Sergio Puglia
< Glossario del conflitto sociale >
25 - Guerra culturale (indice)
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Attività parlamentare[modifica | modifica sorgente]
Camera Dei Deputati XVIILegislatura Seduta di Venerdi 18 Luglio 2014 Sergio Puglia Iniziative, anche normative, in merito alla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali – 2-00631 C) I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
con il decreto legislativo n. 509 del 1994 gli enti previdenziali sono stati trasformati in associazioni o in fondazioni con deliberazione dei competenti organi, a condizione che non usufruissero più di finanziamenti o altri ausili pubblici di carattere finanziario (articolo 1 del decreto legislativo n. 509 del 1994); pur continuando a sussistere come enti senza scopo di lucro assumevano personalità giuridica di diritto privato, rimanendo così titolari di tutti i rapporti attivi e passivi dei corrispondenti enti previdenziali e dei rispettivi patrimoni (si veda l'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 509 del 1994); le associazioni o le fondazioni hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo nei limiti fissati dalle disposizioni del presente decreto in relazione alla natura pubblica dell'attività svolta (articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 509 del 1994); infatti, la sentenza del Consiglio di Stato, sezione VI, n. 6014 del 2012, ha chiarito, una volta per tutte, che la trasformazione operata dal decreto legislativo n. 509 del 1994 ha lasciato, quindi, immutato il carattere pubblicistico dell'attività istituzionale di previdenza e assistenza svolta dagli enti in esame, che conservano una funzione strettamente correlata all'interesse pubblico, costituendo la privatizzazione un'innovazione di carattere essenzialmente organizzativo; a seguito dell'interpellanza urgente n. 2-00062, presentata dalla prima firmataria del presente atto e discussa nella seduta della Camera dei deputati n. 22 del 23 maggio 2013, alla quale ci si riporta integralmente, ha risposto in rappresentanza del Governo il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali pro tempore, Carlo Dell'Aringa; la risposta fornita a suo tempo non ha soddisfatto la prima firmataria del presente atto e, per tali motivi, era stata presentata nella seduta n. 31 dell'11 giugno 2013 la mozione ex articolo 138, comma 2, n. 1-00092, con l'intento di impegnare il Governo ad intervenire sulle problematiche relative alla dismissione del patrimonio immobiliare, sospendere gli sfratti, verificare la legittimità della persona che ricopre il ruolo di presidente dell'Enasarco rispetto ai requisiti richiesti e intervenire sulla gestione finanziaria; la prima firmataria del presente atto, sollecitata dagli inquilini e dagli iscritti alle casse, ha inviato una missiva al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore Giovannini, in data 14 ottobre 2013, ricevendo in pari data la seguente risposta: «Ferma restando l'autodeterminazione delle Casse nella selezione delle scelte di realizzo del fine di interesse pubblico, indubbiamente rientra nelle attribuzioni delle Amministrazioni vigilanti verificare il conseguimento del risultato ottenuto nonché la piena legittimità delle procedure intraprese, improntate a criteri di trasparenza e professionalità degli operatori (...). L'attività di vigilanza sopra richiamata non ha lasciato emergere, fino ad oggi, elementi che possano indurre a ravvisare, da parte delle Casse, la propensione ad una sistematica supervalutazione del patrimonio immobiliare, né di conseguenza può sostenersi che tale ipotizzata anomalia abbia determinato un'alterazione delle poste di bilancio, formalmente certificato da società di revisione, nonché verificato dagli organi di controllo interni agli enti e infine sottoposto al vaglio di questo Ministero e del covigilante Ministero dell'economia e delle finanze (...). Quanto (...) al caso Enasarco e alle operazioni mobiliari intraprese dall'ente, rappresenta che questa Amministrazione ha da tempo posto sotto osservazione la gestione degli investimenti e le obbligazioni strutturate, coinvolgendo la Covip nell'attività di verifica e indagine ispettiva. Il referto della Commissione che ha valutato le attività finanziarie dal novembre 2006 al 2012, ha messo in evidenza alcuni profili degni di ulteriore approfondimento, senza tuttavia rilevare alcuna chiara fattispecie di illecito tale da configurare possibili responsabilità amministrative o addirittura penali (...). Le illustrate verifiche sono oggi valutabili alla luce dei generali criteri di sana e trasparente gestione, improntata a scelte prudenziali, in ragione del fine pubblico perseguito dagli enti gestori della previdenza obbligatoria»; il 18 settembre 2013 è stata discussa la mozione ex articolo 138, comma 2, n. 1-00092, il cui esame si è concluso con la votazione del 9 dicembre 2013 il cui esito è stato quello di respingere l'atto; la prima firmataria del presente atto, nuovamente sollecitata dagli inquilini e da un loro sindacato di categoria Asia USB, oltre che dagli iscritti alle casse e da un loro sindacato di categoria FederAgenti, ha inviato ulteriormente una missiva in data 3 dicembre 2013, sollecitando la risposta alla gravose perplessità nei propri atti parlamentari: al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore, Enrico Giovannini, al Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore, Fabrizio Saccomanni, e al Sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Teresa Amici, soprattutto in considerazioni della gestione finanziaria dell'Enasarco con particolare riferimento agli «investimenti alternativi» sui quali vi sono molti punti oscuri; il 30 gennaio 2014 vi è stata l'audizione in Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, del presidente e del direttore generale della fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi, ai quali il senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia ha esposto una serie di quesiti legati agli investimenti finanziari della fondazione che ancora oggi attendono risposta; preme evidenziare che la stessa fondazione in tale sede, per dimostrare la correttezza del proprio operato, ha affermato che: «Infine, preme precisare che la trasparenza della gestione finanziaria della Fondazione è assicurata dalla presenza coordinata di norme e procedure di investimenti e di controllo, sia interne sia a cura delle autorità vigilanti. Per i controlli esterni, la vigilanza è assicurata dalle norme in essere attraverso un meccanismo articolato e stringente di vigilanza, così composti: a) vigilanza Ministero del lavoro; b) vigilanza del Ministero dell'economia; c) vigilanza della Covip; d) vigilanza della Corte dei conti; e) revisione contabile e certificazione del bilancio a cura di società indipendenti; f) presenza nel Consiglio di amministrazione del rappresentante del Ministero del lavoro; g) presenza nel Collegio dei sindaci del rappresentante del Ministro del lavoro, con funzioni di presidente; h) presenza nel Collegio dei sindaci del rappresentante del Ministro dell'economia»;
il 4 marzo 2014, la prima firmataria del presente atto presentava nella seduta n. 182 anche un'interrogazione a risposta scritta n. 4-03804, rivolta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell'economia e delle finanze, sull'operato della Covip come previsto dal decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, con cui è stato attribuito alla commissione anche compiti di controllo sugli investimenti finanziari e sul patrimonio delle casse professionali private e privatizzate;
