23[modifica | modifica sorgente]

Liberoquotidiano.it: Silvio Berlusconi, il filo segreto che lo lega a Giuseppe Conte: cosa sa Luigi Bisignani sulle loro manovre. https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13506151/silvio-berlusconi-giuseppe-conte-strane-manovre-luigi-bisignani-retroscena.html

2019 09 18[modifica | modifica sorgente]

https://www.recnews.it/2019/09/08/conte-scrisse-a-un-gran-maestro-pensare-che-di-maio-voleva-denunciare-i-massoni/

2019 09 01[modifica | modifica sorgente]

http://m.ilgiornale.it/news/2019/09/01/lumanesimo-e-la-massoneria/1746209/

2019 08 31[modifica | modifica sorgente]

https://www.ilsussidiario.net/news/governo-conte-sapelli-in-italia-comanda-macron-ecco-il-piano-per-ridurci-a-colonia/1920733/

AGI - Agenzia Italia: "Da burattino a burattinaio". La metamorfosi di Conte vista dalla stampa estera. https://www.agi.it/politica/conte_burattino_burattinaio-6102563/news/2019-08-29/

2019 08 26[modifica | modifica sorgente]

Il Messaggero: Governo, Delrio: «Deve trattare Conte, non ci sono veti su di lui». https://www.ilmessaggero.it/politica/governo_ultimissime_notizie_delrio_cinque_stelle_pd_oggi-4698261.html


Agenzia ANSA: Trump, speriamo che Conte resti premier. http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/08/27/trump-speriamo-che-conte-resti-premier_30d8ad21-e437-43fc-be08-cceb01595dbf.html

2019 08 15[modifica | modifica sorgente]

🖌Carissimo Presidente Conte,

leggo con stupore che Lei mi rimprovera una “ossessione” per i “PORTI CHIUSI”, parla di rabbia, slealtà, ansia, foga e altro ancora. Sono stato leale e sempre lo sarò nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire. Peraltro leggo queste accuse mentre presiedo da ore a Castel Volturno i lavori del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza.

Lotta alla mafia, alla camorra e alla ‘ndrangheta, lotta allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Calo dei delitti del 12% in questo 2019, fortissimo calo di omicidi (-18%), furti (-17%), rapine in casa o in strada (-21%) e violenze sessuali (-24%). E soprattutto crollo degli sbarchi dell’80% rispetto all’anno scorso (da 20.000 a 4.000) e del 90% rispetto all’anno prima, con molti morti in meno e un risparmio per gli Italiani di miliardi di euro, che serviranno per assumere entro un anno 8.000 donne e uomini delle Forze dell’Ordine. Stiamo anche lavorando per riordinare le “scorte” che ogni giorno tolgono dalle strade oltre 2.000 uomini in divisa: si valuterà se queste 565 scorte sono ancora tutte giustificate.

Quindi confesso la mia “colpa”, caro Presidente, la mia “ossessione” nel contrastare ogni tipo di reato compresa l’immigrazione clandestina. Faccio il Ministro per difendere i confini, la sicurezza, l’onore, la dignità del mio Paese.

Con me i porti sono e rimarranno CHIUSI ai trafficanti e ai loro complici stranieri. Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l’Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l’Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd. Buona festa dell’Assunzione a Lei e a tutti gli Italiani, caro Presidente, soprattutto ai 56.698 donne e uomini in divisa che anche oggi garantiscono la nostra sicurezza, che sono il mio orgoglio.

La lotta alla criminalità, di ogni colore, tipo e nazionalità, è lo scopo del mio lavoro. Anzi, della mia vita.

Grazie. Matteo Salvini


Gentile Ministro dell’Interno, caro Matteo,

ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d’ufficio tra la Presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all’origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini.

