Il conflitto pensionistico/Asimmetria informativa

Da const.

< Indice >

< prec > < succ >

< 7 - Segmentazione legale >

L'asimmetria informativa è la condizione individuale di conoscenze del proprio stato sociale nel modello della segmentazione sociale legale e la condizione di disinformazione necessaria alle élite che gestiscono la spoliazione legale.

Essa consiste nella ignoranza sostanziale delle leggi che regolano la propria condizione sociale confrontata alle conoscenze degli esperti che le hanno strutturate.

L'ignoranza dipende dallo sterminato corpus legislativo che regola in modo quasi individuale i servizi pubblici e gli obblighi di cittadinanza.

In tale situazione è impossibile valutare per chi è nelle condizioni di inferiorità informativa l'equità complessiva e ancora più impossibile proporre soluzioni in quanto queste dovrebbero riguardare una infinità di situazioni giuridiche.

L'asimmetria informativa porta quindi a rivendicazioni settoriali specifiche quando la sensazione di subire delle ingiustizie supera il livello di guardia, anche se è impossibile valutarne effettivamente l'entità ma solo la qualità.

L'asimmetria informativa si ripercuote anche nel rapporto tra rappresentante e rappresentato nel caso di democrazia rappresentativa.

In primo luogo il rappresentante dovrebbe essere il portavoce di interessi contrastanti come avviene ad esempio per i sindacati nel momento in cui difendono gli interessi sia dei pensionati che dei lavoratori.

Ancora più precaria la situazione dei partiti in quanto rappresentanti di ampie fasce di popolazione.

cit. scientia potentia est

L'impossibile superamento della asimmetria informativa[modifica | modifica sorgente]

In un mondo di conoscenze specialistiche è impossibile l'eliminazione della asimmetria informativa in quanto ciò significherebbe che tutti sono capaci di diventare specialisti.

In uno specifico campo di conoscenze, gli esperti sono una élite ristretta.

Gran parte di questa élite è impegnata nella difesa dei privilegi delle élite.

Un esperto che andasse a contestare gli interessi di queste élite, naturalmente sulla base di conoscenze scientifiche, essendo normalmente in minoranza, in prima istanza viene definito complottista.

Nel campo delle scienze sociali e negli studi giuridici, non vi sono esperimenti scientifici che forniscono la prova regina di chi ha ragione bensì ci si basa sull'affermazione dell'ipse dixit per cui un esperto che andasse contro queste élite organizzate difficilmente riesce a prevalere con i suoi ragionamenti.

Un altro trattamento che può subire è il metodo Boffo per screditare le sue affermazioni.

Nel contratto sociale come spiegato da Rousseau la partecipazione democratica deve fare emergere la volontà generale da non confondersi con la volontà della maggioranza.

Naturalmente in presenza di una diffusa asimmetria informativa non può aversi un dibattito ed ancora meno l'affermazione di una volontà generale.

Asimmetria informativa e rappresentanza politica[modifica | modifica sorgente]

Nella rappresentanza politica si possono verificare i seguenti casi:

  • élite (esperti) che tutelano gli interessi delle élite;
  • élite (esperti) che vorrebbero tutelare gli interessi dei saccheggiati;
  • inesperti che vorrebbero tutelare gli interessi dei saccheggiati;

Nel primo caso è evidente che si ha la tutela efficace degli interessi delle élite.

Nel secondo caso si vorrebbe tutelare i saccheggiati ma nella realtà ciò non avviene in quanto o tali rappresentanti restano in minoranza o, essendo privi di un controllo dal basso, non tutelano effettivamente gli interessi dei saccheggiati visto che questi non sono in grado di svolgere una analisi dei propri diritti.

Vi è infine il caso di rappresentanti incompetenti che pensano di poter raggiungere la competenza a tappe forzate. Se ciò fosse possibile allora rientrerebbero nelle due casistiche precedenti.

Nella realtà non possono che restare vittime della asimmetria informativa che li penalizza fallendo sia nel ruolo di controllori che nel ruolo propositivo per manifesta incapacità.

Il dibattito sull'educazione finanziaria[modifica | modifica sorgente]

La crisi finanziaria di 4 banche del territorio ha sollevato il problema dell'educazione finanziaria.

Nel 2015 è stato anche pubblicato il Beijing Financial Literacy Manifesto of the International Federation of the Finance Museum.

