Paolo Rosa su Facebook
2020 07 01[modifica | modifica sorgente]
Questo è un esempio di disinformazione :
Oltre che iniqua, la ripartizione tradizionale è anche accusata di essere ‘strutturalmente insostenibile’. La causa ultima dell’insostenibilità risiederebbe nel fatto che ogni generazione è chiamata a provvedere non già alla propria vecchiaia bensì a quella della generazione precedente. In altre parole, i contributi si configurano come reddito prelevato per essere consumato da altri, cioè trasferito nello spazio, anziché risparmiato per essere consumato più tardi, cioè trasferito nel tempo. Perciò i contributi stessi sono percepiti come ‘imposte’ e le pensioni come ‘spesa pubblica’. In tali condizioni, diventa labile il confine fra il bilancio del sistema pensionistico e quello dello stato. Si fa allora strada il convincimento che alla ‘forma pura’ della ripartizione è possibile rinunciare lasciando che al finanziamento del sistema pensionistico concorra la fiscalità generale. Tanto più che l’intervento di imposte a carattere progressivo avvantaggia l’equità mitigando la rigida proporzionalità dei contributi cit
Un maestro della disinformazione.
"Oltre che iniqua ...", è già una affermazione sul sistema a ripartizione quando tutti i servizi pubblici si fondano sul principio della ripartizione.
"I contributi sono percepiti come imposte ...", per dire che non lo sono, quando invece lo sono.
"Le pensioni percepite come spesa pubblica ..." per dire che non lo sono ma lo sono.
"In tali condizioni diventa labile il confine tra il bilancio pensionistico e quello dello Stato ...", per dire che vi deve essere una distinzione che in realtà non vi è in quanto i trasferimenti sono partite di giro che vanno lette nel conto economico consolidato della pa
"Si fa allora strada ... "
I trasferimenti dalla fiscalità sono già 100 miliardi l'anno, la strada è sempre esistita.
2019 12 07[modifica | modifica sorgente]
https://www.laleggepertutti.it/345302_il-futuro-della-cassa-forense
MPR
Ha ha ha, sui numeri, l'esperto scivola.
Il bilancio tecnico di Cassa Forense è uno dei migliori (per la sostenibilità della Cassa) infatti il rendimento è prudenziale ossia 1% (3%-2%) quando la legge ammette l'1,5%.
Il problema è nella gestione del patrimonio, infatti dal 2011 gli imbecillocrati si ammazzano pur di non fare il regolamento investimenti.
Quanto al rischio del mercato, ti sono sfuggiti tre zeri, la signora non parlava di 900.000,00 ma di 900.000.000,00€. Con 900.000,00 € non ci fai 82 pensioni minime ma 4. Quindi il rischio sarebbe su 4000 pensioni. In realtà il rischio è niente in confronto alla sostenibilità sociale, prevista in Costituzione ma totalmente ignorata dalla Cassa, grazie agli investimenti sulla imbecillità indotta, ben riusciti, visto il livello di puttanatologia cui sono giunti gli esperti.