Ti ho scritto ier l’altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, “nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione”. Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo. Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula “porti chiusi”. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa. È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare. Come ho sempre pubblicamente rappresentato, il tema dell’immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali. Da subito ho elaborato una piattaforma politica fondata su sei premesse e dieci obiettivi, in modo da inserire tutte le singole iniziative in questa prospettiva strategica, sempre costantemente ispirata alla tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali, sovente compromessi nella gestione del fenomeno migratorio. Ho personalmente contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico, di maggiore rigore rispetto al passato, al fine di contrastare più efficacemente l’immigrazione illegale e la moderna e disumana “tratta dei disperati”, alimentata dalle organizzazioni criminali. Ho viaggiato in lungo e in largo in Africa e nel Medio Oriente per incrementare la cooperazione nei Paesi di origine e nei Paesi di transito, dove si concentrano le rotte dei migranti. Abbiamo sempre lavorato intensamente, coinvolgendo anche il Ministro Moavero, per rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione. Mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l’Italia, siano abbandonati a se stessi. Pur in attesa che si attui questo meccanismo europeo, sono sempre personalmente intervenuto, con gli altri Paesi europei, per pretendere e ottenere una redistribuzione dei migranti che sono sbarcati nei nostri porti. E a questo proposito dobbiamo dare atto che sia la Commissione europea sia alcuni leader europei ci hanno sempre teso la mano per sbloccare situazioni emergenziali. Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile. La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva. In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri “interessi nazionali”, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Abbiamo chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall’Africa e dal Medio Oriente. Da ultimo tu stesso hai constatato come è difficile contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini. Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. E’ questa la direzione giusta. E poi non oscuriamo quello che abbiamo fatto di buono. Se mai rammarichiamoci per quello che ci riproponevamo di ottenere e ancora non abbiamo ottenuto. Un ultimo aggiornamento sulla vicenda Open Arms. Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano. Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”. Per queste ragioni mi sono ritrovato costretto a intervenire varie volte - l’ho fatto perlopiù riservatamente - non per l’ansia di contrappormi politicamente alle tue iniziative, ma per la necessità di rivendicare l’applicazione del principio di “leale collaborazione”, che è fondamentale per il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche. Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità.

Buon ferragosto, Giuseppe Conte

2019 06 10[modifica | modifica sorgente]

https://www.nytimes.com/reuters/2019/06/10/business/10reuters-italy-politics-budget.html

Il Fatto Quotidiano: Minibot, anche Di Battista contro Tria: “Sono nel contratto. Lui a chi risponde?”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/09/minibot-anche-di-battista-contro-tria-sono-nel-contratto-lui-a-chi-risponde/5243283/

L'HuffPost: Alessandro Di Battista sferza Tria: "I minibot sono nel contratto di governo, lo ha letto?". https://www.huffingtonpost.it/entry/alessandro-di-battista-sferza-tria-i-minibot-sono-nel-contratto-di-governo-lo-ha-letto_it_5cfdfd4ae4b02ee347798e90

2019 06 03[modifica | modifica sorgente]

Ecco il video integrale della conferenza stampa di oggi a Palazzo Chigi.

Qui di seguito anche il testo completo:

