Istituzioni di spoliazione legale
«Il futuro di un Paese è determinato in gran parte dalla qualità delle sue istituzioni. Ci possono essere errori nella politica economica e sociale, ci possono essere cattivi governi. Sono errori ed eredità cui, pure a fatica, si può porre rimedio. Ma quando si cambiano le istituzioni, quando le si rende "dipendenti"" dalla politica o dalle burocrazie allora si fa un danno quasi irreparabile ad un Paese»
Tito Boeri
Le istituzioni di spoliazione legale sono tutte le istituzioni previste dall'ordinamento che, applicando leggi illegittime costituzionalmente, con la loro azione legale determinano delle discriminazioni tra i cittadini e/o iscritti, utenti, determinando un vantaggio ad una élite della spoliazione legale ed una vessazione legale ad una maggioranza di saccheggiati.
Tutte le istituzioni possono diventare istituzioni di spoliazione legale, dal Parlamento alla presidenza del consiglio, da un dipartimento universitario ad un ufficio provinciale o comunale, da un sindacato ad una banca, da una fondazione ad una associazione.
Anche i partiti si possono trasformare in istituzioni di spoliazione legale nei confronti dei cittadini sui quali vogliono caricare prestazioni obbligatorie illegittime costituzionalmente.
La discriminante tra una istituzione legittima ed una di spoliazione legale è l'applicazione della Costituzione, unico arbitro del conflitto sociale legale.
Le istituzioni di mobbing sociale solo quelle che partecipano al confronto politico con il risultato, doloso o colposo, di accentuare gli effetti discriminatori della segmentazione sociale legale attuata con la tecnica della spoliazione legale.
Ad esempio un sindacato corporativo che si batte per il riconoscimento di diritti su base occupazionale, poiché la previdenza sociale pubblica, è dimostrato dalla storia economica, non regge finanziariamente sia per la curva demografica rischio demografico (previdenza sociale) che economica rischio economico (previdenza sociale) dei redditi, di fatto lotta per scaricare in un tempo futuro sugli altri i vantaggi che ottiene nel presente.
L'effetto sarà di saccheggio in quanto dei lavoratori dovranno subire un trattamento iniquo e questo sarà dispensato con la forza dello Stato quando esso applica leggi di spoliazione costituzionale.
Il risultato di queste istituzioni è che a differenza del mobbing fatto tra individui con i comportamenti reciproci, in questo caso si concretizza con le leggi incostituzionali che si vogliono fare applicare o mantenere in vita.
Nella introduzione del libro si faceva riferimento all'economista Susan George ove in un articolo lamentava che il movimento spagnolo contro la crisi non aveva saputo elaborare le idee per proporre una soluzione praticabile di superamento.
Poiché in una società democratica l'ineguaglianza nasce dalla spoliazione legale e dal patrimonio preda, se una istituzione che si prefigge di superare queste iniquità non riesce a focalizzare la sua azione contro delle semplici ed ovvie situazioni di saccheggio significa che, con dolo o colpa, è complice di esso.
Il dialogo tra gli iscritti se non si concretizza con un programma di eliminazione della spoliazione legale, trasforma l'istituzione di contrasto in una palestra per i gruppi di potere che attuano la personalizzazione della politica.
Queste istituzioni si trasformano in una gabbia dove viene convogliata la rabbia dei saccheggiati illudendoli di avere trovato una istituzione utile per il contrasto alla spoliazione legale che subiscono.
In realtà sono destinati a restare in gabbia in quanto non vengono mai elaborati i concetti per superare le vessazioni ma anzi viene mantenuta l'ignoranza istruita.
Se queste istituzioni infine, ignorano la Costituzione nei loro programmi, allora si conferma che il saccheggio è scientifico nonché doloso.
Le battaglie perse[modifica | modifica sorgente]
Una delle attività principali delle istituzioni di mobbing sociale è quella di cavalcare le battaglie perse ovvero marginali o inutili.
Le battaglie perse sono le battaglie non risolutive per contrastare la spoliazione legale e quindi il patrimonio preda.
Alcuni esempi di battaglie perse:
- gli aumenti degli stipendi degli amministratori, dei compensi dei politici, consiglieri, delegati, revisori ecc. ecc.