2019 11 23[modifica | modifica sorgente]
Diritto e Giustizia
PROFESSIONE
PREVIDENZA | 22 NOVEMBRE 2019 Siamo in una spirale di impoverimento progressivo di Paolo Rosa - Avvocato Le tendenze demografiche stanno mettendo sotto pressione le finanze pubbliche e spingendo al rialzo la dinamica del rapporto tra debito e prodotto interno. In primo luogo, l’invecchiamento della popolazione determina una crescita tendenziale della spesa per le pensioni e per l’assistenza sanitaria che, a parità di altre condizioni, causa un aumento del disavanzo e del debito pubblico. In secondo luogo, il progressivo calo della popolazione in età attiva peggiora le prospettive di crescita del PIL. Nel 2018 la spesa assistenziale è aumentata notevolmente raggiungendo quota 116 miliardi. Il 61,3% delle pensioni erogate dall’INPS è inferiore a € 750,00 che rappresenta la soglia di povertà, intesa dall’ISTAT come la situazione di coloro che non possono affrontare la spesa minima mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile. Oltre 5 milioni di individui si trovano in questa situazione. L’avvocatura italiana è lo specchio fedele di questa realtà perché, a fronte di 243.000 unità, ben 21.799 non dichiarano il reddito prodotto, 75.000 dichiarano un reddito annuo non superiore a € 10.300,00, 43.930 dichiarano un reddito da € 10.300,00 a € 19.414,00 e 60.422 un reddito tra € 19.414,00 e € 48.950,00 e solo 17.022 dichiarano un reddito sopra il tetto pensionabile di € 98.050,00 e quindi, alla luce di quanto sopra, 75.000 versano in situazione di povertà. In questi giorni l’OCSE ha passato ai raggi x la gestione pubblica dei 36 paesi che aderiscono all’organizzazione. L’Italia si ritrova con il terzo maggior debito del mondo dopo il Giappone e la Grecia. L’Italia è terza al mondo anche per il peso del debito pubblico pro capite con 62.667 dollari a parità di potere d’acquisto, dopo il Giappone e gli USA. Le entrate governative in Italia sono attorno al 47% del PIL contro la media OCSE del 38%. L’Italia ha posizione di coda quanto alla fiducia nel Governo nazionale che è al 21% mentre la media OCSE viaggia intorno al 40%. L’Italia è all’ultimo posto per la percezione della reattività del Governo alle necessità delle persone. Solo il 10% degli italiani ritiene che le sue opinioni e i suoi bisogni incidano sulle decisioni prese dalle istituzioni pubbliche, contro il 37% OCSE e, ad esempio, il 74% della Svizzera. Questo si traduce nella percezione, quella italiana, di scarsa fiducia nella democrazia e nel Parlamento. Non aiutano i tempi biblici della giustizia. Il 15 novembre ho partecipato a Trento a un interessante confronto, sotto il profilo della sostenibilità, tra Cassa Forense, Cassa Ragionieri e Cassa Commercialisti. Il confronto è stato impietoso per Cassa Forense ma non ho visto nei presenti, non molti per la verità, segni di stupore o insofferenza il che dimostra la totale mancanza di cultura previdenziale nelle giovani generazioni il che è molto grave perché la pensione va costruita sin dai primi passi del suo percorso. A un certo punto i rappresentanti della Cassa dei Commercialisti hanno affrontato il tema del bilancio tecnico che, com’è noto, esprime una visione di tipo dinamico proiettata su un determinato arco temporale futuro e costituisce lo strumento, previsto dalla legge, per consentire di verificare l’adeguatezza delle politiche gestionali adottate da un ente di previdenza ovvero la presenza di eventuali anomalie che nel lungo periodo potrebbero tradursi in problemi di natura finanziaria per l’ente stesso, se non corrette per tempo. La Cassa dei Commercialisti, così come la Cassa dei Ragionieri e dei Periti Contabili sin dal 2004 si è posta il problema della sostenibilità e sono intervenute tempestivamente per correggere le anomalie riscontrate. Secondo la proiezione specifica, il patrimonio della Cassa dei Commercialisti presenta uno sviluppo sempre crescente fino a circa metà dell’arco temporale di verifica per attestarsi, in conseguenza delle dinamiche demografiche della Cassa, in circa 36 miliardi di euro nel 2066. Particolarmente indicativo è il grado di capitalizzazione, che è un indicatore per certi versi assimilabile al saggio di riserva di liquidità utilizzato nei sistemi bancari, che misura il grado di pagamento dell’ente senza interventi correttivi e nella scolastica ipotesi di cessazione di ogni entrata, pari a circa l’81% nel senso che, dato che la Cassa dei Commercialisti nel 2004 ha optato per il sistema di calcolo contributivo, sta riassorbendo