Privatizzazione all'italiana
< Modello sociale della spoliazione legale >
La privatizzazione all'italiana, nel diritto della spoliazione legale, consiste nella creazione di un ordinamento illegittimo costituzionalmente, per cui le istituzioni pubbliche, precedentemente enti pubblici deputati al raggiungimento di un fine pubblico, forniti di idonei strumenti finanziari (es. un patrimonio pubblico o di imposte), e soggetti alla potestà politica ed al controllo del Parlamento e delle istituzioni preposte, vengono trasformati in enti con persona giuridica privata (es. fondazione o associazione) ovvero in altre persone giuridiche private il cui controllo fa capo ai privati, senza che questi paghino un corrispettivo né per le attività, né per il patrimonio detenuto.
Gli effetti della privatizzazione all'italiana possono essere di vario genere, a seconda della finalità perseguita dal sistema delinquenziale legale che la controlla.
work in progress[modifica | modifica sorgente]
Documenti[modifica | modifica sorgente]
Servizio sanitario nazionale[modifica | modifica sorgente]
https://www.controinformazione.info/distruggono-la-sanita-pubblica-e-fanno-avanzare-quella-privata/
http://www.quotidianosanita.it/m/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=72539
Intramoenia[modifica | modifica sorgente]
Casse di previdenza sociale[modifica | modifica sorgente]
https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=26066
Sanità[modifica | modifica sorgente]
Gestione ordini[modifica | modifica sorgente]
Mascherin, il nostro non è patrimonio pubblico.
Autostrade[modifica | modifica sorgente]
Poste[modifica | modifica sorgente]
Servizio tesoreria continua a mietere vittime, dopo il famoso caso della Cassa di Luciano
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Poste italiane, illegittimo il servizio di tesoreria
Per l'Antitrust l'affidamento diretto a Poste italiane dei servizi di tesoreria e di cassa da parte delle amministrazioni pubbliche operanti nei piccoli comuni è illegittimo perché viola il principio dell'obbligo di gara; Poste italiane è operatore privato che opera in concorrenza con altri operatori economici e non può essere l'unico affidatario per legge. È quanto si legge nella segnalazione del 19 marzo 2019 (AS 1574) dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato inviata a Governo e Parlamento, che censura il comma 908 dell'articolo 1 dell'ultima legge di bilancio 2019. La disposizione oggetto di segnalazione ha esteso la possibilità (già concessa nel 2017) di affidare in via diretta a Poste Italiane i servizi di tesoreria e di cassa: non più soltanto «i piccoli comuni» (con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti), ma tutte le amministrazioni pubbliche che operano in tali comuni possono utilizzare (soltanto) Poste Italiane. L'Antitrust ricorda che per principio generale (artt. 208 e ss. del dlgs 18 agosto 2000, n. 267 -Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali e dpr 27 febbraio 2003, n. 97) «gli enti pubblici sono tenuti ad affidare il servizio di tesoreria attraverso procedure ad evidenza pubblica». Si può prescindere dalla gara per «particolari esigenze oggettive» che rimangono, però, sempre eccezionali. Infatti, dice l'Antitrust, il regime introdotto con la legge del 2017, n. 158 è da intendersi «chiaramente eccezionale e derogatorio rispetto al principio generale dell'affidamento del servizio di tesoreria attraverso gara e, pertanto, soggettivamente circoscritto ai soli 'piccoli comuni'. Invece con la norma di fine 2018 viene esteso soggettivamente (tutte le amministrazioni pubbliche operanti nei piccoli comuni) con la precisazione che l'affidamento del servizio potrà avvenire (soltanto) a favore della società Poste Italiane. Il garante della concorrenza ricorda che il principio della gara, anche per i servizi di tesoreria e di cassa, è funzionale «a garantire il rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione e concorrenza, nonché il diritto di accesso di tutti i potenziali concorrenti che esercitano tale attività nel mercato». Viceversa, si legge nella segnalazione, «l'affidamento in via diretta preclude il confronto competitivo tra i soggetti interessati all'offerta di tali servizi, limitando il processo di contenimento dei prezzi tipico del gioco concorrenziale». L'Antitrust non rinviene quindi «particolari esigenze oggettive» che giustifichino altre deroghe «che, in quanto eccezionali, non possono essere ulteriormente e arbitrariamente ampliate». La segnalazione mette in risalto anche il fatto che sia stata individuata Poste italiane come «unico possibile beneficiario dell'affidamento in via diretta di tali servizi», nonostante Poste sia «operatore privato, attivo sul territorio italiano in concorrenza con altri soggetti privati (ad esempio, istituti di credito), parimenti autorizzati a svolgere il ruolo di tesoriere per le pubbliche amministrazioni». Infine, dal momento che il servizio di tesoreria non rientra neanche nell'ambito del servizio universale per il quale Poste Italiane S.p.A. è concessionaria, la segnalazione conclude che l'art. 1, comma 908, della legge di Bilancio 2019, si pone «in contrasto con i principi di libera concorrenza, in quanto impedisce il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali, favorendo indebitamente un operatore privato rispetto ad altri operatori parimenti autorizzati a svolgere il servizio».
italiaOggi
Università[modifica | modifica sorgente]
https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/437882
Borsa Italiana[modifica | modifica sorgente]
https://www.borsaitaliana.it/borsaitaliana/borsaitaliana/italiana.htm
Banca d'Italia[modifica | modifica sorgente]
Il Sussidiario.net: SPILLO/ Il puzzle che mostra come la grande finanza si nutre dell’Italia. https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/spillo-il-puzzle-che-mostra-come-la-grande-finanza-si-nutre-dellitalia/1875298/
E questa la risposta che l' Avvocato degli Italiani, Presidente del Consiglio ha dato all'interrogazione parlamentare del gruppo di Fratelli d'Italia, nel corso del question time al Senato.?