nulla è stato chiarito da nessuno degli organi di vigilanza o soggetti preposti al controllo degli enti previdenziali privatizzati anzi, vi è un rimpallo finalizzato a generare confusione nonostante i fatti di cronaca sugli investimenti scellerati realizzati da alcune casse professionali privatizzate, che, invero, dovrebbero garantire la pensione ai propri iscritti e che al contrario determinano perdite ingenti a danno dei contribuenti; all'interno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali la vigilanza tecnico-finanziaria sulle attività correnti e sulla gestione patrimoniale degli enti previdenziali è affidata alla direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative il cui direttore generale è il dottor Edoardo Gambacciani, quest'ultimo soggetto di un nuovo atto di sindacato ispettivo (vedi interrogazione a risposta scritta n. 4-04184 del 25 marzo 2014), da parte degli interpellanti, che, ad oggi, non ha risposta, a dispetto dei semplici quesiti posti: a) se esista un rapporto di parentela tra il dottor Edoardo Gambacciani e l'avvocato Marco Gambacciani, collaboratore con la cattedra del professor Proia legale di Enasarco; b) qualora sia assodata l'esistenza di un rapporto di parentela, sulla base di quali criteri oggettivi e soggettivi sia stato scelto il dottor Edoardo Gambacciani a dirigere l'ufficio; c) se sia stato valutato il «potenziale conflitto d'interessi» tra l'avvocato Marco Gambacciani e il dottor Edoardo Gambacciani, tenuto conto del ruolo da quest'ultimo svolto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; nell'inerzia dei Ministeri vigilanti, nel mese di aprile 2014, il Consiglio di Stato su un ricorso d'urgenza presentato da un inquilino il 15 gennaio 2014 è intervenuto con una ordinanza (n. 103 del 2014), dichiarando, di fatto, illegittima la procedura di conferimento del patrimonio immobiliare della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali; infatti, il Consiglio di Stato ha statuito che il patrimonio immobiliare della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali è pubblico, indipendentemente dallo schema giuridico adottato per il conferimento ad un altro soggetto incaricato della dismissione degli immobili e deve essere riconosciuto all'inquilino la prelazione nonostante il conferimento al fondo immobiliare; la prima firmataria del presente atto, con la sua solita solerzia, nella seduta n. 209 del 10 aprile 2014, ha presentato un'altra interrogazione a risposta scritta n. 4-04464 al Ministero del lavoro e delle e politiche sociali per chiedere, alla luce della nuova normativa e giurisprudenza circa la qualificazione giuridica degli enti, un intervento normativo immediato per far rispettare agli enti previdenziali la legge nelle loro dismissioni così come delineata dal Consiglio di Stato nell'ordinanza n. 8826 del 2014, onde evitare ripercussioni sulle pensioni degli iscritti della cassa; nello stesso mese, sul blog beppegrillo.it veniva pubblicato una notizia: «Il Gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera ha ricevuto da mittente anonimo una copia del verbale integrale della discussa seduta del Cda Enasarco del 7 febbraio 2013. Se queste pagine fossero autentiche, e chiediamo in tal senso lumi anche ai vertici della Fondazione, la denuncia lanciata quel giorno dall'ex vicepresidente dell'ente Andrea Pozzi sarebbe pesantissima e andrebbe ad avvalorare la tesi che sosteniamo da mesi, ovvero che il progetto FEROCE di dismissioni del patrimonio immobiliare dell'ente serva per coprire i buchi nel bilancio creati da investimenti finanziari disastrosi, sempre con i soldi dei contributi pensionistici. Pozzi, infatti, spiega che nel Cda del 20 dicembre 2012 era stata deliberata “l'approvazione e la ratifica dell'operato del presidente della Fondazione sugli investimenti” e relativa successiva ristrutturazione (perché in perdita) in alcuni fondi (denominati Athena) tramite veicolo residente alle Mauritius (paradiso fiscale in black list della Banca d'Italia): 70 milioni di euro. Peccato che in quel Cda di dicembre, secondo Pozzi, non fosse stato approvato “alcun punto all'ordine del giorno recante questo argomento”. “A questi 70 milioni si sommano quelle effettuate da Anthracite, per un totale di 185,8 milioni ora svalutati a 155,5 milioni”, dice Pozzi nel verbale. Pozzi poi ribadisce che questi investimenti in finanza opaca hanno “abbondanti criticità” e che “non è mai stata data alcuna informativa al Consiglio di amministrazione fino alla seduta del 20 dicembre 2012”. Perché il Cda è stato tenuto all'oscuro di operazioni finanziarie così rischiose e importanti? Chi ha deciso quegli investimenti? Con quali scopi? La reputazione della Fondazione è a rischio, si legge ancora nel verbale, perché “gli investimenti in Athena sono destinati tramite un complicato meccanismo di veicolo finanziario e senza alcun controllo” da parte della Fondazione “nel finanziamento della Time&Life di Raffaele Mincione, un finanziere con sede a Londra” (che ha puntato tra l'altro su Monte Paschi Siena) “con una perdita di 17,6 milioni su 40 investiti”. Di tutto questo, secondo Pozzi, il Cda Enasarco non ha saputo nulla per oltre un anno. Così come non è stato informato del fatto che all'inizio del 2012 la Fondazione “aveva ricevuto due finanziamenti dal Fondo The Four Elements Pcc Athena Special Situation per evidenti ragioni di cassa”. Sono riportate le gravissime dichiarazioni del direttore generale che, in tutta serenità, afferma: “(...) Enasarco ha effettuato la manutenzione sugli immobili solamente a rottura, ossia in presenza di una situazione di evidente necessità, comportando una situazione di degrado o fatiscenza di molti stabili (...) questi lavori interessano tutti gli immobili oggetto delle dismissioni...”. Ma la cosa più grave riguarda il riferimento alla sostituzione dei divisori dei balconi in eternit di alcuni immobili a Roma; gli inquilini di questi stabili sapevano di aver “coabitato” con l'eternit? Da parecchio tempo il M5S segue da vicino la vicenda Enasarco e si batte con forza per la trasparenza e la sostenibilità degli investimenti delle casse previdenziali»; il 3 aprile 2014 vi è stata una nuova audizione in Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, del presidente e del direttore generale della fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi, per discutere le risposte inviate all'ufficio di presidenza della commissione; in tale occasione il presidente della fondazione ha dichiarato che l'ente non può procedere al pagamento delle pensioni dei silenti (iscritti alla cassa che hanno versato in passato da 5 ai 15 anni di contributi); il 9 maggio 2014, si leggeva da articoli di giornali in vicende connesse alla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali e all'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani – che la magistratura procedeva con l'arresto di noti finanzieri italiani Ruggero, Aldo, Giorgio e Luca Magnoni, oltre che di Gianluca Selvi, presidente della cooperativa Confidi-Prof e «dominus» occulto della Hps, Andrea Toschi e Alberto Ciaperoni, rispettivamente ex direttore generale e amministratore delegato di Sopaf capital management, società di gestione del gruppo; «Per la Procura di Milano i Magnoni, vicini a personaggi di spicco della finanza, l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel e il finanziere renziano Vincenzo Manes, hanno utilizzato Sopaf come un bancomat prelevando indebitamente almeno un centinaio di milioni. Senza contare il frutto illecito delle operazioni finanziarie perpetrate a danno della Cassa dei ragionieri (Cnpr), dell'istituto nazionale previdenza giornalisti (Inpgi) e della Cassa dei medici, Enpam. Diversi i meccanismi attraverso i quali i Magnoni avrebbero operato per appropriarsi del denaro e sui cui i magistrati stanno ancora acquisendo materiale attraverso le perquisizioni effettuate dalle fiamme gialle negli uffici di Paolo Saltarelli, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri, e di Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi»; inoltre, il 10 maggio 2014, si leggeva su una testata giornalistiche on-line che: «A metà novembre, Covip ha consegnato al Ministero del lavoro una corposa relazione di oltre 300 pagine sui conti 2012 delle Casse previdenziali (...). Dal documento dell'authority di previdenza, presieduta da Rino Tarelli, emerge che i funzionari Covip avevano segnalato le proprie “perplessità” ai ministeri vigilanti del lavoro e dell'economia in merito al metodo di contabilizzazione in bilancio del BTP Stripped messo a garanzia degli investimenti da 780 milioni di euro realizzati da Enasarco nell'ex veicolo finanziario Anthracite». «Della commissione parlamentare si è già detto. Covip, in ambito Casse, ha solo potere di ispezione e raccolta informazioni. La vigilanza è di competenza dei Ministeri del lavoro e dell'economia. Il Ministero del lavoro, in particolare, ha una divisione ad hoc specializzata sulla previdenza: abbiamo chiesto al direttore generale di questa area, Edoardo Gambacciani, se la contabilizzazione del BTP Stripped, viste le perplessità Covip, sia