Metodo di calcolo contributivo

Da const.

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Nell'ordinamento italiano, il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita detto anche metodo di calcolo contributivo o sistema contributivo è un metodo di calcolo della pensione di vecchiaia appartenente agli schemi pensionistici con formula della prestazione sociale in denaro predefinita, infatti, anche se correlato ai contributi obbligatori versati, la prestazione non è legata ad un patrimonio di previdenza e quindi ai contributi versati come se fosse un risparmio previdenziale, ma ad una formula che è un modo per determinare l'ammontare dell'assegno pensionistico "secondo la legge vigente al momento del pensionamento" che contiene dei riferimenti ai contributi versati ed alla crescita economica.[1]

Esso è utilizzato nei sistemi pensionistici senza patrimonio di previdenza,[2] e non ha nulla a che vedere con la capitalizzazione dei premi versati ai fondi pensione che investono il patrimonio per incrementarlo dei rendimenti legati al tasso di interesse, nel rispetto del principio della capitalizzazione integrale.

Infatti i contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie sono delle imposte versate anche da soggetti non iscritti agli enti previdenziali, e che quindi non riceveranno alcun trattamento pensionistico.

I contributi previdenziali entrano nel patrimonio netto degli enti previdenziali e sono immediatamente utilizzati nel pagamento delle prestazioni previdenziali correnti senza avere la possibilità di incrementarsi con i rendimenti generati da un investimento nel mercato mobiliare o immobiliare.

Basti pensare che il patrimonio di previdenza dell'INPS che gestisce il sistema pensionistico pubblico che raccoglie il 95% delle posizioni previdenziali dei lavoratori italiani, è nullo, così come nella maggior parte dei sistemi pensionistici pubblici dei paesi OCSE.

La definizione di capitalizzazione simulata sulla crescita deriva dal fatto che l'applicazione del metodo di calcolo usa la stessa formula della legge di capitalizzazione ma la rivalutazione non avviene al tasso di interesse di mercato (valore sempre positivo), ma secondo un tasso di rendimento apparente il quale è un indice che può essere anche negativo v. Tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione del montante contributivo individuale nozionale.

Nel metodo contributivo i contributi hanno quindi una remunerazione da crescita economica e non da patrimonio di previdenza da cui segue che il tasso di rendimento è apparente e non reale.

Nel caso italiano, tale indice è legato alla variazione media quinquennale del PIL, ed è quindi tale da correlare, più che nel metodo di calcolo retributivo, la promessa pensionistica con le risorse del sistema economico e quindi del bilancio dello Stato.

Secondo tale metodo l'importo calcolato della pensione è legato alla storia contributiva o meglio ai contributi figurativi indicati nell'estratto conto contributivo e alla speranza di vita del lavoratore, fatta salva la verifica della sostenibilità fiscale del sistema pensionistico pubblico vista sia dal lato del contribuente, sia dal lato della pubblica amministrazione e nel bilancio complessivo dello Stato.

Il metodo è stato introdotto in Italia con la Riforma Dini del 1995, ma solo per alcune categorie di iscritti al sistema pensionistico pubblico in Italia che ancora non sono andate in pensione, per cui gli effetti di riduzione della spesa pensionistica sono stati, fino al 2014, insignificanti.

Con la riforma delle pensioni Fornero è entrato in vigore dal 1 gennaio 2012, per tutti, il metodo di calcolo misto che prevede l'utilizzo del metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita, ma solo per la quota di contributi versati dal 2012.

Pertanto ancora nel 2012 le pensioni di vecchiaia venivano calcolate con il metodo di calcolo retributivo e negli anni successivi la quota calcolata con il metodo contributivo non avrà una incidenza significativa nella spesa pensionistica complessiva dello Stato italiano.

Gli effetti di riduzione della pensione, come previsto dalla Riforma Dini, saranno significativi per chi nel 1996, non aveva almeno 18 anni di anzianità contributiva , rispetto ai lavoratori che hanno mantenuto il metodo di calcolo retributivo fino al 2011.