“Buonasera a tutti. Sabato scorso ci sono state (al Quirinale) le celebrazioni della Festa della Repubblica e, ricordo, anche il primo compleanno del governo da me presieduto. Il primo giugno 2018, insieme a tutti i miei ministri, abbiamo prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Ricordo quel momento. L'insediamento del mio governo è stato accompagnato da molto entusiasmo. Entusiasmo sincero da parte della gente comune soprattutto. E molto scetticismo da parte dei commentatori, degli opinionisti. Alcune volte questo scetticismo si è tradotto anche in notazioni critiche. Le notazioni critiche si sono appuntate soprattutto su due aspetti. Il primo il fatto che avessimo deciso di porre a fondamento dell'azione di questo governo un vero e proprio contratto. Il secondo il fatto che nel ruolo di Presidente del Consiglio era stato investito il sottoscritto, non iscritto a nessun partito o movimento politico. Non un esponente delle forze politiche di maggioranza. Comunque una terza figura investita del compito di garanzia dell'attuazione del contratto e ovviamente di operare la necessaria sintesi politica. Confesso adesso, a distanza di un anno, che quanto al primo aspetto non mi sono mai preoccupato perché ho sempre ritenuto che il contratto di governo fosse un elemento di forza di questo nascente governo. Cioè ho ritenuto, anche forte di altre esperienze maturate in altri ordinamenti giuridici, che sia la modalità anzi più lineare e più trasparente per dar vita a un'esperienza di governo tra due distinte forze politiche che sono ispirate da principi differenti, che hanno dei contenuti programmatici diversi e, diciamolo anche, un contesto di riferimenti culturali e valoriali distinti. Quanto al secondo aspetto, riguardante il ruolo del presidente, anche qui l'ho affrontato con relativa tranquillità e mi sono determinato ad accettare l'incarico perché, pur consapevole di esser privo di una forza politica, una mia propria forza politica di sostegno, ho ritenuto di poter attingere la mia forza politica, la mia legittimazione giuridica e istituzionale direttamente dall'articolo 95 della Costituzione e da tutte le prerogative ivi indicate che definiscono il ruolo e i poteri del Presidente del Consiglio. Mi piace ricordare a distanza di tempo anche le parole che ho declamato quando ho prestato quel giuramento nelle mani del presidente Mattarella: “Giuro di esser fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione”. Non ho mai giurato altra fedeltà all'infuori di questa. Quel giuramento è stato e sempre sarà il faro della mia azione come Presidente del Consiglio. Sin dall’insediamento, lo ricordate tutti, abbiamo rivendicato questa formula: di essere il “governo del cambiamento”. Questo perché il nostro governo, il mio governo, è nato dall'incontro di due forze politiche entrambe consapevoli che il Paese avesse bisogno di un cambio di passo, entrambe convinte che occorresse con determinazione invertire gli indirizzi politici perseguiti dalle forze che avevano governato sino al giorno prima e che non erano stati capaci di interpretare e intercettare le istanze, i bisogni e anche le paure dei cittadini che, con urgenza, chiedevano un cambiamento autentico, una rivoluzione, nel metodo e nei contenuti, dell'azione politica. Nel corso di questo primo anno di legislatura, io l’ho riassunta con la formula “Fase 1” dell’azione di governo, siamo intervenuti prioritariamente per rispondere al bisogno di protezione sociale di ampie fasce della popolazione, quelle più duramente colpite dalla crisi economica decennale e quindi dalle connesse politiche di rigore che erano state attuate dai governi precedenti. Decreto legge Dignità, Reddito di cittadinanza, Quota 100: ecco nel loro complesso sono state le misure che hanno realizzato i nostri intendimenti, un vero e proprio ‘Patto