stata effettuata in modo corretto ma fino ad ora non abbiamo ricevuto risposta»; la prima firmataria del presente atto, tramite la Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha avuto copia della relazione che la Covip ha inviato ai Ministeri competenti, con allegata solo una parte dei documenti in essa richiamati; tale documento, anziché fugare i dubbi, in una parte copia pedissequamente quanto riportato nel bilancio e nei documenti della fondazione Enasarco, fomentando le perplessità con un testo che non dice e assolutamente non fornisce alcuna risposta ai quesiti sollevati dalla prima firmataria del presente atto, ma si limita a sostenere che vi sono «delle perplessità»; in data 12 luglio 2014 il Tar, con la sentenza n. 07428/14 reg. prov. coll. riconosce: a) gli immobili della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali, nonostante il conferimento, non sono di proprietà del fondo, visto che lo stesso è privo di personalità giuridica, né di Bnp Paribas che si limita a gestire il fondo, quindi, tali immobili sono ancora di proprietà della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali; b) la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali, sebbene sia privatizzata con il decreto legislativo n. 509 del 1994, è sottoposta al controllo dei Ministeri vigilanti, al controllo della Corte dei conti, ha una funzione previdenziale, usufruisce della contribuzione obbligatoria dei propri iscritti; quindi, trattasi di un soggetto di natura sostanzialmente pubblica (si veda il provvedimento del Consiglio di Stato VI n. 6014 del 2012); c) sempre il Tar afferma che, essendo la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali un soggetto pubblico, di conseguenza la dismissione del suo patrimonio è pubblica, ragion per cui non si applica il comma 38 dell'articolo 1 della legge n. 243 del 2001, norma che invece era stata utilizzata dalle Casse per sottrarsi alla dismissione secondo la normativa per gli enti pubblici; d) i prezzi degli immobili degli enti previdenziali ex privatizzati si calcolano secondo l'articolo 3 del decreto-legge n. 351 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 2001, quindi, si riconosce il diritto di prelazione ed il prezzo è quello corrente di mercato secondo il reale valore di mercato diminuito del 30 per cento e se si raggiunge l'80 per cento delle vendite si può usufruire di un ulteriore sconto fino al 15 per cento. Questo calcolo di applica anche se il patrimonio è stato conferito a fondi immobiliari; e) infine, il Tar nella sentenza stabilisce che chi vuole contestare il prezzo (che è un diritto soggettivo) deve rivolgersi al giudice civile per ottenere giustizia;
è evidente che i principi contenuti in tale sentenza si possono applicare a tutte le casse privatizzate con il decreto legislativo n. 509 del 1994:
a) Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (Inarcassa); b) Cassa italiana di previdenza e assistenza geometri (Cipag); c) Cassa nazionale del notariato; d) Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc); e) Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali (Cnpr); f) Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense; g) Ente nazionale di previdenza e assistenza dei farmacisti – Enpaf h) Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari – Enpav; i) Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro – Enpacl; l) Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura – Enpaia; m) Ente nazionale previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri – Enpam; n) Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio (Fondazione Enasarco); o) Fondo agenti spedizionieri e corrieri – Fasc; p) Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani G. Amendola – Inpgi; q) Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei sanitari italiani – Onaosi –: se i Ministri interpellati non ritengano opportuno: a) intervenire immediatamente al fine di assumere le iniziative normative sollecitate anche dalla giurisprudenza, per le dismissioni degli enti previdenziali di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994, così da applicare la norma prevista ed utilizzata per le dismissioni degli enti pubblici; b) stabilire, anche mediante iniziative normative, che la legge di dismissione del patrimonio pubblico trovi applicazione anche alle dismissioni attuate attraverso fondi immobiliari di società di gestione del risparmio di qualsiasi tipo che hanno avuto il conferimento del loro patrimonio da enti previdenziali di cui al decreto legislativo menzionato; c) istituire una commissione di inchiesta governativa che valuti le omesse vigilanze e le relative responsabilità dei soggetti preposti al controllo della gestione del patrimonio immobiliare e non, degli enti previdenziali privatizzati; d) intervenire in ordine alla truffa, che vede coinvolte tre casse di previdenza, quella dei ragionieri (Cnpr) quella dei medici (Enpam) e quella dei giornalisti (Inpgi) per un danno di 79 milioni di euro, che hanno subito perquisizioni e/o sequestri avvenuti presso gli uffici dei presidenti della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali e dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, oltre a quelli relativi al direttore generale di Enpaia, per non dire di tutte quelle notizie che hanno riguardato i vertici di Enasarco, così da disporre il commissariamento di tali enti per tutelare le future pensioni degli iscritti, così come previsto dalle norme in casi simili; e) valutare la possibilità di assumere iniziative normative per far confluire tutti gli enti privatizzati di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994 con i relativi patrimoni immobiliari, anche se conferiti a fondi immobiliari di società di gestione del risparmio di qualsiasi tipo, nell'Inps, così come avvenuto per altri enti in modo da poter meglio tutelare sia i patrimoni immobiliari che gli iscritti beneficiari dei trattamenti pensionistici.
(2-00631) «Lombardi, Cozzolino, Toninelli, Dadone, Dieni, Fraccaro, Nuti, D'Ambrosio».
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2020 10 20[modifica | modifica sorgente]
VERSO GLI STATI GENERALI CON PAROLE GUERRIERE
- ParoleGuerriere #StatiGenerali
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1. STRUTTURA TERRITORIALE 2. SCUOLA POLITICA 3. TUTELA LEGALE 4. PIATTAFORMA TELEMATICA 5. PATRIMONIO AUTONOMO E TRASPARENTE
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👉 1. STRUTTURA TERRITORIALE capillare con ruoli e responsabilità ben definiti: sede nazionale, sedi stabili sul territorio, governance territoriali collegiali, governance nazionale collegiale che esprimerà il rappresentante di tutto il M5S;
👉 2. SCUOLA POLITICA fisica e telematica, coordinata direttamente dal M5s, per formare i futuri rappresentanti, coinvolgendo esperti qualificati e valorizzando l’esperienza nelle Istituzioni maturata dagli eletti;
👉 3. TUTELA LEGALE per l’attività politica garantita direttamente dal M5s;
👉 4. PIATTAFORMA TELEMATICA controllata direttamente dal M5s;
👉 5. PATRIMONIO AUTONOMO E TRASPARENTE per rendere sostenibile nel tempo, la nuova struttura organizzativa così delineata, utilizzando anche parte delle “restituzioni” degli eletti.
Puoi sottoscrivere la proposta per farla valere agli Stati Generali del M5s in maniera sia fisica che telematica.
👉QUI: https://bit.ly/2ILuUfz
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“Oggi abbiamo bisogno di nuove parole guerriere, di nuovi obiettivi, di progetti da realizzare. Va tracciata la nuova traiettoria da seguire e va messa alla prova una nuova organizzazione del MoVimento 5 Stelle; il Movimento rinascerà, anche battezzandolo con una nuova Carta dei Valori”.
Recitava così un post sul Blog delle Stelle del 20 novembre 2019, annunciando i cosiddetti “Stati Generali”.
In coerenza con il percorso tracciato sin dal 2017, #ParoleGuerriere si sta preparando a partecipare agli Stati Generali con la propria proposta.
Attraverso una lucida analisi del percorso del #M5S, proporremo apertamente una traccia per il futuro.
Pensiamo che il #M5S continui ad essere l’unica forza politica nella quale investire energie e speranze ma che necessiti di una metamorfosi evolutiva pur continuando a mantenere la responsabilità di #Governo.
Sentiamo che sia il mezzo a qualificare il fine. Per questo il nostro sarà, innanzitutto, un discorso sul metodo.