"In merito alla questione posta dall'interrogante, segnalo che le riserve auree sono sempre state iscritte all'Attivo della situazione patrimoniale della Banca d'Italia e che tra le operazioni di sua pertinenza sono sempre rientrate l'acquisto e vendita di oro o valute auree"
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A parere di Salvatore Rossi, Direttore di Bankitalia Spa, la proprietá attuale delle Riserve auree italiane andrebbe decisa per "pronuncia della Banca centrale europea a cui abbiamo ceduto sovranitá". 04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)~ Definizione di "Proprietâ" (Treccani):
Diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico. 04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)04:56, 19 mar 2019 (UTC)~~ La proprietá sarebbe quindi un Diritto ed essendo tale non puó essere attribuita per "pronuncia della Banca centrale europea a cui abbiamo ceduto sovranitá"; a parere di Rossi la sovranitá darebbe il diritto di attribuire la proprietá dell'oro; quindi la "proprietá" passerebbe da Diritto a "facoltá di attribuzione" da parte della Bce che "decide" di chi deve essere l'oro; ci rendiamo conto di cosa afferma questo signore ? Sembrerebbe proprio che Rossi sia stipendiato indirettamente dalla Bce, pare anche per sparare "cazzate utili".
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Commenti da Facebook[modifica | modifica sorgente]
Facebook 1 giugno 2019[modifica | modifica sorgente]
Cit. Giuseppe Pellegrino Facciamo un resoconto delle (s)vendite private e pubbliche del nostro paese...
Ai francesi di Lactalis il parmigiano reggiano e, sempre ai francesi di Salina (multinazionale), le saline più grandi d’Europa, quelle di Margherita di Savoia. Questo si unisce all’acquisizione di qualche tempo fa di Parmalat, sempre ai francesi di Lactalis, e a quella tedesca della Ducati. E... l’agro alimentare siciliano? E’ inondato dal grano canadese, dall'olio di oliva tunisino (che sta soppiantando anche gli uliveti pugliesi) e dal pomodoro cinese(!!)… senza contare la perdita di una delle maggiori risorse della Sicilia (oltre a quella turistica), gli agrumi, ormai importati da Spagna e Israele. Come ben sappiamo la grande distribuzione è sempre in mano ai francesi (Carrefour, Auchan), i discount alla tedesca Lidl, e questi sono solo alcuni… Proseguiamo con le industrie: la General Electric ha acquisito Avio (con tutti i segreti militari!!) per due miliardi, la Edf ha acquisito Edison per 1,6 miliardi e l’Americana First Reserve la minoranza di Ansaldo Energia, senza dimenticare la Telecom che è per un buon 35% di Vivendi ed Elliot, per un solo 5% di cassa depositi e prestiti e, per la restante quota, del Mercato e di qualche fondo straniero (!!!). Non si sa bene che fine faranno altre industrie e porti strategici italiani, ma immagino la longa manus di Cinesi, Arabi e Russi. Finiamo con la moda e il polo del lusso, con le ormai risapute cessioni di Valentino, Krizia, Versace, Fiorucci, Fendi, La Perla ed altre minori. Unico caso in controtendenza, riguarda la “Merloni”, venduta all’americana Whirlpool e poi ricomprata dalla famiglia Merloni stessa, nella persona del fratello di Vittorio, il fondatore. Sicuramente ho dimenticato qualcosa… integrate pure se volete… ma continuo a ripetere… che aspettiamo? Considerando anche che fior di aziende pubbliche, prima fiore all’occhiello nel panorama industriale, manifatturiero e di trasformazione, man mano rese parassitarie o volutamente improduttive, sono passate ai privati? Se, per finire, possiamo tranquillamente affermare che non abbiamo un piano industriale, energetico, agricolo e tecnologico, da qui a 5/10 anni, se abbiamo completamente depauperato i fondi per la ricerca, se quattro fessi o criminali incoraggiano i giovani ad andare all'estero per una prospettiva di vita, e se fra i tanti giovani vi sono fior di menti preparate e competenti, come possiamo pensare di tornare ciò che eravamo una ventina di anni fa??? Tutta la politica, passata e attuale, è un coacervo di veti e interessi incrociati, che non governa e tutela gli interessi nazionali ma solo quelli di bottega e di parte, per meri fini elettorali o di consenso o per occupazione di posti di potere. Gli effetti di queste azioni irresponsabili sono e saranno, inevitabilmente, caratterizzati dal declino generalizzato di tutti i nostri gangli economici, fino a rendere lecito pensare alla completa spoliazione dei nostri beni, oltre che all'esautorazione di tutti i nostri diritti sul nostro suolo a "favore" di investitori stranieri (leggi aggregati granitici di predatori potentissimi e disumani). Cosa aspettiamo a capirlo??