Il dibattito sull'educazione previdenziale[modifica | modifica sorgente]

Alcuni esempi di asimmetria informativa[modifica | modifica sorgente]

Il quesito referendario per l'abolizione della riforma delle pensioni Fornero[modifica | modifica sorgente]

Questo caso è indicativo della diffusione della asimmetria informativa nel campo del diritto della previdenza sociale.

Innanzi tutto gli "esperti" di un partito hanno redatto un quesito referendario che per un esperto doveva risultare immediatamente improponibile a meno che non si pensi che la Corte Costituzionale abbia ampia discrezionalità nella valutazione delle leggi.

Sulla base di un quesito improponibile, centinaia di migliaia di persone hanno sottoscritto tale quesito improponibile.

Ciò dimostra il livello di conoscenze diffuso anche nella stampa italiana che mai ha sollevato la questione nella fase di raccolta delle firme.

Il dibattito sulla flessibilità in uscita mentre entra in vigore la riforma delle pensioni Fornero[modifica | modifica sorgente]

Per tutto il 2015 vari politici hanno svolto la loro azione sollecitando il governo nella adozione di misure a favore della uscita precoce dal lavoro per favorire la staffetta generazionale e intaccare la disoccupazione giovanile.

Il primo gennaio 2016 entrano in vigore le nuove norme per il pensionamento delle donne che in alcuni casi allunga la permanenza al lavoro di 22 mesi.

Chiaramente solo chi era all'oscuro della riforma delle pensioni Fornero poteva sperare nella fattibilità di proposte politiche senza fondamento.

La proposta di legge costituzionale contro i vitalizi[modifica | modifica sorgente]

Nel 2015 è stata presentata una proposta di legge costituzionale per la riduzione dei vitalizi ma a fine 2015 è stata pubblicata la proposta di riforma delle pensioni dell'INPS che prevedeva il ricalcolo delle pensioni con una semplice legge ordinaria smentendo l'esistenza dei "diritti acquisiti" e la necessità di una riforma costituzionale.

L'esempio del professor Mattia Persiani[modifica | modifica sorgente]

In un sistema pensionistico pubblico a redistribuzione dei tributi, l'esistenza di casse di previdenza dei liberi professionisti su base corporativa non ha giustificazioni né dal punto di vista gestionale né dal punto di vista dei servizi.

La non esistenza dello steady state e la vulnerabilità al rischio economico ed alla estinzione della professione sono i motivi che hanno portato all'accorpamento di numerose gestioni previdenziali all'INPS.

Nel bilancio dell'INPS sono indicati chiaramente gli squilibri di questi fondi sia dal punto di vista demografico che finananziario.

Nel panorama italiano degli esperti di diritto della previdenza sociale il prof. Mattia Persiani è l'unico che ha segnalato tale anomalia.

Ciò non è servito ai vari esperti politici di sostenere l'autonomia delle casse di previdenza dei liberi professionisti dimostrando che le élite appoggiano gli interessi delle élite a prescindere dal colore politico.

Non esistono in Italia altri esperti che hanno denunciato tale situazione nonostante ad es. con il default della Grecia si siano portati gli enti previdenziali greci da 15 a 3.

Proposte di accorpamento delle casse di previdenza dei liberi professionisti depositate in Parlamento replicano lo stesso schema di spoliazione legale in atto con l'esistenza del patrimonio preda.

E' chiaro che un esperto del settore che si mette contro le lobby previdenziali e le lobby bancarie che gestiscono 63 miliardi di euro di patrimonio dichiarando che svolgono una attività dannosa per la società, come esperto si ritroverebbe tutti i canali lavorativi preclusi oltre a diventare agli occhi di tutti il complottista di turno.

Per prendere tale posizione pubblicamente dovrebbe essere animato dallo spirito di santità tipico dei primi martiri cristiani.

L'asimmetria economica alla base dell'asimmetria informativa[modifica | modifica sorgente]

Le disparità economiche sono la principale causa della asimmetria informativa.

Pensare di poter mettere sullo stesso piano una banca con un cliente, una assicurazione con un assicurato, una cassa di previdenza con un iscritto, una impresa con un dipendente, una pubblica amministrazione con un cittadino è pura utopia.

Le capacità economiche, legali, organizzative sono indispensabili nel raggiungimento della conoscenza in uno specifico campo economico.

Ciò si ripercuote sia nella fase di redazione delle norme nella fase di segmentazione del diritto e dei diritti che nella fase di applicazione delle stesse.

L'asimmetria informativa nel caso della spoliazione legale[modifica | modifica sorgente]

7 - Segmentazione legale

< Indice >