Vogliamo accrescere la fiducia e la credibilità dei nostri mezzi, per non sprecare il lavoro fatto in questi anni e per non disperdere le competenze acquisite.
Dopo la scelta irreversibile di diventare forza di Governo, bisogna accompagnare la trasformazione del MoVimento in un’Organizzazione politica strutturata, indipendente e libera di autodeterminarsi, capace di scegliere, grazie a chiare regole democratiche le proprie politiche e i propri rappresentanti, ad ogni livello.
Ognuno di noi deve contribuire a rinnovare il senso della nostra missione politica e rifondarla sulla forza della coerenza di pensiero-parola-azione.
Dobbiamo evitare “caminetti” che, senza trasparenza ed in luoghi non consoni, determinano la vita o la morte del MoVimento.
I tempi sono maturi per un confronto interno palese e senza infingimenti.
Le varie “anime” del #MoVimento devono potersi esporre e sintetizzare la propria proposta politica sul futuro del M5S.
Bisogna lavorare insieme per mantenere l’unità, non disperdere l’esperienza e non compromettere i meritevoli risultati fino ad oggi ottenuti.
Manifeste le posizioni di tutti, potremo interagire per delineare un perimetro comune.
Nel rispetto dello Statuto è bene rammentare che l’Assemblea è il primo organo del M5S che può modificare lo statuto (art. 6).
🟥 Abbiamo bisogno di modificare il nostro STATUTO sulla base dei valori di una convivenza democratica e del benessere organizzativo:
🔸 STATUTO: la politica è organizzazione.
Il Movimento 5 Stelle si doterà di una nuova Carta associativa, ispirata al principio di democraticità e di una Carta dei Valori che ne delineerà la rinnovata identità.
L’Organizzazione politica sarà strutturata al proprio interno integrando la democrazia rappresentativa con quella deliberativa, attraverso una propria piattaforma telematica connessa con una rete di sedi stabili radicate sul territorio.
Gli Organi direttivi, che avranno durata predeterminata, saranno eletti a maggioranza sulla scorta di una specifica proposta programmatica.
Sarà esplicitata la procedura formale per la loro elezione e/o sostituzione che potrà avvenire anche prima della scadenza naturale.
Lo Statuto sarà rispondente alle linee guida della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici così da permettere l’inserimento dell’Organizzazione politica nel Registro nazionale dei partiti politici riconosciuti ai sensi del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13.
🔸 PATRIMONIO: la politica ha un costo.
Costituiscono inestimabile patrimonio immateriale dell’Organizzazione politica i valori condivisi, l’azione informata alla morale laica, la disponibilità di tempo dei propri iscritti e l’esperienza maturata nelle Istituzioni.
Ma il patrimonio è costituito anche da altre risorse tangibili (denaro, immobili) e intangibili (simbolo e piattaforma).
E’ necessario pertanto patrimonializzare l’Organizzazione politica, rendendo unitaria, condivisa e verificabile la gestione di tutte le entrate di cassa, a partire dai conferimenti obbligatori effettuati dagli eletti di ogni livello istituzionale.
In coerenza con il principio di democraticità statutario, sarà inoltre possibile richiedere l’ammissione al beneficio della destinazione volontaria del 2 per mille dell’IRPEF.
Parte delle risorse così ottenute saranno utilizzate per rendere efficiente ed efficace la struttura dell’Organizzazione politica e parte saranno devolute allo Stato, in ragione dei principi di solidarietà e sobrietà che dovranno ispirare l’azione politica.
🔸 SIMBOLO: la politica è identità.
La proprietà di questa fondamentale risorsa intangibile non può essere di altro soggetto che non sia l’Organizzazione politica stessa, che progressivamente si autodetermina in modo democratico.
Attraverso l’espressione del voto (corrispondente all’apposizione della preferenza sul simbolo), milioni di cittadini si sono affidati al M5s per essere rappresentati nelle Istituzioni: è pertanto auspicabile che ogni variante del simbolo venga donata all’Organizzazione politica.
🔸 PIATTAFORMA: la politica è deliberazione.
Riteniamo che la piattaforma telematica, attraverso cui si eserciterà la democrazia deliberativa, sia una risorsa intangibile fondamentale, la cui proprietà e il cui controllo non possono essere appannaggio di un soggetto terzo.
E’ pertanto auspicabile che anche la piattaforma “Rousseau” venga donata all’Organizzazione politica.
🔸 TERRITORIO: la politica si fa sul campo.
E’ necessario dotarsi di una rete territoriale di sedi stabili che costituiscano le cellule di base dell’Organizzazione politica, ove ogni Cittadino possa entrare facilmente in contatto con i propri rappresentanti nelle Istituzioni e ogni iscritto possa esercitare i diritti e i doveri derivanti dallo Statuto.
Questi punti di ascolto e formazione costituiranno luoghi di aggregazione e approfondimento in costante connessione fisico-telematica tra loro.
E’ necessario, inoltre, dotarsi di una sede nazionale di rappresentanza presso la Capitale, quale punto di raccordo tra Territorio e centro.
La struttura territoriale di referenti politici sarà in parte nominata dagli Organi direttivi centrali e in parte eletta dal Territorio di riferimento: essa avrà il compito di armonizzare le scelte dei gruppi territoriali con la visione politica generale.
Ci sarà quindi una forte legittimazione politica dei referenti e una chiara responsabilità delle scelte adottate e del circuito di informazioni tra la periferia ed il centro.
🔸 FORMAZIONE: la politica è la più alta delle scienze e delle arti.
E’ necessario dotarsi di una Scuola di formazione politica permanente fisico-telematica, in grado di formare – non solo dal punto di vista tecnico ma anche filosofico e culturale – tutti coloro che aspirano ad un ruolo istituzionale o che già lo ricoprono.
Essa, rivolgendosi a tutti gli iscritti, avrà il compito di rinvigorire, approfondire, ed affinare costantemente il senso dell’azione politica.
🔸 MANDATI: la politica è esperienza.
L’esperienza maturata presso le Istituzioni del Paese è troppo preziosa per essere dispersa: chi ha ricoperto ruoli istituzionali dovrà poter condividere il proprio sapere, le proprie conoscenze e le proprie competenze nella Scuola di formazione politica e nella struttura organizzativa.
Il metodo democratico consentirà di premiare coloro che meritano di continuare a rappresentare l’Organizzazione politica presso le Istituzioni.
🔸 INCLUSIONE: la politica è ascolto.
In ragione dello spirito democratico cui si ispirerà, l’Organizzazione politica dovrà consentire a tutti coloro che lo vorranno di aderirvi, previa, ovviamente, accettazione delle nuove regole statutarie.
🟥 La presente “proposta” nasce dalla consapevolezza che il MoVimento Cinque Stelle ha incarnato, nell’intero panorama occidentale, il più formidabile moto di popolo degli ultimi decenni. Questa straordinaria forza propulsiva anti-sistema, inedita e trasversale, a distanza di oltre dieci anni dalla sua generazione, sta esaurendo, ormai, la sua carica originaria.
“Parole Guerriere” (PG) – che, come anima del M5s, dal 2017, ha organizzato ben 21 convegni di carattere filosofico-politico, portando il dialogo tra politici, economisti, sociologi, filosofi e migliaia di cittadini sulle alte tematiche che dovrebbero sempre informare la vita politica – ha preconizzato da tempo le cause che avrebbero portato all’attuale situazione del Movimento: una profondissima crisi identitaria che rischia di compromettere i meritevoli risultati sino ad oggi ottenuti.
Le cause individuate da PG, che ama definirsi un Intellettuale Collettivo, potrebbero riassumersi in tre fattori: un evento inaspettato, una scelta irreversibile, una forma inadeguata.
