Modello economico finanziario dei sistemi pensionistici pubblici

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Il modello economico finanziario dei sistemi pensionistici pubblici è utilizzato nella stragrande maggioranza dei paesi OCSE per la gestione della previdenza sociale ossia delle prestazioni pensionistiche dello stato sociale.

Il modello individua quindi le situazioni di bisogno tipiche dello stato sociale per mezzo del diritto della previdenza sociale e, da un punto di vista finanziario, le affronta e risolve con lo schema classico delle politiche di redistribuzione dei redditi usando schemi propri della matematica previdenziale.

In questo modello le prestazioni sociali sono a carico dello Stato o direttamente o attraverso suoi istituti appositamente predisposti e regolati dal diritto della previdenza sociale.

La redistribuzione dei redditi avviene quindi attraverso la raccolta obbligatoria delle imposte fatta da enti pubblici e il trasferimento delle risorse non avviene nel tempo con il patrimonio accantonato bensì tra coorti di cittadini attraverso norme di diritto pubblico.

In questo modo, i pensionati sono a carico della collettività in quanto i pagamenti avvengono o con le imposte o con il debito pubblico, trasferendone i costi nel futuro.

Non vi è quindi un accumulo di patrimonio di previdenza in quanto le imposte (contributi previdenziali) vengono raccolti e spesi nello stesso esercizio finanziario.

L'ente pubblico non è quindi responsabile della conservazione ed accrescimento del capitale, sempre secondo le regole classiche di investimento in quanto il patrimonio di previdenza non esiste.

Lo Stato è quindi responsabile della emanazione di leggi che siano quanto più possibile eque attuarialmente tra le coorti e nelle coorti, ma soprattutto che siano sostenibili fiscalmente nell'ambito macroeconomico e che il sistema pensionistico pubblico sia sostenibile socialmente.

Dal punto di vista economico avviene che lo Stato, attraverso la riscossione delle imposte, si adopera affinché una quota delle risorse economiche prodotte nell'anno di esercizio vengano immediatamente reinserite nel circuito economico e senza che si sono costituiti dei patrimoni significativi, e senza passare attraverso il mercato del denaro ossia i mercati finanziari.

La spesa pensionistica rientra quindi nel conto economico consolidato dello Stato come spesa primaria poiché regolata da norme di diritto pubblico, come ad es. la riforma delle pensioni Fornero.

Le imprese che si rivolgono al mercato finanziario ed il sistema economico in genere, non devono remunerare nessun capitale per la gestione di questo sistema pensionistico in quanto non indispensabile.

Gli enti pensionistici dovrebbero possibilmente garantire, nella gestione finanziaria, sia l'equivalenza attuariale delle obbligazioni tra le generazioni attraverso le leggi, altrimenti si ha un trasferimento di ricchezza aggiuntivo, sia l'equità nella redistribuzione delle risorse tra lavoratori e pensionati, nell'ottica della spesa corrente.

Il sistema pensionistico è quindi "unfunded" ovvero senza patrimonio di previdenza.

La gestione finanziaria del welfare universale[modifica | modifica sorgente]

La gestione finanziaria del welfare corporativo[modifica | modifica sorgente]


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