sociale’ volto a reintegrare nel circuito sociale economico gli esiliati, le persone e i cittadini smarriti, i cittadini sfiduciati. Al fondo di queste misure, di queste azioni, vi è la profonda convinzione che un Paese non può avere un futuro di sviluppo se ampie fasce della sua popolazione rimangono ai margini del consorzio sociale, del consorzio economico. Siamo intervenuti per rispondere anche più efficacemente al bisogno di sicurezza diffusamente avvertito dalla popolazione, proteggendo i cittadini che vivono in aree meno protette e più esposte al rischio di criminalità, riordinando anche la regolamentazione riguardante l’immigrazione irregolare in modo da contrastare più efficacemente la tratta criminale degli esseri umani. Abbiamo adottato lo Spazzacorrotti, introducendo una delle legislazioni più avanzate al mondo per contrastare episodi di corruzione e per rendere sempre più trasparente il finanziamento ai partiti. Abbiamo, ancora, modificato l’articolo 416 ter del Codice penale, aggravando le pene e rinforzando ancor più la fattispecie dello scambio elettorale politico mafioso. Abbiamo, per la prima volta in Italia, varato un Piano nazionale per mettere in sicurezza il nostro territorio e per contrastare i rischi di dissesto idrogeologico. Attenzione, non è questo un bilancio. Questi provvedimenti non si accompagnano da soli una volta introdotti: vanno monitorati e vanno seguiti nella loro fase attuativa. Faccio due esempi. Abbiamo promesso di evitare che il reddito di cittadinanza sia una misura meramente assistenziale o possa prestarsi a forme di abuso. Ebbene dovremo, dobbiamo accompagnare questa campagna con costanza e una forte campagna di controlli e vigilare affinché si realizzi efficacemente il circuito del Rdc da un lato e formazione-lavoro dall’altro. Lo stesso vale per il Decreto sicurezza. Dopo aver adottato una linea di rigore nei confronti dell’immigrazione irregolare, dobbiamo incrementare gli interventi per offrire ai migranti che legittimamente sono sul nostro territorio più incisive politiche di integrazione e dobbiamo altresì intensificare gli sforzi, attraverso soluzioni bilaterali ma anche europee per rendere più efficace i rimpatri per coloro che non hanno diritto di permanere sul nostro territorio. Abbiamo svolto un lavoro di squadra incredibile con i miei due vicepresidenti, con tutti i ministri e tutti i sottosegretari. Ma anche con i parlamentari di maggioranza, che voglio qui ringraziare perché spesso in contesti molto delicati hanno operato a sostegno del Governo con grande competenza e grande abnegazione. Anzi auspico un maggiore loro coinvolgimento nella interlocuzione con il governo, e questo non solo nei procedimenti legislativi ma anche nelle diverse politiche di settore, avendo personalmente apprezzato in svariate occasioni la loro competenza professionale e la loro particolare passione civile. Questa esperienza di Governo ha però dovuto convivere, soprattutto negli ultimi mesi, con varie consultazioni elettorali, locali e da ultimo europee. E’ stato un ciclo serrato di tornate elettorali che ci ha costretto di convivere con una campagna elettorale pressoché permanente. Ne ha risentito inevitabilmente il clima di coesione che ha sin qui caratterizzato le forze di governo. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto. In particolare la consultazione europea si è rivelata molto aspra e intensa al punto che ha finito per accreditare l’immagine di uno stallo nell’azione di Governo. Questa è una falsità, una immagine che non corrisponde alla realtà. Il Governo ha sempre continuato a lavorare perché conclusa la ‘Fase 1’ è iniziata la 'Fase 2', fortemente orientata agli investimenti, alla crescita, alla semplificazione normativa e burocratica. La ‘Fase 2’ inaugura una stagione particolarmente intensa sul piano riformatore.

