Prenditore di lavoro

Colloquio di lavoro. Ometto i dettagli perché è storia comune e risulterebbe ridondante, mi soffermo solo sui punti salienti e sulle parole della recruiter risorse umane. Dopo averci spiegato (era il terzo step di una selezione, quindi eravamo quelli assunti da incontrare in colloquio collettivo conoscitivo coi capi) che il contratto sarebbe stato un co.co.co con obbligo di presenza in sede per 8 ore al giorno più una disponibilità di un sabato al mese per trasferta, e che la retribuzione sarebbe stata proporzionale agli obiettivi raggiunti , è arrivato il colpo di teatro che esprime lo spirito del tempo: "Noi però comunque a fine mese paghiamo un fisso di 500 euro perché PREMIAMO IL TEMPO SPESO A RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO, ma massimo per tre mesi poi è chiaro che non producete e si va solo in percentuale". Insomma, la retribuzione come premio, come privilegio, come gentile concessione del padrone, a cui magari dire grazie col capo chino per la possibilità offerta. Sempre oggi, sotto un post politico, leggevo -da intellettuali di sinistra- una critica all'analisi della società della sinistra radicale, superata e troppo legata ai frame ottocenteschi, secondo questi. Ma l'800 sta nella rivendicazione dei diritti o nel lavoro a cottimo senza tutele? E ai diritti dei lavoratori chi ci pensa ?

Ah, ma come sono umani questi datori del lavoro del privato! Come siete progressisti tutti voi!