Il Dubbio

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Spoliazione della giustizia (indice)


IL DUBBIO – BILANCIO 2020 E ALTRE STORIE

Finalmente, usufruendo dei tempi lunghi per l’approvazione dettati dalla disciplina emergenziale, anche la società che edita Il Dubbio, Edizioni Diritto e Ragione Srl con sede in Bolzano (società con unico socio e precisamente la FAI Fondazione dell’Avvocatura Italiana, del CNF), ha approvato e poi depositato il bilancio chiuso al 31.12.2020.

La lettura del documento contabile, così come della nota integrativa che lo accompagna, e anche del verbale dell’assemblea di approvazione, sono davvero interessanti.

Preliminarmente si osserva che il verbale di approvazione del bilancio è redatto con molta maggiore cura, completezza e precisione che non i precedenti, come se – ma si sa io sono notoriamente una malpensante – si volesse predisporre un qualcosa che desse il meno possibile appigli a possibili critiche da parte di chi lo avesse consultato. Analogo è a dirsi, anche se in misura meno evidente, della nota integrativa. Dalla nota integrativa si apprende poi che la società ha deliberato di nominare un revisore legale dei conti, fatto anch’esso non privo di significato. Ma andiamo con ordine.

Ricorderete che la società di cui stiamo parlando, ha sempre chiuso i propri bilanci con rilevantissime perdite, e che l’ultimo bilancio al 31.12.2019 portava per l’appunto una perdita di ben euro 1.092.283. Ricorderete anche che proprio le costanti e ingravescenti perdite di bilancio, con connessi “ripianamenti” da parte del socio unico, a sua volta finanziato dal CNF, sono state nel corso di questi anni motivo di doglianza e di aperto dissenso per una iniziativa che non è mai stata in grado di dare all’avvocatura alcun beneficio, né tantomeno di diffondere la cultura dei diritti e riabilitare in qualche modo la figura dell’avvocato, che come sappiamo tocca forse il livello più basso di gradimento e di considerazione che la storia ricordi.

Bene, con l’esercizio 2020 si è deciso di attuare una modalità di gestione differente dal passato, sostanzialmente facendo sì che le sovvenzioni da parte della FAI (e per essa indirettamente da parte del CNF, quindi da parte nostra) avvenissero in corso di esercizio e non più al termine, con l’evidente risultato di consentire al dato finale di bilancio di risultare migliore.

Vediamo, allora, come si fa a far passare le perdite dal milione di euro abbondante dell’anno 2019 ai “soli” 255.236 dell’anno 2020.

Esaminando lo Stato Patrimoniale, notiamo quanto all’attivo le riduzioni del valore delle immobilizzazioni, dipendenti dagli ammortamenti; una notevole diminuzione del “crediti”; un aumento non modesto delle disponibilità liquide. Quanto al passivo il dato che balza evidente è la riduzione notevolissima delle riserve, che passano da euro 1.210.139 del 2019 a euro 317.855 del 2020, con una riduzione di circa 900 mila euro. Aumentano poi i debiti per circa 150 mila euro.

Il conto economico evidenzia un aumento notevolissimo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni, che passano da euro 393.894 a 862.265 (più del doppio) e la voce, non presente nell’esercizio 2019, tra “altri ricavi” relativa a “contributi in conto esercizio” per euro 401.639. Ed è proprio qui che si annida l’espediente per consentire una drastica riduzione nell’ammontare delle perdite del bilancio 2020. Vediamo quindi come.

L’aumento della voce ricavi delle vendite sommato alla voce dei contributi in conto esercizio, porta a un totale di entrate di euro 870.010 in più rispetto all’esercizio 2019. La perdita dell’esercizio 2020 pari a euro 255.236,00, se non vi fossero state queste entrate in più rispetto all’esercizio 2019, sarebbe stata di euro 1.125.246, e quindi in linea con la perdita dell’esercizio 2019, che era di euro 1.092.283 (la differenza è di pochi spiccioli).

Leggendo la nota integrativa, ed in particolare la parte finale, si apprende che “Nell’anno 2020 in considerazione dell’accordo con la FAI che prevede la fornitura agli iscritti all’Albo dei prodotti editi da Il Dubbio e il conseguente pagamento da parte di FAI del corrispettivo concordato, e in considerazione del contributo in conto esercizio percepito dalla società, la perdita si è notevolmente ridimensionata”. E poi, sorprendentemente si afferma che “Proseguendo il trend positivo, è ipotizzabile un pareggio di bilancio già a partire dal prossimo esercizio”. Cosa si intende per trend positivo? Un aumento degli abbonamenti o dei contributi della FAI?

