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Rispoli[modifica | modifica sorgente]

Il dipartimento nazionale pratica forense di M.G.A., nella persona dello scrivente responsabile, era ieri in piazza a Roma, nell'ambito della manifestazione generale dei liberi professionisti per far valere le istanze e le ragioni dei praticanti e della giovane avvocatura troppo spesso sottaciute e frustrate da un fenomeno di vera e propria proletarizzazione della categoria (e delle partite iva in generale) e da provvedimenti legislativi discriminanti che rendono l'accesso e l'inizio della medesima quasi impossibile a causa degli oneri e dei costi spropositati da sopportare.

Il tutto alla luce della piena consapevolezza "(...)della dignità della professione forense e della sua funzione sociale (...)" che rende oggi più che mai necessario un radicale mutamento dell'indegno statu quo, ponendo definitivamente fine alle tante iniquità che attanagliano la nostra nobile professione (e non solo) al fine di farla rinascere all'insegna del Diritto e della Giustizia.

Temi della protesta erano:

1)inderogabilità della previsione di un compenso decoroso e rispettoso dei principi costituzionali, anche per garantire un servizio di qualità ai cittadini;

2)previdenza equa e sostenibile;

3)riduzione della pressione fiscale per professionisti, cittadini ed imprese;

4)formazione professionale qualificata (e deducibilità della medesima);

5)il rispetto da parte del Legislatore della funzione fondamentale delle professioni e del ruolo sociale a loro spettante.

"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso."

Lottiamo tutti insieme, incrociando le lotte e proseguiamo senza fermarci mai!

Andrea Rispoli

Responsabile Dipartimento Nazionale Pratica Forense di M.G.A.

https://www.facebook.com/groups/MobilitazioneGeneraleAvvocati/permalink/1535534506471384/


13/5/2017 Cosimo Matteucci[modifica | modifica sorgente]

ROMA 13 maggio 2017, MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI AUTONOMI, DEI LAVORATORI PROFESSIONISTI E A PARTITA IVA. DI SEGUITO IL TESTO DEL MIO INTERVENTO.

Oggi, in questa Piazza, lungo le strade di Roma, c’è stata la rappresentazione di una forza politica e sindacale, la forza del lavoro, la forza di lavoratori professionisti, la forza dei lavoratori a partita iva.

MGA e tutte le associazioni e i sindacati che fanno parte della Coalizione 27 febbraio, hanno subito aderito a questa manifestazione per l’importanza dei temi che ne costituiscono i pilastri.

Equo compenso.

Equita fiscale.

Equita previdenziale.

E questa manifestazione è ancora più importante oggi, 13 maggio, dopo l’approvazione del finto Statuto del lavoro autonomo, perchè quello Statuto è finto, e riguarda quasi esclusivamente i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS, e sono circa 220.000, e riguarda poco e niente noi, e riguarda poco e niente noi lavoratori ordinisti, e siamo un milione e mezzo!

A tutti noi esclusi da quello Statuto, a tutti noi lavoratori professionisti non rimane che una soluzione, non rimane che una sola strada da percorrere, quella di superare gli steccati intercategoriali e unirci, unire tutto il lavoro autonomo professionale in un blocco sindacale unico capace di farsi portatore delle istanze di tutti La crisi economica colpisce tutti, ed abbatte soprattutto i professionisti che fanno parte delle fasce più deboli delle categorie.

Non ce la facciamo a sostenere i contributi minimi obbligatori! Non ce la facciamo a sostenere questo sistema fiscale!

Le nostre categorie professionali sono in crisi da anni, crisi che colpisce sempre i più deboli, crisi che è certificata dalle statistiche che da tempo registrano una costante, progressiva, gravissima flessione dei loro redditi, laddove ci sono.

Ma le statistiche ci dicono di più, ci dicono chi sono quei lavoratori, da quale classe sociale provengono.

Sì perche quei lavoratori autonomi a basso reddito, sfruttati e sottopagati, sono in grandissima parte figli di operai, figli delle lavoratrici, figli di lavoratori che con i loro sacrifici, con il loro lavoro, e con le loro lotte sindacali hanno creduto di conquistare per i loro figli la possibilità di studiare, la possibilità di laurearsi, la possibilità di accedere a tutte quelle professioni che fino a non molto tempo fa erano riservate soltanto ai più ricchi, soltanto ai più ammanicati e ai notabili del paese. Questo è il Quinto Stato, questi sono i nuovi poveri, questa è la nuova classe esplosiva, ed esplosiva lo è davvero Figli di quei padri e di quelle madri, figli che si trovano in condizioni peggiori dei loro genitori, lavoratori senza diritti, senza garanzie, senza contrattazione collettiva, senza ammortizzatori sociali, inginocchiati dall’iniquità del sistema fiscale e previdenziale, e che lavorano a nero nei call center, nelle aziende, negli uffici e negli studi professionali.