L’evento inaspettato, che ha innescato la grave crisi identitaria del M5s, è stata la prematura scomparsa di Gianroberto Casaleggio, nell’aprile del 2016. Padre fondatore e vero ispiratore dell’azione del Movimento, guida intellettuale dotata di una visione politica capace di traguardare le future generazioni, Gianroberto era il solo a custodire il pensiero unificatore della prospettiva strategico-politica del MoVimento.
La scelta irreversibile è quella effettuata nel giugno del 2018, quando – a dispetto del principio, voluto proprio dal suo fondatore, per cui il M5s avrebbe governato solo a condizione di avere la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento – si è optato per dar vita ad un governo di coalizione con una delle forze antagoniste per poi, a distanza di un anno, reiterare la medesima scelta con un’altra forza, parimenti antagonista.
La forma inadeguata è quella della struttura movimentista, liquida ma allo stesso tempo fortemente verticistica, che si è mantenuta nonostante si sia riusciti ad ottenere – grazie agli straordinari successi elettorali del 2013 e del 2018 – fino a quasi un terzo dei seggi parlamentari. Una forma priva di gerarchie responsabilizzate, di radicamento sul territorio che dovrebbe instaurare un sistema di democrazia diretta pur accettando le regole della democrazia rappresentativa.
🔘La proposta di #ParoleGuerriere: il mezzo qualifica il fine🔘
Persuasi che qualsiasi vero cambiamento non possa avverarsi se non praticando la costante coerenza tra pensiero, parola e azione, prima ancora che delineare la nuova linea politica del M5s e scegliere chi dovrà incarnarla, pensiamo sia imprescindibile porre l’attenzione sulla questione del metodo, del come.
Riteniamo necessario, innanzitutto, prendere atto del mutamento ormai avviato all’interno del M5s ed accompagnare, con consapevolezza, l’ineluttabile metamorfosi.
In luogo di rivoluzione, concetto caro alla stagione movimentista – che anche etimologicamente richiama un eterno ritorno al punto di partenza, spesso a costo di sangue e sacrifici – amiamo parlare di evoluzione, che implica, invece, un intimo sforzo interiore di ogni componente della nostra comunità.
Ecco allora che il Movimento non può rimanere un aggregato liquido con lineamenti che sfociano in una guida verticistica ma deve trasformarsi in un’Organizzazione politica indipendente e libera di autodeterminarsi, capace di scegliere, grazie a chiare regole democratiche le proprie politiche e i propri rappresentanti, ad ogni livello.
Parole Guerriere continua nel lavoro incessante di ampliamento della sua proposta che consterà anche di una “seconda parte”.
Proporremo, infatti, alcuni temi del programma su cui puntare e quindi una rinnovata cornice politica identitaria per il futuro.
Le sfide che ci attendono nei prossimi anni, metteranno in discussione il futuro dell’Italia, non solo quello della nostra forza politica. Per questo abbiamo il dovere etico e morale di dare il nostro contributo.
🔴 Alla luce di tutto questo, abbiamo chiesto al #CapoPolitico di prendere in considerazione il seguente iter operativo:
🔹 Raccogliere tutte le mozioni, in tempi rapidi e certi, sull’organizzazione interna e sull’identità politica del M5s; a. Per contenere il numero delle mozioni, ognuna di esse, dovrà essere sottoscritta da un congruo numero rappresentativo di portavoce ed iscritti;
🔹 Convocare in modo trasparente i corrispondenti promotori delle mozioni;
🔹 Disegnare, insieme ai promotori delle mozioni, il perimetro politico comune per la futura convocazione degli Stati Generali ossia decidere il cronoprogramma, il tipo di partecipazione e le modalità degli interventi.
- FORZAeCORAGGIO
++++++++++++++++++++++++++
Puoi sottoscrivere la proposta per farla valere agli Stati Generali del M5s in maniera sia fisica che telematica. 👉QUI: https://bit.ly/2ILuUfz
www.paroleguerriere.info
🛑 ++++++++++++++++++++++++++ FISICA: scarica, stampa, firma il documento e portalo nelle assemblee Regionali ufficiali degli Stati Generali. 👉QUI: https://bit.ly/2ILuUfz
TELEMATICA: compila ed invia al link 👉QUI: https://bit.ly/2ILuUfz ++++++++++++++++++++++++++ 🛑
Il Gruppo dei Parlamentari di “Parole Guerriere”: Dalila Nesci Giuseppe Brescia Maurizio Cattoi Carlo Sibilia Emanuele Scagliusi M5S Patrizia Terzoni Leonardo Aldo Penna Simona Suriano Rosa Menga Fabrizio Trentacoste Marialucia Lorefice M5S Paolo Giuliodori Maria Laura Paxia Giorgio Trizzino Carmela Grippa Massimo Enrico Baroni Andrea Vallascas Elisabetta Maria Barbuto Mirella Liuzzi Luigi Gallo Diego De Lorenzis Arianna Spessotto Cittadina Portavoce M5S Sergio Puglia Luciano Cantone Vita Martinciglio Azzurra Cancelleri Paolo Ficara Tiziana Ciprini
2020 10 20[modifica | modifica sorgente]
https://www.beppegrillo.it/parole-guerriere/
- ParoleGuerriere
Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio.
Pensavamo di non farcela.
Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non esisteva un’uscita.
Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze.
Erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere.
Le abbiamo usate come torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in posti sconosciuti, verso noi stessi.
E ora siamo fuori, siamo usciti nella luce e non ci siamo ancora del tutto abituati. Stringiamo gli occhi e, anche se sappiamo che stiamo percorrendo l’unica via possibile, abbiamo qualche timore, ed è normale.
Quello che sta succedendo ora in Italia non è mai successo prima nella storia delle democrazie moderne.
Una rivoluzione democratica, non violenta, che sradica i poteri, che rovescia le piramidi. Il cittadino che si fa Stato ed entra in Parlamento in soli tre anni.
Abbiamo capito che eravamo noi quella porta chiusa, che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo moltitudine.
E adesso siamo sorpresi che così tante persone a noi del tutto sconosciute avessero i nostri stessi pensieri, le nostre speranze, le nostre angosce.
Ci siamo finalmente riconosciuti uno nell’altro e abbiamo condiviso parole guerriere.
Parole che erano state abbandonate da tempo, di cui si era perso il significato, sono diventate delle armi potenti che abbiamo usato per cambiare tutto, per ribaltare una realtà artificiale dove la finanza era economia, la menzogna era verità, la guerra era pace, la dittatura era democrazia. Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo, come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità si sono propagate come un’onda di tuono e sono arrivate ovunque annientando la vecchia politica.
Siamo diventati consapevoli della realtà. Sappiamo che possiamo contare solo sulle nostre forze, che il Paese è in macerie e che quello che ci aspetta sarà un periodo molto difficile, ci saranno tensioni, problemi, conflitti, ma la via è tracciata.
- FORZAeCORAGGIO
2016 04 08[modifica | modifica sorgente]
Scoop #M5S: il presidente di Enasarco vende le case a prezzi stracciati. A chi? A se stesso!
Altre INFO QUI: http://goo.gl/GhHGEa
RISCHI PENSIONI AGENTI DI COMMERCIO: Enasarco, dal Parlamento accuse alla gestione e alle dismissioni immobiliari: due case acquistate dal presidente.
Abbiamo studiato i loro movimenti contabili e come sono stati riportati nel Bilancio, li abbiamo confrontati con le relazioni della Corte dei Conti e....VEDI ARTICOLO QUI: http://goo.gl/wk5gm6
ATTENZIONE - ONORE AL MERITO - Roberta Lombardi è la portavoce alla Camera che mi ha dato più di una mano a capire gli intrecci che l'Esasarco aveva fatto. Roberta è una "potenza della natura". Grazie Robbby!!!
2016 03 08[modifica | modifica sorgente]
- LavoroAutonomo: i sindacati (CISL) vogliono mettere mano sulle pensioni dei lavoratori autonomi. Vogliono, cioè, imporre il versamento di contributi, oltre all'INPS, anche a Fondi Pensionistici creati ad-hoc dai sindacati.