La perdita comunque registrata nel 2020 sarà ripianata con le riserve, che quindi si ridurranno ulteriormente.

Sempre dalla Nota integrativa vediamo che il conto consuntivo controllante Fondazione FAI al 31.12.2019 si era chiuso con una perdita di euro 1.005.618,00 (a fronte di un utile al 31.12.2018 di euro 311.720,00), mentre il conto consuntivo al 31.12.2020, reperito sul sito, porta un utile di euro 107.542,00.

Si vede quindi come anche la FAI tra il 2019 e il 2020 abbia ridotto il proprio risultato negativo di fine anno, ma leggendo bene il consuntivo, l’arcano è presto svelato.

Con la medesima modalità, o quasi, si vede che la FAI ha tra le uscite 660.000,00 euro per “Abbonamenti per servizi editoriali” e 490.000,00 come contributi in conto esercizio (voce superiore a ciò che emerge dal bilancio della controllata Edizioni Diritto e Ragione Srl), ma ha tra le entrate una consistente voce “Sovvenzioni e contributi CNF e altri soggetti” per euro 1.700.000,00 (un milionesettecentomila).

La FAI si è sostanzialmente fatta carico di pagare gli “abbonamenti” che sino a tutto il 2019 non venivano pagati da altri, il tutto proseguendo nelle elargizioni di contributi per coprire le perdite, nel 2020, come detto, versandoli in via anticipata

E quindi, in breve, la perdita de Il Dubbio è stata coperta preventivamente dalla FAI, e la perdita della FAI è stata coperta preventivamente dalla contribuzione erogata dal CNF. I denari, in ogni caso, sono sempre dell’avvocatura. Non importa in quale cassetto sia la perdita, perché tutti i cassetti sono cassetti della medesima scrivania!

Non abbiamo ancora esaminato il bilancio al 31.12.2020 del CNF, per ora, né le delibere con le quali sono state deliberate le cospicue elargizioni alle fondazioni, ma tutto ha un tempo….un passo alla volta.

  1. noinoncifermiamo


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E' PROPRIO VERO: I DUBBI (QUELLI NOSTRI) NON FINISCONO MAI Questa mattina il CNF, con la sua news, ci informa di avere modificato il piano editoriale de "Il Dubbio" con la previsione di due invii giornalieri e di un numero speciale del lunedi. Ci sembra di capire che tutto abbiano nella mente fuorchè l'unica iniziativa corretta, e cioè l'abolizione di questa sventurata, improvvida iniziativa, destinata a far conoscere ambiziosamente il punto di vista dell'avvocatura sulla Giustizia e più in generale sulla società (posto che ne avesse e ne abbia uno oggi, cosa di cui dubitiamo fortemente), e divenuta invece soltanto una mail inviata chissà a chi, che viene per lo più cestinata - se non già inserita nello Spam - di assai poco interesse perchè il quotidiano è sostanzialmente generalista nè più e nè meno di tutti gli altri, oggi letta prevalentemente dagli avvocati e ancor più destinata a diventare una sorta di giornalino interno, sul quale sono ospitate le voci dell'avvocatura "libera", ma rigorosamente solo se "amiche"...... Comprendo che è assai difficile riconoscere di aver sbagliato e di avere gettato al vento molti denari dell'avvocatura, (meno difficile a quanto vedo ipotizzare probabilmente di gettarne altri), ma un sereno esame di coscienza ogni tanto ed una qualche ammissione anche pubblica non guasterebbe. Gli infallibili, talvolta scivolano.....e ne abbiamo luminosi esempi anche recenti. "Chi diffida dei propri lumi è più vicino a conoscere la verità, che un dotto superbo, il quale si crede infallibile. Il primo, nel timore di errare, non errerà; il secondo è già nell'errore, non credendo fallibili le sue cognizioni" (La Bruyere). Di seguito il brillante nuovo comunicato del nostro supremo organo istituzionale............