Quello che vi sto raccontando oggi da questo palco, è ciò che accade in tutte le professioni intellettuali, ed in generale in tutto il comparto del lavoro autonomo, e più in generale ancora in quello delle partite iva.

E questo accade perchè è la partita iva che in Italia è diventata il nuovo strumento della precarizzazione, questo accade perche la partita iva è diventata in Italia il nuovo strumento dello sfruttamento del lavoro, e lo è diventata ovunque.

E allora guardiamoci, riconosciamoci come lavoratori, uniamo le nostre forze, e scriviamo i nostri diritti fondandoli su un pilastro fondamentale, la solidarietà, la solidarietà tra tutti noi. Equita fiscale, equita previdenziale, giusto compenso facciamo che sia solo l’inizio! Solo l’inizio per giungere alla riaffermazione del principio costituzionale della progressività delle imposte-

Chiudo, e voglio chiudere con un messaggio, con un appello. L’ appello, l’appello è a tutti voi che siete qui oggi, e a tutti quelli che ci stanno seguendo in tv e sulla rete: stiamo organizzando, sindacalizzando e politicizzando gli autonomi, i professionisti e le partite iva, ma tutto questo non sarà sufficiente. Abbiamo problemi comuni, e abbiamo il dovere di trovare soluzioni comuni: da soli siamo destinati a soccombere tutti, uniti invece potremo vincere, potremo migliorare le nostre condizioni di lavoro, potremo migliorare le nostre condizioni di vita. Il nostro messaggio da questo palco del 13 maggio, è un messaggio di unione, di azione, di reazione e di lotta, perche se vogliamo qualcosa di nuovo, dobbiamo essere capaci di fare ciò che finora non è mai stato fatto in Italia: uniamo il lavoro autonomo, uniamo i professionisti, uniamo i lavoratori a partita iva, in un blocco politico e sindacale unico, capace di rivendicare i diritti di tutti Ci hanno separato, disperdendoci su tanti fronti, adesso crediamo sia giunto il momento di seguire il percorso inverso, uniamoci e INCROCIAMO LE NOSTRE LOTTE!

Revisione paritaria in data 9/5/2017[modifica | modifica sorgente]

Alla luce dell'annuncio del tavolo tecnico tra MGA e Cassa Forense, leggendo gli scarni comunicati relativi al confronto ed alla proposta di riforma previdenziale proposta si può solo evidenziare che per MGA l'adeguatezza della prestazione pensionistica o è compresa nella terminologia sostenibilità o è ignorata.

Se per loro l'introduzione del metodo di calcolo contributivo con correzioni solidaristiche significa poter risolvere il problema dei redditi bassi, si sbagliano.

La previdenza sociale pubblica a redistribuzione (dei tributi) funziona solo se c'è il lavoro.

La redistribuzione non deve essere a livello di previdenza ma del lavoro.

Altrimenti la redistribuzione sarebbe così onerosa che nessuno riuscirebbe a farla accettare.

Ora il fatto che l'esperto previdenziale Antonino Garifo non abbia mai citato la parola adeguatezza fa pensare.

I conti presto si fanno.

Se pago per 40 anni il 20% del reddito (aliquota complessiva ragguagliata al reddito tra contributo soggettivo ed integrativo) il tasso di sostituzione per una vita media di 20 anni è il 40%.

Ora la proposta di MGA resterà sempre mediamente vicino a questo tasso di sostituzione che è totalmente inaccettabile.

Nessuno che abbia un reddito medio di 10.000€/anno pensa di poter vivere in vecchiaia con 360€ al mese.

Nessuno che paghi i contributi su un reddito di 50.000€/anno pensa di essere soddisfatto in vecchiaia con meno di 20.000€ ossia 1.500€ al mese.

Questo è il problema che cerco di evidenziare da tempo, senza possibilità di ascolto.