GIÙ le mani dai soldi dei lavoratori autonomi!!!!
L'Italia ha già un caso di Ente Previdenziale privato formato dai sindacati, è l'ENASARCO* ( un disastro!)
2015 10 30[modifica | modifica sorgente]
SILENTI ENASARCO - CONTRIBUTI (Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale) Seduta n. 54 di Giovedì 13 novembre 2014
Resoconto stenografico
Prende la parola:
Senatore PUGLIA SERGIO (M5S):
<<....Silenti e gestione mobiliare. Ci è stato detto in questa Commissione che la situazione pregressa dei cosiddetti «silenti» non è gestibile, altrimenti si mette in crisi la sostenibilità della Fondazione.
Chiedo: perché la situazione dei conti e del bilancio Enasarco si è così deteriorata rispetto al 2007 ?
Allora, infatti, il Commissario straordinario Pollastrini affermava quanto segue: «l'analisi del bilancio tecnico previsionale dei successivi quarant'anni evidenzia un saldo previdenziale positivo per 9 anni, un saldo corrente positivo per 13 anni e un patrimonio netto a fine anno positivo fino al 2029».
Il bilancio tecnico rielaborato per permettere la portabilità e la possibilità di totalizzazione delle contribuzioni versate dai silenti mostra che il saldo previdenziale rimane positivo per 8 anni, il saldo corrente per 12 e un patrimonio netto a fine anno positivo fino al 2029. Rispetto ai risultati del bilancio tecnico senza questa variante, si nota che aumenta l'importo annuo delle uscite per pensioni, mentre l'ammontare annuo delle entrate per contributi rimane sostanzialmente invariato. Pertanto il saldo previdenziale e il saldo corrente rimangono positivi un anno in meno, mentre il patrimonio netto rimane positivo per lo stesso numero di anni. Il patrimonio in caso di portabilità concessa ai silenti è sufficiente a coprire la riserva legale per un anno in meno rispetto ai 23 anni di bilancio tecnico senza questa variante, ben poca differenza, certamente gestibile con la volontà politica di gestire i silenti. Vengo alla DOMANDA: è il profondo sbilanciamento della struttura degli asset della Fondazione dalla fine del commissariamento ad oggi che rende impossibile gestire i silenti, dando loro la possibilità di portabilità dei contributi da loro versati senza scassare i conti della Fondazione ?
È il fatto che la Fondazione Enasarco ha un patrimonio di redditività risibile, attorno all'1 per cento al netto delle componenti straordinarie legate alla dismissione di immobili, con rischi assolutamente inappropriati per il rendimento citato che crea il problema ? È il fatto che tale patrimonio è sbilanciato fortemente su titoli illiquidi, concentrato in maniera abnorme sul Real Estate diretto e indiretto, compresi fondi immobiliari e partecipazioni all'interno di OCR ? È SICAV ancora legato pesantemente a FICAB con titoli strutturati a valore di mercato depresso, che rende impossibile gestire i silenti ?
Sono le avventure della Fondazione alle isole Mauritius con la Time and Life di Raffaele Mincione, i corporate bond acquistati nei paradisi fiscali zeppi di azioni della Banca Popolare di Milano fino a 265 milioni di euro di valore di mercato a febbraio 2012, acquistati da veicoli senza i Pag. 10requisiti appropriati per emettere obbligazioni su un patrimonio sostanzialmente inesistente al di fuori delle azioni citate, che impedisce di gestire i silenti ?
O è la storia infinita dei fondi Athena, delle ristrutturazioni delle note strutturate infarcite di derivati e hedge fund a Malta e in Lussemburgo con la GWM di Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, di Rovati, di Massimo Caputi, e la Futura Fund Sicav e la Optimum Asset Management di Alberto Matta che impediscono di gestire oggi i silenti ?
Sono brillanti operazioni come quelle di coprire con opzioni put di Credit Suisse del costo di 420 milioni di euro un capitale investito di 780 milioni di euro, già protetto interamente da obbligazioni della medesima Credit Suisse, o il fatto di iscrivere a bilancio una Sicav che vende 780 milioni di asset nominali di CSM a 317 milioni di euro senza che la Fondazione svaluti di un euro quella posta, che impedisce di gestire oggi i silenti ?
È il fatto di aver raddoppiato la durata del rimborso in «investimenti alternativi» ossia note strutturate, complesse, opache ed illiquide senza avere extra-performance, ma anzi al solo fine di ricostruire una garanzia sul capitale iniziale a distanza di trent'anni, che impedisce di gestire oggi i silenti ?
È la brillante idea di investire in «Europa Plus Res Capital Protection» 1 miliardo di euro del 2009 per riavere 1 miliardo di euro nel 2039, con una perdita equivalente al tasso di sconto del 2 per cento di 450 milioni di euro in termini reali, che impedisce di gestire i silenti ?
Sulla base quindi di quanto illustrato a proposito di: la situazione patrimoniale della Fondazione nel 2007 e la relazione Pollastrini che dice che garantire la portabilità dei contributi dei silenti è sostenibile; la pessima gestione finanziaria sopra citata, riconducibile alla presenza del presidente Boco nel CdA della Fondazione; l'affermazione di Boco circa il fatto che la situazione dei silenti, ovvero totalizzare i loro contributi e farglieli portare in un altro strumento pensionistico mini i conti della Fondazione e la sua sostenibilità futura; per quanto mi riguarda le osservazioni del Presidente Boco di fronte a questa Commissione sono tutto fuorché credibili.
Relativamente alla gestione degli immobili evidenzio le seguenti questioni elencandole singolarmente: 1) Il presidente Boco ha mai informato il CdA e il Collegio dei Sindaci che esiste un contenzioso tra gli inquilini di Enasarco, che riguarda 250 appartamenti, sulle valutazioni dei prezzi delle case vendute attraverso le prelazioni ? 2) Il presidente Boco ha informato il CdA che un giudice aveva disposto con ordinanza la presenza del legale rappresentante o di un suo procuratore per risolvere con gli inquilini il contenzioso ? 3) Il presidente Boco ha informato il CdA o il Collegio dei Sindaci che rilasciava procura al dottor Tibaldeschi affinché si presentasse dinanzi al giudice il 22 ottobre 2014 per negare, rifiutare e/o respingere ogni ipotesi transattiva con gli inquilini in causa ? 4) Il presidente Boco ha informato il CdA che le valutazioni fatte sugli immobili e contestate dagli inquilini nel corso delle cause risalgono al 2010, perché le lettere sono state inviate nel 2013 ? 5) Il CdA e il Collegio dei Sindaci sono a conoscenza o hanno mai visto le perizie che la Pratigest avrebbe dovuto fare per le valutazioni degli immobili ? All'interno di queste è scritto che «da una visione esterna del palazzo trattasi di immobile in buono stato manutentivo...», quindi si parla di perizie fatte guardando dall'esterno i palazzi ! 6) Visto che nel provvedimento cosiddetto «Sblocca Italia» è stato inserito l'articolo 23, che prevede la vendita a riscatto, cosiddetto Rent to buy, perché tale meccanismo non è utilizzato nelle vostre dismissioni ? Siamo a conoscenza che a luglio 2014 avete siglato un accordo molto simile a tale articolo, ma tale accordo non è come l'articolo 23 ed è troppo gravoso per gli inquilini. Prevede infatti a)Pag. 11il 30 per cento di aumento dell'affitto, b) la durata di 8 anni, c) il tasso del 2 per cento per ogni anno fino allo scadere degli 8 anni, quindi un aumento sul prezzo di casa del 16 per cento. 7) Perché allora non prevede un'ipotesi simile all'articolo 23, che prevede una durata di 10 anni e non 8, non prevede alcun tasso annuo in più, non prevede alcun aumento dell'importo mensile del canone ? Questo forse permetterebbe a tanti inquilini di comprare casa, evitando le speculazioni degli avvoltoi sulle rivendite a terzi, aiuterebbe Enasarco che così facendo riuscirebbe a vendere tutto in poco tempo, tutelando così inquilini, iscritti alla Cassa e la stessa Enasarco.