Abbiamo approvato un decreto legge in materia di semplificazioni. Abbiamo varato numerosi disegni di legge delega riguardanti ampi settori dell’attuale legislazione, in particolare in materia di contratti pubblici, di revisione del codice civile, del lavoro, di sostegno alla disabilità con l’ambizione di realizzare una rivoluzione semplificatrice dell’intero quadro legislativo. Ricordo anche che presso il ministero della Giustizia sono pronti due disegni di legge volti a riformare rispettivamente il Codice di procedura civile e il Codice di procedura penale perché vogliamo una giustizia sempre più rapida e sempre più vicina ai cittadini. Attualmente sono all’attenzione del Parlamento per la loro approvazione due disegni di legge. Il decreto Legge Sblocca-cantieri e il decreto Crescita che costituiscono due passaggi avvero determinanti per la realizzazione del Contratto di governo. Siamo infatti fortemente intenzionati a rafforzare il piano di investimenti e a introdurre misure di sostegno a favore delle imprese e dell’occupazione. Stiamo lavorando per riammodernare il sistema infrastrutturale favorendo il completamento delle opere pubbliche con ricadute che auspichiamo possano essere significative per l’intero indotto e quindi produrre effetti virtuosi per l’occupazione. Abbiamo avviato i contratti istituzionali di sviluppo per rilanciare la crescita economica e sociale delle zone più disagiate del Sud-Italia. Il nostro cantiere riformatore è aperto, stiamo lavorando per attuare il progetto di Autonomia differenziata per le Regioni che hanno fatto richiesta ai sensi dell’Art. 116 della Costituzione. Io stesso intendo assicurare il massimo impulso all’istruttoria in corso e allo scioglimento dei residui nodi politici in modo da trasferire le competenze legislative e amministrative alle Regioni senza però pregiudicare la coesione sociale e territoriale dell’intera penisola, avendo cura di evitare che questo legittimo processo riformatore possa contribuire ad aggravare il divario tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Dobbiamo lavorare anche a una disciplina sul conflitto di interessi che sia davvero efficace. Il Paese la attende da decenni. Dobbiamo evitare questo virus epidemico che incancrenisce il tessuto sociale e il tessuto produttivo del Paese. Dobbiamo poi realizzare una più organica Riforma del fisco. Ma non la intendo solo limitata alla rimodulazione delle aliquote ma la intendo estesa a una relazione più equa, più trasparente tra amministrazione finanziaria e contribuenti. E una Giustizia tributaria più efficiente e rapida. Peraltro questa Riforma va assolutamente accompagnata con strumenti di contrasto più efficaci all’evasone. Dobbiamo intervenire per offrire un più incisivo sostegno alle famiglie che hanno persone con disabilità. 280 euro è una cifra davvero modesta per chi non ha redditi sufficienti. Dobbiamo inoltre offrire un più robusto sostegno economico alle famiglie con molti figli, perché l’Italia rischia di diventare un Paese per vecchi. Più in generale dobbiamo lavorare a una manovra economica che, diciamolo francamente, si preannuncia complessa e basata su una incisiva spending review, su una efficace rimodulazione del sistema di tax expenditures, avendo cura di non aumentare l’IVA. Saremo chiamati a fare scelte delicate che richiedono forte condivisione. Dovremo riuscire a perseguire una politica di segno espansivo, come fin qui abbiamo fatto tenendo però in ordine i conti. Perché l’equilibrio di finanza pubblica ci è imposto non tanto e solo dalle regole europee, che rimangono in vigore fin quando non riusciremo a cambiarle, ma dal fatto che siamo costretti a finanziare il nostro debito sovrano sul mercato, per cui rimaniamo esposti alla fiducia degli investitori. E chi conosce i mercati sa che occorrono parole univoche e chiare da parte di tutti i componenti del governo e, aggiungo, anche da parte degli esponenti parlamentari delle forze di maggioranza.