E tutto questo sempre che si sia in un sistema pensionistico corporativo che sia in una situazione teorica di steady state ossia di stabilità economica, politica, demografica, ossia in una situazione che non esiste, non è mai esistita e mai esisterà.

Allora, considerato che già dalla crisi del 2007 i redditi reali hanno avuto una decurtazione del 15%, che senso ha fare ancora previsioni attuariali che hanno la stessa attendibilità dei sacrifici woodoo.

http://www.mgaassociazioneforense.it/visualizza.asp?id1=110

Istituzione di un tavolo tecnico[modifica | modifica sorgente]

http://www.mgaassociazioneforense.it/visualizza.asp?id1=110

Le proposte di riforma previdenziale di MGA[modifica | modifica sorgente]

http://www.mgaassociazioneforense.it/visualizza.asp?id1=83

Alessandro Trudda l'esperto[modifica | modifica sorgente]

20 aprile 2017

Parlamentino CGIL, Roma.

I lavoratori autonomi e il sindacato si incontrano per discutere di previdenza.

Interviene l'attuario Alessandro Trudda, docente ordinario all'università di Sassari.

A domanda di MGA l'attuario risponde:

- Si', in Cassa Forense, viste le aliquote, sono i redditi bassi che stanno sostenendo il sistema;

- Il bilancio tecnico di Cassa Forense si basa su previsioni eccessivamente ottimistiche;

- I diritti quesiti delle pensioni retributive di Cassa Forense vanno smontati per poter garantire la tenuta.

Così parla l'esperto, e non c'è bisogno che io aggiunga altro, direi.

Valentina Restaino


AUGURI PER UN 2017 DI SALUTE, DI LAVORO E DI LOTTE[modifica | modifica sorgente]

30 dicembre 2016


I migliori auguri di M.G.A. a tutti gli avvocati, ed in particolare ai praticanti, ai giovani avvocati e a tutti gli avvocati che versano in difficoltà economica: a voi il nostro pensiero. Gli auspici sono per un 2017 di salute, di lavoro e di lotta, perché è solo con il conflitto politico e sindacale che potremo migliorare le nostre condizioni di lavoro e di vita. Inizieremo l’anno 2017 nello stesso modo in cui abbiamo terminato il 2016 e tutti gli altri prima; l’impegno è costante, sempre in prima linea, sempre in avanguardia, aprendo nuovi fronti e nuove prospettive politiche e sindacali, spaccando le pietre e aprendo nuove strade proprio là, dove tutti gli altri dicevano che una strada non potesse essere aperta. Nel prossimo anno M.G.A. sarà impegnata in particolare su cinque fronti:

1. PREVIDENZA: la riduzione al 25% dell’aliquota contributiva per i lavoratori iscritti alla gestione separata I.N.P.S. rende ancor più grave ed evidente l’iniquità del sistema previdenziale forense, e in specie il regime dei minimi slegati dall’effettivo reddito. L’equità previdenziale è il nostro obiettivo unitamente ad un sistema assistenziale depurato da qualsiasi discrezionalità della Cassa Forense nell’individuazione dei suoi beneficiari.

2. COMPARTO GIUSTIZIA: la “questione giustizia” esiste, ed esiste perché la riduzione dei processi c’è, ma è dovuta a cause infauste, perché dipende solo dalla rinuncia delle persone a tutelare i propri diritti, e a rinunziare sono sempre i più deboli, perché nella società italiana stanno aumentando le disuguaglianze sociali ed economiche, perchè si sta accentuando la subordinazione della persona e dei suoi diritti al mercato e agli interessi economici. Lo Stato non può e non deve rinunciare ad esercitare la sua funzione giurisdizionale, perché il contratto sociale lo abbiamo firmato, e lo Stato lo deve rispettare. Sosteniamo da sempre l’adozione di un piano straordinario di investimenti e di riallocazione delle risorse che garantisca l’efficienza del sistema giudiziario, continueremo a farlo con le rappresentanze sindacali di tutti gli altri lavoratori del comparto giustizia ( magistrati e personale amministrativo e giudiziario).