(è vero che gli stipendi d'oro o i gettoni in alcuni casi sono esagerati ma il loro ridimensionamento non cambia la sostanza del saccheggio legale legato al patrimonio preda gestito da una istituzione di spoliazione legale. Se si elimina la istituzione di spoliazione legale non solo si elimina il problema degli aumenti, ma quello più sostanziale degli stipendi stessi.)
Il fine delle battaglie perse, quando non dovuto alla inettitudine, consiste nell'accreditarsi come opposizione al sistema quando in realtà lo si appoggia nei fatti.
La deresponsabilizzazione della spoliazione legale[modifica | modifica sorgente]
Uno dei passaggi da capire, nel caso delle battaglie sui temi fondamentali, è lo sdoppiamento tra situazione giuridica da modificare e gli autori della norma giuridica di spoliazione legale.
Se si collega la norma pregiudizievole di spoliazione legale al suo autore, si fa chiarezza in quanto si collega il patrimonio preda al gruppo di potere / massoneria che lo tutela e desidera conservarlo.
Viceversa l'assenza di tale collegamento porta a concentrare la protesta contro una norma preservando la capacità di azione dei loro autori.
Es. si combatte i contributi minimi senza menzionare chi li ha introdotti e li mantiene gestendoli. In questo modo si tende a scollegare i gruppi di potere dagli effetti delle loro scelte di fatto perpetuandone o agevolandone la permanenza al potere.
Inerzia e assenza delle istituzioni[modifica | modifica sorgente]
Giambattista Scirè 20190715
Assenza delle istituzioni: evitate quantomeno le prediche.
Ora vi farò un esempio che a qualcuno farà storcere il naso, potrà sembrare esagerato, ma invece non lo è affatto. In questi giorni, a proposito della morte dei due poveri bimbi Alessio e Simone per mano di un delinquente vicino ad ambienti mafiosi, si tende a puntare il dito nei confronti della cittadinanza, del terreno fertile attorno al quale proliferano certi comportamenti, parlando di mentalità feudale etc. E' innegabile che il problema esiste ma ora vi domando una cosa, e rispondete in coscienza: cosa fa lo Stato, cosa fanno le istituzioni, in concreto, per invogliare le persone perbene a rispettare le leggi e a denunciare gli abusi? Niente. Ora spostiamo il discorso su un piano che conosco bene, mio malgrado. Un piano che si trova ad un altro livello di reato ovviamente, ma che presuppone lo stesso identico ragionamento, che non cambia, nella sostanza, di una virgola. Quando nei concorsi universitari dei commissari commettono delle irregolarità macroscopiche e dei reati, cosa fanno le istituzioni universitarie e il mondo accademico? Cosa fanno le istituzioni in generale? Niente. Anzi, fanno di tutto tranne che isolare i colpevoli e invogliare i candidati vittime dei soprusi a denunciare. Diverso è il genere di reato, lo stesso è l'atteggiamento del contesto in cui viene perpetrato. E le istituzioni stanno a guardare. Come si può allora invogliare i cittadini, i candidati, a denunciare i soprusi quando il risultato che finora si è avuto è solo l'isolamento di chi ha denunciato per conto della collettività mentre invece chi ha abusato è rimasto al suo posto, anzi a volte è stato addirittura premiato? No, signori, finché non si agisce a questo livello, non cambierà mai nulla. Almeno che si faccia silenzio e si evitino le prediche, non abbiamo più alcuna voglia di sentirne.
Documenti[modifica | modifica sorgente]
Dialoghi[modifica | modifica sorgente]
2020 09 30[modifica | modifica sorgente]
Il vero obiettivo del conflitto non è il suo controllo per uscirne vittoriosi. Il vero obiettivo è il controllo del "debito" che il conflitto produce...la soggezione, la sudditanza. Se controlli il debito controlli tutto quanto. Questa la vera essenza del sistema...ciò che lo tiene in vita. Rendere tutti noi, nazioni ed individui, schiavi del debito. A nulla serve sostituire quelli che al momento appaiono i protagonisti degli eventi più rilevanti ed influenti, perché il ricambio nel ruolo e nella funzione è già previsto dal quadro di comando. Non resta altro che anagrammare i sentimenti confusi...
Collegamenti[modifica | modifica sorgente]
https://www.tpi.it/2018/11/29/paolo-scaroni-polizia-pestaggio-invalido/