Io stesso, insieme ai ministri competenti, sto lavorando ad alcuni progetti assolutamente strategici, se vogliamo disegnare e consegnare alle generazioni future un’Italia migliore. Ne cito alcuni, di questi progetti, a titolo meramente esemplificativo. Un piano nazionale per potenziare la ricerca e l’intero sistema dell’innovazione. Stiamo programmando interventi per rafforzare il sistema scolastico e il sistema universitario. Dobbiamo completare il piano straordinario per valorizzare il turismo. Occorre anche completare il progetto di valorizzazione delle nostre ricchezze artistiche, dei nostri beni culturali. Un progetto, ancora, di valorizzazione della filiera agroalimentare. Dobbiamo incrementare l’orientamento dell’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, in modo da rendere sempre più sostenibile nel tempo la nostra economia, favorendo la cultura del riciclo e abbandonando, dismettendo quella del rifiuto. Stiamo ultimando un articolato progetto di riforma delle varie iniziative di sostegno all’export, anche questo lo sto seguendo personalmente, in modo che le nostre imprese che operano all’estero possano godere di efficaci prestazioni, di consulenza, oltre che di adeguato sostegno finanziario e assicurativo. Ecco, sono alcune delle iniziative a cui stiamo lavorando già da tempo, che richiedono però visione, coraggio, tempo. Impongono di uscire dagli schemi limitati alle campagne elettorali, dei proclami lanciati a mezzo stampa, per abbracciare la prospettiva di una programmazione strategica, lungimirante. Siamo chiamati a disegnare il futuro del Paese, che è una cosa un po’ diversa dal soddisfare gli umori della piazza infotelematica, dal collezionare like nella moderna agorà digitale. Analizziamo insieme la situazione in cui ci ritroviamo. La consultazione elettorale ha offerto un dato complessivo molto significativo. A distanza di quasi un anno dall’inizio del governo, i cittadini italiani confermano e anzi rafforzano, seppur di poco, la fiducia verso questa esperienza di governo. La distribuzione, però, del consenso all’interno delle forze di maggioranza si è notevolmente modificata. La Lega ha riscosso un successo molto significativo, il Movimento 5 Stelle è uscito fortemente penalizzato dall’ultima competizione, quella europea. Trattandosi di una consultazione appunto europea, mirata a eleggere parlamentari europei, non ha ricadute dirette nella distribuzione delle forze rappresentate in Parlamento, nel nostro Parlamento. Ma le forze politiche sono pur sempre comunità di donne, sono pur sempre comunità di uomini e quindi i risultati elettorali creano grande esaltazione ai vincitori e grande delusione negli sconfitti. Purtroppo il clima elettorale non si è ancora spento, viviamo ancora i postumi di una condizione che ho definito di super eccitazione. E’ un clima che non giova all’azione di governo. Vorrei chiarire meglio, su questo punto. I miei rapporti personali sono buoni, sono ottimi con tutti i miei ministri e anche con i miei vicepresidenti ci sentiamo spesso e li ho sentiti più volte. Lavorare però nell’interesse esclusivo del Paese, rimando a quel giuramento, significa qualcosa di più che avere buoni rapporti personali. Significa predisporsi ad abbracciare un orizzonte temporale ben più ampio e un atteggiamento realmente costruttivo. Il mio motto, lo sapete, è “sobri nelle parole, operosi nelle azioni”. Se continuiamo a indugiare nelle polemiche a mezzo stampa, nelle provocazioni coltivate per mezzo di veline ai quotidiani, nelle freddure sparate a mezzo social, non possiamo lavorare. Le logomachie, questo eccesso di verbosità, questi perenni, costanti conflitti comunicativi inevitabilmente pregiudicano la concentrazione sul lavoro.