3. SOPPRESSIONE DELL’ORDINE FORENSE: non era possibile scindere la rappresentanza politica da quella istituzionale della categoria, la conseguenza è stata la riunificazione di tutto in capo al ceto oligarchico dell’O.C.F. Su questo punto rimane l’amarezza, l’amarezza della verità. La verità è che l’avvocatura non è mai stata in grado di rappresentarsi, di organizzarsi, di far funzionare il disciplinare e nemmeno di garantire un esame di abilitazione che fosse trasparente e in grado di selezionare i meritevoli. L’avvocatura non è stata in grado di fare niente, e non è tanto colpa delle istituzioni forensi, né delle incapacità delle persone che le hanno occupate: la colpa non è degli eletti, la colpa è di chi li ha votati. Il sistema ordinistico forense non funziona e non può funzionare; inoltre la sua esistenza, soprattutto dopo lo scorporo del disciplinare, non trova più alcuna valida giustificazione. L’ordine forense è ormai burocrazia, e celebrazioni di questa burocrazia sono le varie conferenze e i vari congressi, in ultimo quello di Rimini. Se può essere di consolazione anche tutti gli altri sistemi ordinistici hanno le stesse patologie, dalle opacità del sistema di assegnazione degli incarichi di nomina giudiziaria alla gestione clientelare degli esami di abilitazione. Queste patologie non sono curabili, la cancrena è cosi radicata che non si può far altro che amputare, abolire un sistema ordinistico che ormai non è piu nè utile, né necessario e né insostituibile. Grazie alla tecnologia le funzioni amministrative dei consigli territoriali e del C.N.F. possono essere digitalizzate e restituite allo Stato, che peggio di noi difficilmente potrà fare. Presenteremo un disegno di legge per l’abolizione degli ordini professionali, e questo sarà rivoluzionario, non solo per noi, ma per tutti.

4. ABOLIZIONE DELL’INCOMPATIBILITA’ TRA IL LAVORO DIPENDENTE E LA PROFESSIONE DI AVVOCATO: la collaborazione con la C.G.I.L. ha partorito un disegno di legge importantissimo finalizzato a contrastare lo sfruttamento del “lavoro nero” degli avvocati negli studi legali. Al massimo entro febbraio organizzeremo una presentazione del disegno di legge in un evento a Roma, e chiederemo il sostegno di tutti gli avvocati e di tutte le associazioni forensi. Chiederemo anche il sostegno dei C.O.A., del C.N.F., della Cassa Forense, e dell’O.C.F.: a loro la responsabilità di negarlo.

5. COALIZIONE 27 FEBBRAIO: non esiste gerarchia di valore tra il lavoro dipendente e il lavoro autonomo e la solidarietà tra le diverse categorie professionali è possibile. Questo è il dato politico e sindacale di cui volevamo dare prova, e con la C27F e con la collaborazione con la CGIL e gli altri sindacati di base ci siamo riusciti. In particolare con la C27F firmeremo, entro febbraio, un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli finalizzato a dare attuazione a quei punti della Carta dei diritti del lavoro autonomo e indipendente 3.0 che rientrano nelle competenze di una amministrazione comunale. Il Comune di Napoli si impegnerà: - a corrispondere per le prestazioni dei lavoratori autonomi, professionali e a partita iva, un compenso non inferiore ai parametri minimi che per noi avvocati sono determinati dal D.M. 10 marzo 2014, n. 55, - a garantire la massima celerità possibile nel pagamento dei compensi delle prestazioni dei lavoratori autonomi, professionali e a partita iva; - a promuovere le migliori pratiche amministrative, mutualistiche e cooperative che consentano l’esercizio delle attività lavorative in spazi comuni del patrimonio pubblico, (coworking, fab-lab, start-up). Questo significa, ad esempio, che i lavoratori professionisti come avvocati, geometri, ingegneri ed architetti potranno affrancarsi dai costi di locazione del proprio studio, per svolgere le attività lavorative, come quelle di ricevimento dei clienti, in strutture pubbliche messe a disposizione dal Comune di Napoli. Questo protocollo non ha precedenti in Italia, ed è un grandissimo risultato che cercheremo di esportare in tutti gli altri comuni a cominciare dalle città metropolitane.

Chiudiamo questo comunicato cosi come lo abbiamo iniziato, augurandoti, si, proprio a te che stai leggendo, i nostri migliori auguri per un 2017 di salute, di lavoro e di lotta, perche tu non ti salverai da solo, e nemmeno noi, perche le tue condizioni di lavoro e di vita, cosi come le nostre, possono migliorare solo se faremo migliorare quelle di tutti.

Ad maiora.

M.G.A.

Il C.D.N.

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ACTA - L'associazione dei freelance: BRAVISSIMI!