"Dubbi" non finiscono mai! Novità in arrivo dal 1 marzo

Il Consiglio Nazionale Forense, attraverso la Fondazione dell'Avvocatura Italiana, sta avviando una nuova iniziativa di informazione ed aggiornamento, distribuita gratuitamente tramite e-mail agli Avvocati e alle Avvocate. Da lunedì 1 marzo 2021, a questo indirizzo e-mail, riceverai:

   Il Dubbio della mattina con le notizie principali e la possibilità di accedere all'edizione quotidiana gratuitamente per i primi 15 giorni; 
   Il Dubbio della sera di commento ai fatti di giornata; 
   Il Dubbio Dike del lunedì dedicato alla professione di Avvocato


2020 09 26[modifica | modifica sorgente]

https://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/guidaAlDiritto/dirittoCivile/2020-09-25/tribunale-roma-consiglieri-cnf-ineleggibili-nuove-elezioni-senza-scorrimento-graduatoria-185653.php IL “GIORNALE” DELL’AVVOCATURA E LA LIBERA STAMPA........SCOPRITE LE DIFFERENZE!!!!! Per “festeggiare” la pronuncia di ieri e anticipare le nuove elezioni nei distretti interessati, l’editore CNF non trova di meglio che pubblicare con grande risalto una intervista che qualcuno oggi ha efficacemente definito “sdraiata” (Domenico Monterisi) in cui il peggior ministro della storia ascrive a proprio grande successo una riforma inutile e controproducente che, a tacer d’altro, il parlamento non ha mai approvato (e mi pare neppure discusso....o sbaglio??) La libera stampa pubblica, seppure con varie imprecisioni, la notizia della accertata illegittimità dei ben noti consiglieri.... E poi, purtroppo, dobbiamo ancora registrare qualche ironico commento di alcune “sacerdotesse” dell’inutile, che pontificano stabilmente su FB, e ancora non hanno capito che se il pesce “puzza” dalla testa, occorre fare pulizia se si vuol provare a costruire qualcosa di nuovo nella realtà, e non solo con post pensati per fare “sensazione”...... Ma del resto se siamo arrivati fin qui dovrà pur esserci un motivo.......

2020 09 24[modifica | modifica sorgente]