progressivamente il debito generato dal metodo di calcolo retributivo delle pensioni, in vigore fino al 2003. Detto in parole povere: la Cassa dei Commercialista con l’opzione al contributivo, effettuata nel 2004, riuscirà a neutralizzare il debito rappresentato dalle pensioni retributive, garantendo, grazie anche ai rendimenti delle riserve previdenziali accumulate, tutte le pensioni. Il grado di capitalizzazione all’81% non deve essere interpretato come capacità dell’ente di far fronte solo all’81% dei propri futuri oneri, fino alla sopravvivenza dell’ultimo avente diritto, perché con ogni probabilità la Cassa di previdenza non sospenderà la sua attività alla fine del cinquantennio di proiezione attuariale ma potrà tranquillamente proseguire oltre con i conti a posto. La Cassa dei Commercialisti, per quanto attiene all’adeguatezza delle prestazioni, ha introdotto dei correttivi al sistema contributivo attraverso la maggiorazione dell’aliquota di computo e l’accreditamento sul montante individuale di una porzione del contributo integrativo. Inutile dire che la Cassa dei Commercialisti e anche quella dei Ragionieri, da questo punto di vista, sono state lungimiranti e oggi possono ritenersi al riparo dalla giurisprudenza di Cassazione che si sta consolidando e per la quale la Cassa non può applicare il contributo di solidarietà sugli assegni elevati (si veda da ultimo la sentenza n. 29292 del 12.11.2019, successiva alla precedente n. 31.875/2018). Cassa Forense, per contro, è rimasta ancorata al criterio retributivo di calcolo della pensione, detto sostenibile che la esporrà, anno dopo anno, all’aumento del debito pensionistico latente. Abbiamo bisogno di una classe politica nuova che sappia far ripartire l’economia e riportare l’Italia nello standard europeo e che, sul versante previdenziale, sia LUNGIMIRANTE. Scriverò una letterina a Babbo Natale!
2019 11 17[modifica | modifica sorgente]
2019 10 31[modifica | modifica sorgente]
https://www.laleggepertutti.it/331895_ecco-una-soluzione-per-il-problema-pensioni
2019 10 20[modifica | modifica sorgente]
Non vi e' previdenza senza contribuzione
20191017[modifica | modifica sorgente]
SE TI OPPONI AL POTERE VIENI DENUNCIATO E DENIGRATO
20191014[modifica | modifica sorgente]
LUSINGHE E DIFFIDE. Il Presidente di Cassa forense ha diffidato una testata giornalistica ad eliminare un articolo di contenuto previdenziale perche' denigratorio,infondato e fuorviante.Mi par di capire che la diatriba riguarda il metodo di calcolo del montante contributivo. Come viene calcolato il montante nel sistema di calcolo contributivo ? E' presto detto. Bisogna sommare l'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sulla base del tasso annuo di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del PIL nominale, appositamente calcolata dall'ISTAT con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare. Il tasso di capitalizzazione è stato modificato da ultimo dal decreto legge 21 maggio 2015, n. 65. Questo è il sistema generale di cui alla legge 335/1995 al quale anche Cassa Forense fa riferimento per le pensioni, che dovevano essere residuali, liquidate con il contributivo al quale NON si applica l'istituto della integrazione al minimo. A me pare pero' di poter argomentare che la capitalizzazione del montante, per le Casse che hanno un patrimonio, dovrebbe essere fatta sulla media quinquennale non del PIL nazionale MA DEL RENDIMENTO CONSEGUITO DAL PATRIMONIO DELLE CASSE CHE E' FORMATO APPUNTO DAI MONTANTI INDIVIDUALI. DIVERSAMENTE , A FRONTE DI UN pil NAZIONALE NEGATIVO, SI POTREBBE AVERE UNA SVALUTAZIONE DEL MONTANTE quando magari ha invece conseguito un rendimento positivo. Personalmente non amo le lusinghe e nemmeno le diffide MA IL MIO INVITO E' SEMPRE AL DIALOGO unico veicolo per implementare la cultura previdenziale.
PR
Su previdenza forense ho trattato il tema
MPR
MPR
Non può essere come dici per il semplice motivo che il patrimonio netto copre il 30% del debito pensionistico latente. Già in passato ti spiegai che come dici tu sarebbe un caso rivoluzionario: la capitalizzazione del debito
PR Tu abbocchi sempre le trote son piu furbe
MPR
La svalutazione del montante è già avvenuta, di oltre il 15%
PR Spiegalo agli iscritti
MPR
Dal 2012, quando ho letto come stavano le cose, per la prima volta, non è cambiato nulla, se non che ci sono 1 milione e mezzo di imbecilli indotti
MPR
È nel link del libbrone
PR Lo devi spiegare qui cin.parole semplici
MPR
Ok, ci provo. Vi trattano da imbecilli indotti. 5 parole semplici.