7 dicembre 2016

ADESSO TOCCA A NOI: SCARDINIAMO CASSA FORENSE E TUTTE LE CASSE DI PREVIDENZA DEGLI ORDINI![modifica | modifica sorgente]

ACTA - L'associazione dei freelance: BRAVISSIMI!

7 dicembre 2016

No, non è un regalo di #BabboNatale, ma è il prodotto di una straordinaria lotta sindacale portata avanti da ACTA - L'associazione dei freelance, e a cui vanno tutti i complimenti di M.G.A. La riduzione delle contribuzione previdenziale della gestione separata INPS è un risultato importantissimo, significa che, semplificando, un lavoratore produttore di un reddito di Euro 10.000 verserà, per contributi previdenziali, la somma di Euro 2,500. Il confronto con la contribuzione previdenziale della Cassa Forense, e di tutte le altre Casse che in Italia gestiscono la previdenza dei professionisti, rende chiarissima la loro iniquità, basti pensare che un lavoratore avvocato produttore dello stesso reddito di Euro 10.000 è obbligato a versare una contribuzione minima di quasi 4.000 Euro, pari cioè al 40% del proprio reddito. La differenza rispetto ad un altro lavoratore iscritto alla gestione separata INPS è dunque pari a 15 punti percentuali, e si traduce in 1.500 Euro all'anno! Questa differenza enorme di trattamento è ingiusta. è intollerabile. Anche il 2017 si aprirà nel segno della lotta, quella lotta contro l'iniquità del sistema previdenziale forense che M.G.A. porta avanti da sempre; sono gia in cantiere nuove azioni di protesta a Roma, presso la sede di Cassa Forense. Sul fronte previdenziale chiederemo il sostegno della Coalizione 27 Febbraio #27F, in modo tale da estenderlo contro tutte le altre Casse di previdenza: o le accorpiamo in un'unica Cassa, o le eliminamo per entrare tutti nell'INPS. ACTA - L'associazione dei freelance, siete stati bravissimi, e la vostra vittoria sarà il nostro grimaldello per scardinare le Casse di previdenza del professioni ordinistiche. Ad maiora. M.G.A. Il C.D.N.

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Gli italiani hanno detto no alla riforma costituzionale neoliberale e antidemocratica.[modifica | modifica sorgente]

5 dicembre 2016

MGA è stata l'unica associazione forense ad avere il coraggio di schierarsi espressamente, e di schierarsi sul fronte più difficile. Questo nostro prendere posizione contro la retorica del cambiamento, contro un governo centrato sullo sfruttamento delle esistenze e dei lavoratori, contro la narrazione di una falsa modernità che svaluta le persone in favore dei sistemi finanziari, ci è valso critiche feroci e polemiche strumentali; ciononostante mai abbiamo ceduto al comodo silenzio dei molti che, pur in ambito forense, hanno preferito non esporsi, e lavorare nell'ombra per quello che sulla carta pareva il fronte più forte e potente.

"La Costituzione è affare di tutti i giuristi", scrivemmo dieci mesi fa, aderendo ufficialmente ai Comitati per il NO. Associazioni molto più blasonate della nostra hanno preferito fingere che così non fosse, e che non li riguardasse la Costituzione, la difesa della democrazia costruita dai nostri padri, la vita degli avvocati lavoratori che si scontrano ogni giorno con un sistema sbilanciato verso i più ricchi. Quelle associazioni, che pure si dicono sindacali, o in favore dei più giovani, hanno creduto più utile rimanere apparentemente alla finestra, per giovarsi della collaborazione o della non opposizione al più forte. Oggi che il 60 per cento degli italiani, in una consultazione dall'affluenza eccezionale, ha scelto per il NO, MGA rivendica con orgoglio il proprio coraggio, il proprio essere diversa, il proprio "esserci", ogni giorno, nella difesa dei più deboli di noi. Rivendica di essersi strenuamente opposta ad una riforma che intendeva "affrontare un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando il potere sull’esecutivo, riducendo la partecipazione democratica, mettendo il bavaglio al dissenso.” Ringrazia i colleghi che hanno creduto insieme a noi nell'idea che essere avvocati significhi avere il coraggio di prendere posizione anche senza tornaconto; e ringrazia, mi sia concesso, il suo presidente Cosimo D. Matteucci per l'impegno incessante e appassionato con cui ha combattuto la battaglia referendaria, e con cui quotidianamente sostiene la Mobilitazione degli Avvocati lavoratori.

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