Principi[modifica | modifica sorgente]

Il metodo si basa sui seguenti principi:

Applicazioni[modifica | modifica sorgente]

Il calcolo della pensione di vecchiaia con il metodo di calcolo contributivo rivalutato con la Legge di capitalizzazione simulata sulla crescita è utilizzato nel campo della previdenza sociale obbligatoria. In primo luogo devono essere rivalutati i contributi versati che hanno un valore figurativo, per determinare il montante contributivo individuale nozionale o riserva matematica. I contributi versati hanno un valore figurativo in quanto ad essi non corrisponde un patrimonio dell'ente a garanzia dell'obbligazione. Nel caso in cui non sia garantita la sostenibilità finanziaria dell'ente, le regole per la determinazione delle prestazioni pensionistiche, possono essere modificate con una riforma delle pensioni senza che ciò possa compromettere le aspettative pensionistiche dell'assicurato. L'importo annuo della pensione è determinato dal prodotto del montante contributivo individuale[4] con il coefficiente di trasformazione in rendita[5]. Si può anche dividere l'importo della riserva matematica per il reciproco del coefficiente di trasformazione in rendita che è il numero di annualità,[6] in termini attuariali, in cui sarà corrisposta al pensionato, la riserva matematica (assegnata nel caso di gestione a ripartizione o capitalizzata nel caso di previdenza complementare).


Stralcio Art. 1 c. 6 L. 335/1995

6. L'importo della pensione annua nell'assicurazione generale obbligatoria e nelle forme sostitutive ed esclusive della stessa, è determinato secondo il sistema contributivo moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione di cui all'allegata tabella A relativo all'eta' dell'assicurato al momento del pensionamento. Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all'eta' dell'assicurato al momento del pensionamento, il coefficiente di trasformazione viene adeguato con un incremento pari al prodotto tra un dodicesimo della differenza tra il coefficiente di trasformazione dell'eta' immediatamente superiore e il coefficiente dell'eta' inferiore a quella dell'assicurato ed il numero dei mesi.

Il significato di capitalizzazione simulata sulla crescita[modifica | modifica sorgente]

Il metodo di calcolo contributivo, quando è a capitalizzazione simulata sulla crescita significa che utilizza il metodo di calcolo della capitalizzazione, ma anziché usare il tasso di interesse, usa un indice legato alla variazione del PIL, che può anche essere negativo, in quanto non deve garantire la rivalutazione dei contributi previdenziali, ma un elevato limite di sostenibilità della erogazione delle prestazioni previdenziali degli enti previdenziali.

La necessità di legare la rivalutazione dei contributi alla variazione del PIL deriva dal fatto che non vi è un accumulo dei contributi nel patrimonio dell'ente previdenziale e poiché le entrate dell'ente sono legate al PIL, solo in tal modo si può garantire la sostenibilità ovvero l'equilibrio della gestione finanziaria dell'ente stesso.

Il rischio economico è quindi scaricato totalmente sull'iscritto, e non può essere altrimenti, con la possibilità di svalutazioni, anche significative dei contributi versati nel caso di caduta del PIL di uno stato.

Questo è uno dei punti deboli del modello previdenziale corporativo fascista, in quanto i redditi e la demografia legati ad una singola professione sono più variabili rispetto a quelli di una intera nazione.

Ciò comporta quindi molto più facilmente il default delle singole casse e la necessità del loro salvataggio da parte dello Stato.

Differenze tra il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata e sistema pensionistico a capitalizzazione[modifica | modifica sorgente]

Non si deve confondere il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata[7] che riguarda una modalità di calcolo della pensione di vecchiaia, con il sistema pensionistico con gestione finanziaria a capitalizzazione che fa riferimento alle modalità di amministrazione del patrimonio di un fondo pensioni.

Il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata viene quindi utilizzato nei sistema pensionistico senza patrimonio di previdenza.

Normalmente il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata viene associato allo schema pensionistico NDC Nonfinancial (notional) Defined Contribution Pension Scheme che contempla una gestione a ripartizione senza patrimonio da capitalizzare. La scelta del tasso di rivalutazione legato in qualche modo alla variazione dei redditi di chi partecipa obbligatoriamente al sistema pensionistico pubblico in Italia con schema pensionistico NDC permette di prevedere una migliore sostenibilità finanziaria dell'ente previdenziale in quanto le promesse pensionistiche sono più limitate rispetto al metodo di calcolo retributivo e il rischio finanziario è scaricato sull'iscritto che può scontare anche tassi di rivalutazione negativi[8] ossia la svalutazione dei contributi previdenziali versati.

Nei sistemi con gestione a ripartizione, i contributi previdenziali vengono incamerati dall'ente previdenziale nel patrimonio netto dell'ente, per il pagamento delle pensioni correnti.

Nel caso dei sistemi pensionistici "a capitalizzazione" come nel caso della previdenza complementare i contributi sono volontari e quindi non sono imposte e restano in vari modi nella titolarità di chi li versa, ma vengono rivalutati ai tassi di interesse di mercato pertanto il rischio di amministrazione del patrimonio è trasferito a carico di chi vi partecipa.