PUBBLICATO IL BILANCIO AL 31.12.2019 DELLA SOCIETA' EDIZIONI DIRITTO E RAGIONE, EDITRICE DE "IL DUBBIO" Se qualcuno avesse avuto "dubbi", diradiamo la foschia e diamo i numeri: la gestione della prestigiosa ed utilissima pubblicazione del CNF (sic!!), ha chiuso per l'ennesimo anno in grave perdita, addirittura sensibilmente maggiore rispetto a quella registrata negli anni precedenti. Se cercate nei file di questo gruppo, troverete i bilanci precedenti, che ricordo di avere pubblicato. In ogni caso il bilancio 31.12.2018 chiudeva con una perdita di € 645.415, mentre il bilancio al 31.12.2019 chiude con una perdita di € 1.092.283, superiore di oltre 400 mila euro. Malgrado tale rilevante aumento delle perdite, nella Nota integrativa si legge testualmente: "Durante l'esercizio l'attività si è svolta regolarmente e non si segnalano fatti che abbiano modificato in modo significativo l'andamento gestionale o la cui conoscenza sia necessaria per una migliore comprensione delle differenze tra le voci di questo bilancio e quelle del bilancio precedente". (!!) Analizzando il bilancio, che ognuno di voi potrà qui leggere e valutare, si nota come sia calato notevolmente l'ammontare dei ricavi (di oltre 200 mila euro). Nella Nota integrativa, pagina 8, "Altre informazioni" si legge che "Il primo aprile 2019 vi è stata la nomina da parte del socio del nuovo direttore Carlo Fusi, che è andato a sostituire il precedente Pietro Sansonetti. L'avvicendamento ha comportato maggiori esborsi per le indennità spettanti al Direttore in caso di sostituzione e minori ricavi pubblicitari". Non si comprende l'accostamento, parlando del cambiamento alla direzione, del tema dei "minori ricavi pubblicitari". Posta in tal modo (e senza che si rinvenga alcun altro cenno al tema in altri punti della relazione, nè tantomeno nel verbale dell'assemblea che ha approvato il bilancio in data 30 giugno 2020-termine ampliato per l'emergenza Covid), sembrerebbe quasi che il subentro del Direttore Fusi sia stata la causa dei minori ricavi pubblicitari, ma crediamo francamente che ciò non sia, e ci domandiamo perchè un calo di ricavi così sensibile (tutto per perdita di pubblicità?) non sia stato ritenuto un fatto tale da necessitare di qualche maggior cenno esplicativo. Oltre ai 200 mila euro in meno di ricavi, si riscontra un aumento altrettanto vistoso, di poco superiore ad altri 200.000 euro, delle voci relative al costo del personale, quelle sì verosimilmente dovute alle indennità per il Direttore gentilmente allontanato e sostituito. Risultano poi compensi agli amministratori (l'amministratore unico è stato introdotto soltanto a inizio dicembre 2019) per euro 37.440 e compensi ai sindaci per euro 6.240. E' stata introdotta la figura del revisore dei conti, e talune modalità di redazione della nota integrativa appaiono finalizzate a contrastare possibili addebiti di scarsa chiarezza, possibili verso i bilanci precedenti. Sembra quindi che le innovazioni, a partire dalla fuoriuscita dei Consiglieri del CNF (tra cui il presidente sospeso) dal CdA, siamo finalizzate a una migliore difesa in eventuali futuri contenziosi o a fronte di possibili futuri rilievi. Si è forse iniziato a comprendere che prima o poi i conti vanno resi. Ci chiediamo però se e quando mai l'avvocatura potrà sapere il perchè' delle decisioni che sono state assunte dalla società, e per essa dalla Fondazione dell'Avvocatura Italiana, socio unico che esercita poteri di direzione e coordinamento, e per essa dal CNF cui la fondazione fa capo. Ci chiediamo se queste decisioni risultano assunte all'esito di riunioni dei competenti organi degli enti, ovvero se siano state decisioni unilaterali che poi sono state per amor di patria "coperte" da delibere postume, come già abbiamo riscontrato essere avvenuto in altri casi oggetto di nostra indagine e attenzione. Ci chiediamo quali siano state le motivazioni che realmente hanno determinato il calo pubblicitario, pari al 33% rispetto all'anno precedente, cioè ad un terzo (forse l'irrilevanza e la scarsa diffusione ed apprezzamento del giornale???), e quali siano state le motivazioni che in un quadro di verosimile aumento delle perdite hanno determinato realmente l'allontanamento del direttore Sansonetti, roboantemente assunto e così improvvisamente e molto più silenziosamente "cacciato". Del resto, a chi decide - o decideva - in questo "impero" che pare essere - o forse essere stato - il CNF, ben dovevano essere note le clausole contrattuali e quindi anche le indennità dovute al "nostro" in caso di sostituzione, e quindi anche il relativo impatto negativo sul bilancio...... Nella parte finale della nota integrativa, laconicamente, si legge che la perdita dell'esercizio 2019, che ha interrotto quello che, absit iniuria verbis e bontà loro, hanno il coraggio di definire "trend positivo di riduzione delle perdite", si è verificata "a causa dei profondi cambiamenti avvenuti in corso d'anno all'interno della redazione". Nulla di più, in perfetto stile "ti dico il meno che posso". Va infine ricordato che le perdite vengono ripianate da fondi messi a disposizione dalla FAI, la quale a sua volta li riceve dal CNF, non apparendo esistere una attività propria tale da consentire di avere a disposizione simili somme, oramai "buttate" da anni in questa iniziativa, che visti gli articoli di recente comparsi anche in prima pagina, viene oggi ritenuta improvvida anche da molti di coloro che l'avevano sostenuta......... Qui non aggiungiamo altro, ma anche su tutto questo "non è finita qui".......... Buona lettura (e buon Malox).....

2020 04 18[modifica | modifica sorgente]

Michelina Grillo


IL DUBBIO : NON CI CREDERETE MAI, MA CI SONO CAMBIAMENTI (post n. 1)

Anche oggi Il Dubbio fa discutere, poichè riporta articoli - uno in particolare - di vera e propria propaganda politica, neppure di qualità a parere di chi scrive, a favore del governo attuale e di Giuseppe Conte, i cui rapporti personali con il past-president del CnF sono variamente a tutti noti.

Ma al di là del trascinare discutibilmente l'avvocatura nell'agone politico con prese di posizione pro qualcuno e contro altri, che di certo non possono essere da tutti condivise (da me no certamente e non sono la sola), questo foglio continua ad essere edito, malgrado le numerose polemiche che ha sollevato e solleva tuttora, e malgrado l'enorme quantità di denaro degli avvocati italiani che ogni anno (dal 2016 se non erro) vengono gettati per coprire le perdite di questa iniziativa improvvida dal CnF, che attraverso la FAI (fondazione dell'avvocatura italiana) possiede la totalità delle quote della società Edizioni Diritto e Ragione Srl che è editrice de Il Dubbio.