Se ritenuto utile, abbiamo una bozza di quanto ho illustrato che potremmo inviare successivamente. Grazie.
NUMERO EMENDAMENTO: 19.0.21
PUGLIA, CATALFO
Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:
«Art. 19-bis.
(Disposizioni in materia di contributi silenti)
1. Gli enti gestori di forme assicurative pensionistiche obbligatorie istituiscono una prestazione equivalente all'assegno sociale di cui al comma 6 dell'articolo 3 del 18 agosto 1995 n. 335 e sue maggiorazioni di cui all'articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 e incrementi di cui all'articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, fermo restando i limiti di cui al comma 10, dell'articolo 20 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro dell'Economia delle finanze, sono determinati le mortalità di erogazione delle prestazioni di cui al precedente periodo nonché i termini e le modalità di presentazione delle domande per il conseguimento delle prestazioni stesse.
2. È istituita una pensione integrativa a favore di tutti i soggetti che hanno versato contributi a titolo pensionistico presso gli enti di cui al comma 1, che non siano riusciti ad ottemperare alle disposizioni di cui al medesimo comma 1 entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Tale pensione è calcolata utilizzando i contributi versati non utili per il calcolo del trattamento pensionistico ordinario ed è erogata dall'ente gestore della forma assicurativa pensionistica obbligatoria in cui sono stati versati i contributi a titolo pensionistico.
3. A domanda dell'interessato è data facoltà di chiedere a titolo gratuito, per i contributi versati di cui al comma l'ultimo periodo, il ricongiungimento o il cumulo del monte contributivo dei contributi versati a qualsiasi ente gestore della forma assicurativa pensionistica obbligatoria. L'accredito è effettuato se il soggetto ricade in un regime pensionistico erogato totalmente con il sistema contributivo, diversamente si applicano le regole del commi 1 o 2.
4. La Pensione integrativa di cui al comma2, spetta all'assicurato cui sia stata liquidata o per il quale, sussistendo il relativo diritto, sia in corso di liquidazione la pensione. Il diritto alla pensione integrativa è subordinato alla condizione che il richiedente abbia compiuto l'età stabilita per il pensionamento di vecchiaia o di anzianità dalle norme dell'assicurazione obbligatoria o sia riconosciuto invalido ai sensi dell'articolo 10 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636.
5. La pensione integrativa è reversibile alle medesime condizioni di quella ordinaria.
6. Eventuali contributi versati successivamente alla decorrenza della pensione integrativa, in un Ente gestore di previdenza obbligatoria che non siano sufficienti per il diritto a pensione autonoma, danno diritto ai supplementi».
QUI APPROFONDIMENTI http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=ListEmendc&leg=17&id=46119
2015 10 15[modifica | modifica sorgente]
SILENTI ENASARCO - CONTRIBUTI (Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale) Seduta n. 54 di Giovedì 13 novembre 2014
Resoconto stenografico
Prende la parola:
Senatore PUGLIA SERGIO (M5S):
<<....Silenti e gestione mobiliare. Ci è stato detto in questa Commissione che la situazione pregressa dei cosiddetti «silenti» non è gestibile, altrimenti si mette in crisi la sostenibilità della Fondazione.
Chiedo: perché la situazione dei conti e del bilancio Enasarco si è così deteriorata rispetto al 2007 ?
Allora, infatti, il Commissario straordinario Pollastrini affermava quanto segue: «l'analisi del bilancio tecnico previsionale dei successivi quarant'anni evidenzia un saldo previdenziale positivo per 9 anni, un saldo corrente positivo per 13 anni e un patrimonio netto a fine anno positivo fino al 2029».
Il bilancio tecnico rielaborato per permettere la portabilità e la possibilità di totalizzazione delle contribuzioni versate dai silenti mostra che il saldo previdenziale rimane positivo per 8 anni, il saldo corrente per 12 e un patrimonio netto a fine anno positivo fino al 2029. Rispetto ai risultati del bilancio tecnico senza questa variante, si nota che aumenta l'importo annuo delle uscite per pensioni, mentre l'ammontare annuo delle entrate per contributi rimane sostanzialmente invariato. Pertanto il saldo previdenziale e il saldo corrente rimangono positivi un anno in meno, mentre il patrimonio netto rimane positivo per lo stesso numero di anni. Il patrimonio in caso di portabilità concessa ai silenti è sufficiente a coprire la riserva legale per un anno in meno rispetto ai 23 anni di bilancio tecnico senza questa variante, ben poca differenza, certamente gestibile con la volontà politica di gestire i silenti. Vengo alla DOMANDA: è il profondo sbilanciamento della struttura degli asset della Fondazione dalla fine del commissariamento ad oggi che rende impossibile gestire i silenti, dando loro la possibilità di portabilità dei contributi da loro versati senza scassare i conti della Fondazione ?
È il fatto che la Fondazione Enasarco ha un patrimonio di redditività risibile, attorno all'1 per cento al netto delle componenti straordinarie legate alla dismissione di immobili, con rischi assolutamente inappropriati per il rendimento citato che crea il problema ? È il fatto che tale patrimonio è sbilanciato fortemente su titoli illiquidi, concentrato in maniera abnorme sul Real Estate diretto e indiretto, compresi fondi immobiliari e partecipazioni all'interno di OCR ? È SICAV ancora legato pesantemente a FICAB con titoli strutturati a valore di mercato depresso, che rende impossibile gestire i silenti ?
Sono le avventure della Fondazione alle isole Mauritius con la Time and Life di Raffaele Mincione, i corporate bond acquistati nei paradisi fiscali zeppi di azioni della Banca Popolare di Milano fino a 265 milioni di euro di valore di mercato a febbraio 2012, acquistati da veicoli senza i Pag. 10requisiti appropriati per emettere obbligazioni su un patrimonio sostanzialmente inesistente al di fuori delle azioni citate, che impedisce di gestire i silenti ?
O è la storia infinita dei fondi Athena, delle ristrutturazioni delle note strutturate infarcite di derivati e hedge fund a Malta e in Lussemburgo con la GWM di Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, di Rovati, di Massimo Caputi, e la Futura Fund Sicav e la Optimum Asset Management di Alberto Matta che impediscono di gestire oggi i silenti ?
Sono brillanti operazioni come quelle di coprire con opzioni put di Credit Suisse del costo di 420 milioni di euro un capitale investito di 780 milioni di euro, già protetto interamente da obbligazioni della medesima Credit Suisse, o il fatto di iscrivere a bilancio una Sicav che vende 780 milioni di asset nominali di CSM a 317 milioni di euro senza che la Fondazione svaluti di un euro quella posta, che impedisce di gestire oggi i silenti ?
È il fatto di aver raddoppiato la durata del rimborso in «investimenti alternativi» ossia note strutturate, complesse, opache ed illiquide senza avere extra-performance, ma anzi al solo fine di ricostruire una garanzia sul capitale iniziale a distanza di trent'anni, che impedisce di gestire oggi i silenti ?
È la brillante idea di investire in «Europa Plus Res Capital Protection» 1 miliardo di euro del 2009 per riavere 1 miliardo di euro nel 2039, con una perdita equivalente al tasso di sconto del 2 per cento di 450 milioni di euro in termini reali, che impedisce di gestire i silenti ?