L'equivoco della garanzia della sostenibilità con il metodo contributivo[modifica | modifica sorgente]

Si tende spesso ad associare al metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata la garanzia che gli enti previdenziali diventino automaticamente sostenibili ossia che vi sia la sostenibilità fiscale del sistema pensionistico pubblico che lo adotta. Nulla è più falso. Il sistema pensionistico resta sempre un sistema pensionistico senza patrimonio di previdenza pertanto un eventuale squilibrio demografico o economico non può essere assorbito se non con una diminuzione delle pensioni in essere ossia con un default previdenziale.

La fine dello stato sociale[modifica | modifica sorgente]

L'applicazione del metodo di calcolo contributivo implica la presa d'atto che lo stato sociale conosciuto per i risvolti collegati al metodo di calcolo retributivo è finito.

Confronto tra il metodo di calcolo contributivo ed il metodo di calcolo retributivo[modifica | modifica sorgente]

Nel sistema pensionistico pubblico italiano l'introduzione del metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata ha portato a notevoli variazioni rispetto al precedente metodo di calcolo retributivo.[9]

Solidarietà intergenerazionale[modifica | modifica sorgente]

Il metodo di calcolo contributivo tende a rimuovere i caratteri di solidarietà intergenerazionale verso i soggetti forti, tipico del metodo di calcolo retributivo. I metodi di calcolo risentono dagli specifici coefficienti e scaglioni di reddito utilizzati dai diversi sistemi pensionistici obbligatori, pertanto il confronto dei rendimenti deve essere sviluppato secondo le peculiarità di ogni ente previdenziale e di ogni specifica normativa.

Alcune caratteristiche generali sono invece peculiari di ognuno dei due metodi di calcolo della pensione di vecchiaia a confronto.

Il livellamento del tasso di sostituzione[modifica | modifica sorgente]

Il metodo di calcolo contributivo è neutrale rispetto al tasso di sostituzione pertanto tale metodo annulla ogni azione ridistributiva dei redditi che dovrebbe essere propria di un sistema pensionistico pubblico in Italia, funzione svolta invece con il metodo di calcolo retributivo.

Tasso di sostituzione futuro lordo

Reddito Italia OCSE
Salario medio % 71,2 54,4
Salario basso % 71,2 71
[10]

Sinonimi[modifica | modifica sorgente]

Metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. SistemiGestionePrevidenziali, p. 8
  2. Il Sole 24 Ore 16/03/2014, Sia il sistema retributivo, sia quello contributivo, sono sistemi a ripartizione, dove i lavoratori con i contributi pagano le pensioni in essere.
  3. Il Fatto Quotidiano 6/5/2014, La questione del meccanismo di rivalutazione, inoltre, è particolarmente delicata perché, nel sistema contributivo per tutti, in vigore con la legge Fornero, il calcolo di quanto cresce nel tempo l’ammontare dei contributi versati risulta decisivo. Il coefficiente è agganciato alla crescita del Pil ma, sostiene Camusso, “in questo modo, con la crisi, noi siamo a -9 punti percentuali”. Rivedere quel coefficiente sarà una battaglia durissima perché grazie a quel numerino si sono redatte le previsioni della spesa pensionistica per i prossimi trenta-quaranta anni.
  4. L.335/1995art1, L. 335/1995 art. 1 c. 6
  5. L.335/1995, L. 335/1995 Tabella A colonna Valori
  6. L.335/1995, L. 335/1995 Tabella A colonna Divisori
  7. Sole 14/01/2014, Quando in merito alle pensioni si parla di metodi retributivo e contributivo si fa riferimento unicamente al metodo di calcolo della rendita pensionistica e non al metodo di finanziamento.
  8. Il Fatto Quotidiano 6/5/2014,  Il coefficiente è agganciato alla crescita del Pil ma, sostiene Camusso, “in questo modo, con la crisi, noi siamo a -9 punti percentuali”.
  9. Sole 14/01/2014, Quindi il metodo di calcolo contributivo nella pensione di base agisce come calmiere della spesa pensionistica perché porta nella maggior parte dei casi a livelli di pensione inferiori rispetto a quelli che si otterrebbero con il retributivo.
  10. OCSE20131126Italia

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Libri[modifica | modifica sorgente]

Leggi[modifica | modifica sorgente]

News[modifica | modifica sorgente]

Web[modifica | modifica sorgente]

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