Attendiamo con ansia di constatare quale sarà la perdita dell'ultimo esercizio chiuso al 31.12.2019, non appena il relativo bilancio sarà approvato e reso pubblico mediante deposito alla CCIAA, e quindi quale sarà il totale complessivo dei denari che negli anni sono stati impiegati, con la consapevolezza che altri ancora ne vengono impiegati tuttora, visto che la pubblicazione del "quotidiano" non è cessata come da molte parti inutilmente richiesto.

Da una visura effettuata oggi stesso, abbiamo però preso atto di un rilevante cambiamento - del quale, come del resto di moltissime altre cose il "nostro" CNF non ha ritenuto di mettere a parte l'avvocatura :

con atto in data 04.12.2019, depositato il 11.12.2019, si è modificato l'organo amministrativo della società!

E' venuto meno il Consiglio di Amministrazione, nel quale l'attualmente sospeso imperatore Mascherin rivestiva la qualità di Presidente (e ciò sin dalla costituzione e quindi dal dicembre 2015), sostituito da un più anonimo amministratore unico. Il CNF lascia quindi le cariche nel CdA, sia con l'imperatore, sia pure con il consigliere Baldassarri, che solo dal precedente mese di giugno 2019 aveva sostituito la consigliera Brocardo.

Proveremo ad indagare con la ricerca degli atti (ove depositati alla CCIAA) le cause dichiarate di tale modifica dell'organo amministrativo, ma ci par di ritenere che - forse - non sia estranea a questa vicenda l'altra vicenda - quella giudiziaria - che ha portato al noto provvedimento del Tribunale di Roma che nello scorso marzo ha sospeso dalla carica e dalle funzioni non solo l'imperatore, ma anche altri consiglieri, in quanto eletti in violazione di legge.

Non ci pare una modifica di poco conto, ed anzi ci sembra che, implicitamente, renda ragione delle critiche e delle eccezioni che avevano oramai da tempo messo sotto il riflettore come impropria e censurabile sotto vari profili l'assunzione di incarichi nel CdA della società editrice da parte di iscritti all'albo, per i quali, ancorchè componenti del CNF, debbono valere le stesse regole che valgono per tutti, ivi comprese le incompatibilità (e le inopportunità).

Il seguito alle prossime puntate, perchè come già in altri casi....non è finita qui.

E noi non ci fermiamo !

  1. noinoncifermiamo


Lo scandalo non è il Dubbio ma il fatto che a fronte di una illegalità (ente pubblico che fa l'editore con le imposte, cosa assolutamente illegale) perpetrata da avvocati, non intervenga né le forze dell'ordine né la magistratura, un po' come con le case di riposo, dove da una parte c'era l'esercito per portare via i deceduti e poi dopo un mese si sono svegliati con le indagini.


https://www.mondoprofessionisti.it/intervento/se-e-vero-che-il-denaro-parla-in-questo-caso-ci-ha-detto-addio/



Non ho mai pubblicato nulla del #DUBBIO. Oggi, dopo la notizia di ulteriori 650mila euro di buco, vale la pena di notare che la sua capacità di cogliere le notizie rilevanti è al collasso. La sentenza 173/2019 della Corte Costituzionale che sancisce la necessità di rinnovo dei consigli forensi è relegata in un box senza firma sul fondo di pag. 4. Se serviva qualcosa per capire il fallimento dell'iniziativa editoriale e la sua gestione scollata dalla realtà, ora lo abbiamo tutti davanti agli occhi! Già il titolo è sbagliato: la notizia non è che la Consulta spiega il NO. La Consulta ha rigettato senza possibilità di fraintendimenti l'eccezione di incostituzionalità sollevata proprio dal CNF nel tentativo, per nulla occulto, di salvare terzi e quarti mandati!! Ovviamente anche qui, nel box, non diciamo che è strano che un ente pubblico, invece di applicare la legge ed i principi delle Sezioni Unite, si faccia promotore di un esperimento reazionario per cancellare proprio le decisioni di giurisprudenza e parlamento. Per converso, sfogliando il "giornale", troviamo un'intera pagina (firmata) in celebrazione della vita della "nota diva" Valentina Cortese, morta a 96 anni. Un bel coccodrillo che tutti nell'avvocatura sentivamo come necessità informativa da sostenersi a nostre spese. E questa sarebbe la voce libera ed autorevole dell'avvocatura? Anche NO!