Gli italiani ci chiedono di proseguire nell’azione di governo e per fare questo dobbiamo operare con serietà, con impegno costante, con la massima concentrazione. Io stesso posso fare e voglio fare di più per svolgere incisivamente il mio ruolo. Ma le polemiche sterili, le discussioni inutili, dobbiamo esserne consapevoli, sottraggono energie preziose e distolgono dagli obiettivi di governo. Abbiamo un compito molto impegnativo: dobbiamo preservare il patrimonio di fiducia – e qui mi rivolgo direttamente ai cittadini – di cui voi ci avete investito sin dal primo giorno. A voi tutti ho promesso che questo sarebbe stato il Governo del Cambiamento e vi assicuro che sarà il Governo del Cambiamento sino all’ultimo giorno. Non posso essere certo della sua durata: non dipende solo da me. Ma posso garantirvi che sino all’ultimo giorno, sino all’ultima ora, questo sarà il Governo del Cambiamento: per la chiarezza di intenti; per la trasparenza delle decisioni; per la determinazione con cui perseguiremo il bene comune e i vostri interessi. La premessa necessaria per agire in questa direzione è racchiusa in una formula chiave: leale collaborazione. Leale collaborazione tra le forze politiche, tra i parlamentari che compongono la maggioranza, tra i membri del governo. Leale collaborazione è un concetto giuridico ma anche etico. Significa tante cose. Che se facciamo una riunione politica e poi prendiamo una decisione, poi non dobbiamo cambiarla in modo arbitrario. Che se sopravviene un ripensamento dobbiamo informare di questo i colleghi e chiedere una nuova riunione. Leale collaborazione significa anche che ciascun ministro si concentra sulla sua materia di competenza senza prevaricare e invadere sfere che non gli competono, onde evitare delegittimazioni e sovrapposizioni suscettibili di compromettere, in prospettiva, la credibilità dell’intero esecutivo. Leale collaborazione significa che si hanno delle questioni politiche, di qualsiasi tipo, da sollevare, lo si fa rispettando la grammatica istituzionale, quindi parlando in modo chiaro di queste questioni al Presidente del Consiglio e alle altre forze che compongono la maggioranza e non lanciando segnali in modo ambiguo sui giornali. Leale collaborazione significa ancora, e faccio un ulteriore esempio, che se il Ministro dell’Economia e il Presidente del Consiglio stanno interloquendo con le istituzioni europee per perseguire un obiettivo fondamentale per il sistema Paese, quello di evitare una procedura di infrazione che ci farebbe molto male, le due forze politiche non intervengono ad alterare questa delicata interlocuzione, riducendola ad ulteriore terreno di provocazione e di ulteriori polemiche. Insomma, leale collaborazione significa queste e tante altre cose, tutte evidenti, solo che si voglia proseguire lungo la strada del Governo del Cambiamento, che se mi permettete altro non è che la strada della buona politica che i cittadini invocano da anni. Chiedo quindi a entrambe le forze politiche, e in particolare mi rivolgo ai rispettivi leader che rivestono un ruolo primario nella compagine di governo, di operare una chiara scelta e di dirmi, dirci, se hanno intenzione di proseguire nello spirito del contatto stipulato, con l’obiettivo di porre in essere le azioni per la realizzazione dei suoi contenuti, compresi gli ulteriori temi, alcuni dei quali li ho riassunti poco prima nell’interesse del Paese, ovvero se preferiscono riconsiderare questa posizione semmai perché coltivano la speranza di una prova elettorale che valga a consolidare la propria posizione, e anche dall’altro lato a riscattare una sconfitta. Io personalmente resto disponibile a lavorare con la massima determinazione per continuare in un percorso riformatore che al termine naturale della legislatura potrà consegnare a noi stessi e ai nostri figli un’Italia migliore. Non solo più giusta, più equa, più inclusiva, ma anche più efficiente, più moderna, più competitiva, più attraente per gli stessi investitori. Non posso compiere queste scelte da solo. Le forze politiche che detengono la maggioranza in entrambe le Camere devono essere pienamente consapevoli di questo loro compito e delle rispettive responsabilità. Certamente qui voglio esser chiaro con tutti i cittadini: non mi presterò in nessun modo a vivacchiare, a galleggiare al solo fine di protrarre la mia permanenza qui a Palazzo Chigi. Se non ci fosse una chiara assunzione di responsabilità come da me richiesto, e attenzione, se i comportamenti non fossero coerenti e conseguenti, molto semplicemente con la trasparenza e con la lealtà della mia azione e nel rispetto delle procedure costituzionali, rimetterò il mio mandato nelle mani del Presidente della Repubblica al quale colgo l’occasione per rinnovare la mia profonda stima e il mio sentimento di gratitudine per il sostegno e per i consigli che mi ha sempre voluto onorare fin dall’inizio del mio mandato. E' dunque compito delle forze politiche decidere. Chiedo una risposta chiara, inequivoca e anche rapida perché il Paese non può attendere. Grazie.”


Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

  1. Governo Conte 2
  2. Governo Conte


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