Luca Cerioni

Da const.


2020 03 07[modifica | modifica sorgente]

Come molti altri, ho creduto opportuno condividere il video del post sopra, con l'appello di un medico che invita (diligentemente) a contenere il rischio di contagio da coronavirus. Ovviamente, restare a casa implica sospendere completamente il lavoro, oppure proseguirlo soltanto con modalità di comunicazione a distanza; comporta quindi un cambiamento radicale rispetto a modi di agire (e di interagire) abituali...storicamente, spesso le più grandi novità,i più grandi avanzamenti. si sono verificati dopo le più grandi catastrofi o comunque dopo grandi sconvolgimenti. Sarà dunque sociologicamente interessante - almeno per qualcuno che osserva i fenomeni e le tendenze sociali - vedere se, ex post, il periodo del coronavirus (un evento clinico-naturale che sta colpendo indistintamente, cioé senza considerazione per la condizione sociale, per il reddito, per lo "status" o meno etc..di coloro che lo contraggono) avrà indotto un ripensamento, soprattutto in Italia, dei modi in cui gli individui si rapportano gli uni con gli altri.

Non hai studiato il libbrone. È un master in giurisprudenza è sociologia.

https://const.miraheze.org/wiki/Imbecillit%C3%A0_indotta

2019 09 09[modifica | modifica sorgente]

Negli ultimi quattro giorni, inclusi sabato e domenica, sto ricevendo una serie di messaggi cosi' formulati: "Some changes happened to your course "Principles of International tax law" yesterday"...there are now....students enrolled on this course ", dove il numero di studenti raddoppia da un giorno all' altro.. Avendo utilizzato facebook quale spazio aperto di riflessione (controcorrente rispetto all' utilizzo piu' comune che viene effettuato di tale strumento, spesso quale vetrina per mettersi in mostra), vorrei condividere una ultima riflessione indotta da tali messaggi. Sono ancora almeno formalmente in aspettativa, ma - - con le credenziali di accesso al sistema che continuano a funzionare - la curiosita' mi induce a controllare la provenienza di tali studenti e noto che arrivano nuovamente da ogni parte del mondo, questa volta con prevalenza asiatica, da Cina, Giappone, etc.. (gli studenti europei devono evidentemente essersi posti, giustamente, alcuni interrogativi sull' impatto della Brexit...). Sembra quasi che una "invisible hand" (la "mano invisibile" nell' espressione di Adam Smith...) attiri questi nuovi studenti, ciascuno dei quali deve avere le proprie aspettative...a meno che, conoscendo l'abitudine degli studenti cinesi di condividere gli uni con gli altri ricordi ed esperienze, non siano stati gli studenti degli anni precedenti - almeno per la componente cinese - a suggerire ai nuovi di iscriversi (senza considerare il fattore Brexit e la provenienza UE di un docente, come nel mio caso, che aveva tenuto il corso negli anni precedenti...). Cio' induce pero' una riflessione: l' "international tax law" - con tutte le sue tematiche legate alla residenza fiscale, alla stabile organizzazione, alla distribuzione di potere impositivo fra Stati firmatari di convenzioni bilaterali, al transfer pricing, all' international tax planning, etc... - e' stato un prodotto della globalizzazione, con la connessa possibilita' sia per le persone fisiche che per le societa' di muoversi da un Paese all'altro per investire, per lavorare, per prestate servizi, etc....Ovviamente, se i rapporti internazionali si fossero limitati agli scambi commerciali, non vi sarebbe stata alcuna possibilita' di sviluppo di un "international tax law" come autonoma area di studio con le tematiche che la caratterizza...nel momento in cui scelte politiche (come le scelte all' origine della Brexit..) tendono a voler restringere le possibilita' di movimento trasnazionale delle persone e finiscono per scoraggiare anche gli investimenti internazionali, viene a restringersi progressivamente anche la rilevanza pratica delle tematiche dell' international tax law...cosi', per un curioso paradosso, i nuovi studenti (non britannici) che si iscrivono continuamente a "Principles of International tax law" si accingono ad andare a studiare in uno Stato le cui scelte dal 2016 sono andate in direzione opposta rispetto alla globalizzazione che e' stata all' origine dello stesso "international tax law".


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