I dati ...

Il CNF (Consiglio Nazionale Forense) è ente pubblico a carattere associativo (art. 24 delle legge n. 247/2012). • La FAI (Fondazione dell’Avvocatura Italiana)è ente di diritto privato (art. 2 dello Statuto della Fondazione) interamente controllata dal CNF. • La Edizioni Diritto e Ragione s.r.l. è societa le cui quote sono possedute al 100% dalla FAI. Con delibera n. 4 del 20.11.2015 il Consiglio Nazionale Forense ha approvato la convenzione con la Fondazione dell’Avvocatura Italiana (FAI) affidando alla FAI la realizzazione del piano editoriale e pubblicazione di un quotidiano e si impegnava a determinare l’ammontare dei contributi dovuti alla FAI per la realizzazione di detto piano. La FAI in pari data (20.11.2015) ha approvato la convenzione CNF/FAI sul progetto editoriale e ha formalizzato la delega a costituire una srl per il Giornale del Cnf . Successivamente nel mese di Aprile 2016 nelle edicole usciva il Dubbio. Successivamente si è appreso che l'editore del Dubbio, la srl "Edizioni Diritto e Ragione" è "società a socio unico" le cui quote sono detenute al 100% dalla FAI. Gli avvocati italiani si ritrovano "abbonati d'ufficio " al Dubbio ( l'espressione è assai simpatica quanto realistica e veritiera) in violazione della normativa sulla privacy, anche se abilmente aggirata "con l'espediente della consultazione " ed il Cnf promuove informazione o almeno formalmente ha tentato di veicolare tale finalità, in palese contrasto con gli scopi ed obiettivi che gli deriverebbero da statuto. Nel 2016 furono presentate anche interrogazioni parlamentari sulla legittimità della procedura costitutiva del Giornale di Mascherin e del Cnf...interrogazioni...inabissate.

Valutazioni... https://www.mondoprofessionisti.it/intervento/a-spese-di-tutti-per-finanziare-i-pochi/



A spese di tutti ....per finanziare i pochi...la fine della propaganda di regime .

Che il Dubbio e tutti coloro che gravitano intorno siano espressione della “propaganda di regime “ purtroppo è dato certo ed evidente. Che le nostre istituzioni forensi non riflettano a pieno i principi di autonomia, indipendenza a tutela della classe e che si mostrino vicine alla politica in maniera esclusiva  è un dato ormai evidente.

Alla base difetta un sistema di corretta formazione delle rappresentanze che tiene fuori l'avvocatura e dimostra il fallimento della legge professionale che non è idonea allo scopo che dovrebbe assolvere. L'impalcatura che dovrebbe reggere le rappresentanze forensi è autoreferenziale, univoca e non garantisce la corretta e democratica formazione del consenso come potrebbe invece un sistema elettorale diverso come il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Al tavolo delle trattative con il governo si siedono in pochi ed i meccanismi di i formazione e conoscenza per i rappresentati sono "falsati". L'informazione .....non è tale ma solo espressione del sistema autoreferenziale costituito, con l'aggravante che tutto avviene a " spese di tutti per finanziare i pochi".

Giova ricordare, per chi è distratto dalle problematicità che purtroppo quotidianamente impegnano la professione forense, che

“Il Dubbio”, il quotidiano generalista in precedenza diretto da Piero Sansonetti, pubblicato in formato cartaceo e digitale è interamente finanziato dal CNF con la quota annuale obbligatoria versata agli Ordini distrettuali da tutti noi Avvocati, costato dal 2015 ad oggi oltre due milioni di euro.