MPR
Anche tu tratti da imbecilli indotti i tuoi colleghi. Se il sistema pensionistico di Cassa Forense è retributivo, cosa c'entra il metodo di calcolo contributivo?
PR
Vedi che non conosci I regolamenti di cassa forense che prevedono la.pensione contributiva?
PR Sembra facile stare sul pezzo!!
MPR
Ma infatti sono quelle residuali, se ad esse applichi una aliquota del 12% e togli l'integrazione al minimo, solo un imbecille indotto può pensare di salvarsi con gli interessi su un capitale inesistente. Confermo la stupidaggine del tuo ragionamento. D'altra parte i fatti parlano. I saccheggiati pagano le pensioni regalate con la tassazione regressiva.
MPR
Comunque il tema non è la pensione da fame, prevista per legge da anni, ma la sorpresa degli imbecilli indotti
varie[modifica | modifica sorgente]
https://www.laleggepertutti.it/325020_il-bilancio-tecnico-specifico-e-standard-di-cassa-forense
Nella avvocatura italiana almeno centomila Colleghi si trovano in difficoltà economiche ; SI DOVREBBERO AFFRONTARE LE CAUSE CHE GENERANO TALI DIFFICOLTA' per rimuoverle , se possibile: Pensare a forme agevolate di accesso al credito puo' tamponare la situazione MA NON RISOLVERLA DA SOLE
GLI ISCRITTI INTERVENGANO SUI DELEGATI PERCHE' NON SIA AUMENTATA LA ESPOSIZIONE IN ASSET ILLIQUIDI
NO AD ASSET.ILLIQUIDI PER I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI OBBLIGATORI
IL PROBLEMA E' IL NULLA CHE CI CIRCONDA
UN BANDO CHE PUO' RIGUARDARE SOLO IL 3,6% DEGLI AVVOCATI COME SI CHIAMA ?
Ma il ministro del tesoro e padoan o lo storico gualtieri?
GLI INTERESSI SUL DEBITO ci costano circa 65 miliardi allo anno ora, si tratta di redistribuzione di ricchezza a favore di chi ha comperato i titoli di stato che non sono proprio i poveri e cosi facendo la forchetta tra poveri e ricchi si allarga uilteriormente
Siamo merce sui tavoli del baratto istituzionale e tra il decoro ed il falso perbenismo acclamiamo le peggiori storture del sistema.(franca Giordano)
"L'avvocatura ha acquisito una rilevanza politica , sociale e professionale." È quanto propagandato dal foglio del presidente Cnf, dove si esalta la qualifica di avvocato per il ministro, per il presidente del Csm e per il presidente plurimandatario del Cnf. In questi giorni ci si agita e ci si confronta anche sui giorni proclamati per l'astensione dalle udienze per la riforma sulla prescrizione, dimenticando il ruolo svolto dalle rappresentanze forensi durante i tavoli di "lavoro" prodromici al concepimento della stessa. Si tralascia che l'attività svolta durante i "lavori tra rappresentanze dell' avvocatura e ministero della giustizia" ha concepito tale riforma ma al tempo stesso ha controbilanciato l'affermazione del ruolo granitico dell'avvocatura in Costituzione. Adesso l'avvocatura si sdegna, invoca la lesione di diritti e garanzie e si proclamano le astensioni, legittime e fondate dal punto di vista sostanziale ma forse l'avvocatura non istituzionalizzata avrebbe dovuto prestare più attenzione per l'attività svolta dai suoi rappresentanti. Adelante non parteciperà a nessuna astensione. Lo sdegno per la perpetrata tolleranza da parte del ministero per l'illegalità istituzionalizzata ed il continuo ammettere ai tavoli di concertazione rappresentanze illegali, che fondano la loro permanenza in un non codificato concetto di consenso acquisito, impongono che la battaglia per il rispetto della legge abbia sempre la prevalenza. Non abbiamo acquisito alcuna rilevanza ...siamo merce sui tavoli del baratto istituzionale e tra il decoro ed il falso perbenismo acclamiamo le peggiori storture del sistema.