Il CNF tramite la propria Fondazione FAI – Fondazione Avvocati Italiani ha costitutivo nel 2015 la società di capitali Edizioni Diritto e Ragione s.r.l., con sede in Bolzano, con il compito di provvede alla pubblicazione del quotidiano. La suddetta società di capitali ha quale socio unico la F.A.I. ed a capo del consiglio di amministrazione l’Avv. Mascherin, l’allora ed attuale Presidente del CNF. L'attuale presidente del Cnf è al suo quarto mandato, ignorando legge professionale, Cassazione a Sezioni Unite e successivi interventi legislativi. Al fine di consentire la diffusione del quotidiano, a seguito di riunioni tra i componenti del CNF, il direttore responsabile ed Ordini distrettuali, gli iscritti ai rispettivi albi professionali risultano .....abbonati di ufficio, in senso stretto e letterale, senza voler fare simpatica ironia. Adelante esprime perplessità e seri dubbi sia sulla legittimazione delle istituzioni forensi sia sull'uso distorto della informazione non diretta ad attività e ad argomenti di interesse dell'avvocatura. Viviamo e tolleriamo il paradosso di istituzioni rette da pochi e finanziate da tutta la categoria. Il momento impone, per le vicende relative alla illegalità istituzionalizzata e per i risvolti e riscontri quotidiani che viviamo "e tolleriamo" , analisi critiche e sintesi coordinate di uomini e di idee dirette al cambiamento. Basta alla propaganda di regime. Il Dubbio va chiuso!!


A spese di tutti ....per finanziare i pochi.

Sansonetti , il Dubbio, le dichiarazioni ultime rilasciate dal giornalista , sono solo esternazione plateale del sistema nel quale era inserito. Fatto “fuori” se ne duole ma solo perché non ne fa più parte. Che il Dubbio e tutti coloro che gravitano intorno siano espressione della “propaganda di regime “ purtroppo è dato certo ed evidente. Che le nostre istituzioni forensi non riflettano a pieno i principi di autonomia, indipendenza a tutela della classe e che si mostrino vicine alla politica in maniera esclusiva è un dato ormai evidente. Alla base difetta un sistema di corretta formazione delle rappresentanze che tiene fuori l'avvocatura e dimostra il fallimento della legge professionale che non è idonea allo scopo che dovrebbe assolvere. L'impalcatura che dovrebbe reggere le rappresentanze forensi è autoreferenziale, univoca e non garantisce la corretta e democratica formazione del consenso come potrebbe invece un sistema elettorale diverso come il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Al tavolo delle trattative con il governo si siedono in pochi ed i meccanismi di i formazione e conoscenza per i rappresentati sono "falsati". L'informazione .....non è tale ma solo espressione del sistema autoreferenziale costituito, con l'aggravante che tutto avviene a " spese di tutti per finanziare i pochi". Giova ricordare, per chi è distratto dalle problematicità che purtroppo quotidianamente impegnano la professione forense, che

“Il Dubbio”, il quotidiano generalista in precedenza diretto da Piero Sansonetti, pubblicato in formato cartaceo e digitale è interamente finanziato dal CNF con la quota annuale obbligatoria versata agli Ordini distrettuali da tutti noi Avvocati, costato dal 2015 ad oggi oltre due milioni di euro.

Il CNF tramite la propria Fondazione FAI – Fondazione Avvocati Italiani ha costitutivo nel 2015 la società di capitali Edizioni Diritto e Ragione s.r.l., con sede in Bolzano, con il compito di provvede alla pubblicazione del quotidiano. La suddetta società di capitali ha quale socio unico la F.A.I. ed a capo del consiglio di amministrazione l’Avv. Mascherin, l’allora ed attuale Presidente del CNF. L'attuale presidente del Cnf è al suo quarto mandato, ignorando legge professionale, Cassazione a Sezioni Unite e successivi interventi legislativi. Al fine di consentire la diffusione del quotidiano, a seguito di riunioni tra i componenti del CNF, il direttore responsabile ed Ordini distrettuali, gli iscritti ai rispettivi albi professionali risultano .....abbonati di ufficio, in senso stretto e letterale, senza voler fare simpatica ironia. Adelante esprime perplessità e seri dubbi sia sulla legittimazione delle istituzioni forensi sia sull'uso distorto della informazione non diretta ad attività e ad argomenti di interesse dell'avvocatura. Viviamo e tolleriamo il paradosso di istituzioni rette da pochi e finanziate da tutta la categoria. Il momento impone, per le vicende pregresse relative alla illegalità istituzionalizzata e per i risvolti e riscontri quotidiani che viviamo "e tolleriamo" , analisi critiche e sintesi coordinate di uomini e di idee dirette al cambiamento.


Ma la magistratura dove è?

Cantone dove è?

Il responsabili della deontologia?

Il ministero della giustizia?

L'ordine dei giornalisti?


Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

  1. Doppio mandato




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