Sulla base quindi di quanto illustrato a proposito di: la situazione patrimoniale della Fondazione nel 2007 e la relazione Pollastrini che dice che garantire la portabilità dei contributi dei silenti è sostenibile; la pessima gestione finanziaria sopra citata, riconducibile alla presenza del presidente Boco nel CdA della Fondazione; l'affermazione di Boco circa il fatto che la situazione dei silenti, ovvero totalizzare i loro contributi e farglieli portare in un altro strumento pensionistico mini i conti della Fondazione e la sua sostenibilità futura; per quanto mi riguarda le osservazioni del Presidente Boco di fronte a questa Commissione sono tutto fuorché credibili.
Relativamente alla gestione degli immobili evidenzio le seguenti questioni elencandole singolarmente: 1) Il presidente Boco ha mai informato il CdA e il Collegio dei Sindaci che esiste un contenzioso tra gli inquilini di Enasarco, che riguarda 250 appartamenti, sulle valutazioni dei prezzi delle case vendute attraverso le prelazioni ? 2) Il presidente Boco ha informato il CdA che un giudice aveva disposto con ordinanza la presenza del legale rappresentante o di un suo procuratore per risolvere con gli inquilini il contenzioso ? 3) Il presidente Boco ha informato il CdA o il Collegio dei Sindaci che rilasciava procura al dottor Tibaldeschi affinché si presentasse dinanzi al giudice il 22 ottobre 2014 per negare, rifiutare e/o respingere ogni ipotesi transattiva con gli inquilini in causa ? 4) Il presidente Boco ha informato il CdA che le valutazioni fatte sugli immobili e contestate dagli inquilini nel corso delle cause risalgono al 2010, perché le lettere sono state inviate nel 2013 ? 5) Il CdA e il Collegio dei Sindaci sono a conoscenza o hanno mai visto le perizie che la Pratigest avrebbe dovuto fare per le valutazioni degli immobili ? All'interno di queste è scritto che «da una visione esterna del palazzo trattasi di immobile in buono stato manutentivo...», quindi si parla di perizie fatte guardando dall'esterno i palazzi ! 6) Visto che nel provvedimento cosiddetto «Sblocca Italia» è stato inserito l'articolo 23, che prevede la vendita a riscatto, cosiddetto Rent to buy, perché tale meccanismo non è utilizzato nelle vostre dismissioni ? Siamo a conoscenza che a luglio 2014 avete siglato un accordo molto simile a tale articolo, ma tale accordo non è come l'articolo 23 ed è troppo gravoso per gli inquilini. Prevede infatti a)Pag. 11il 30 per cento di aumento dell'affitto, b) la durata di 8 anni, c) il tasso del 2 per cento per ogni anno fino allo scadere degli 8 anni, quindi un aumento sul prezzo di casa del 16 per cento. 7) Perché allora non prevede un'ipotesi simile all'articolo 23, che prevede una durata di 10 anni e non 8, non prevede alcun tasso annuo in più, non prevede alcun aumento dell'importo mensile del canone ? Questo forse permetterebbe a tanti inquilini di comprare casa, evitando le speculazioni degli avvoltoi sulle rivendite a terzi, aiuterebbe Enasarco che così facendo riuscirebbe a vendere tutto in poco tempo, tutelando così inquilini, iscritti alla Cassa e la stessa Enasarco.
Se ritenuto utile, abbiamo una bozza di quanto ho illustrato che potremmo inviare successivamente. Grazie.
2014 12 18[modifica | modifica sorgente]
chiede commissariamento Enasarco: "azzerare i vertici"
Bisogna azzerare i vertici di Enasarco. Abbiamo chiesto stamattina il commissariamento dell'ente previdenziale a tutela degli iscritti e degli inquilini che abitano gli immobili di proprietà della cassa degli agenti di commercio". Lo fanno sapere i parlamentari M5S dopo l'audizione del presidente di Enasarco, Brunetto Boco, in commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori.
"Abbiamo studiato le relazioni fornite dai vertici dell'ente, abbiamo approfondito tutta la documentazione proveniente dal ministero del Lavoro e ci siamo anche confrontati con gli uffici del Mef - aggiunge il gruppo parlamentare M5S - Vogliamo tirarci fuori dal giochino dei continui rinvii e delle tecniche dilatorie fatte di silenzi e documenti non forniti. Riteniamo, quindi, che ci siano le condizioni previste dal decreto legislativo 509 del 1994 che all'articolo 2, comma 6, prevede il commissariamento dell'ente e il rinnovo dei vertici, entro i sei mesi successivi, a fronte di una gestione che violi le norme e metta a repentaglio la sostenibilità dei conti".
"La realtà è che Enasarco ha male impiegato i soldi dei contributi pensionistici e l'attuale management, responsabile di speculazioni finanziarie, ha dimostrato negli anni di non essere in grado di assicurare un futuro ai propri iscritti",hanno denunciato ancora i parlamentari pentastellati.
2014 09 24[modifica | modifica sorgente]
ENASARCO, bisogna mettere definitivamemte un punto sull'oscura vicenda degli investimenti scellerati fatti dall'Ente di Previdenza degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Dialoghi[modifica | modifica sorgente]
2020 08 11[modifica | modifica sorgente]
NON SOLO è corretta e attuale la considerazione dei senatori Puglia, Catalfo e Paglini, in quanto le Casse METTONO A SERIO RISCHIO LE RISORSE, MA esse RISCUOTONO CONTRIBUTI SENZA FORNIRE LE CORRISPONDENTI PRESTAZIONI PREVIDENZIALI. "considerato che: da anni in alcune casse previdenziali, emergono irregolarità anche molto gravi nella gestione dei rispettivi fondi (le quali mettono in dubbio non solo la capacità di tali istituzioni di perseguire i loro obiettivi previdenziali) e costi enormi per consulenze, emolumenti degli amministratori, spese non istituzionali: tutti elementi che mettono a serio rischio le risorse... "(odg G2233 1 11 Catalfo, Puglia, Paglini).
al 2016 ( Ordine del Giorno n. G/2233/1/11 al DDL n. 2233), purtroppo di grande attualità
2020 08 04[modifica | modifica sorgente]
i contributi servono per previdenza e assistenza, non per fare investimenti
Salvatore Comenale Pinto attualmente, quindi a legislazione vigente, le pensioni vengono assicurate attraverso gli investimenti (in vari settori).
I controlli, ritengo, vadano ottimizzati e migliorati, proprio a protezione dei contributi versati.
Quindi facendo un esempio semplice (a legislazione vigente) - oggi vengono obbligatoriamente versati - quelli versati, una parte serve a pagare le pensioni di oggi
- l'altra parte diventa "Patrimonio" per creare una sostenibilità (cioè per assicurare che se tutto dovesse andare male almeno si riescono a pagare le prestazioni)
- per riuscire a pagare le pensioni rivalutare e per mantenere gli impegni per 50 anni, certamente i soldi devono essere investiti e non fermi in una cassaforte (tocca controllare "dove". E in questo "dove" ritengo che bisogna aiutare l'economia reale italiana e ridurre al minimo gli investimenti presso altri Stati)
Quindi, riassumendo, i contributi non possono essere messi in un cassetto altrimenti in futuro diventa complicato mantenere gli impegni. Tocca alla Politica di controllare affinché si aiuti di piu l'Italia, e non alti paesi, e creare regole per raggiungere questo obiettivo.
Sergio Puglia Ha ha ha, abbiamo l'esempio dell'inpgi che per LEGGE doveva già essere commissariata ANNI FA in quanto non rispetta neanche il patrimonio minimo di 5 annualità e credete alle puttanate sulla copertura patrimoniale delle pensioni quando il patrimonio è paragonabile al Pil ma il debito pensionistico latente è 4 volte e mezzo il pil? Le casse sono le prime distruttrici di ricchezza, chi le tiene in vita un istante in più è complice di danni immensi.
Collegamenti[modifica | modifica sorgente]
- Atto Senato n. 1400
- Letterina di Natale 2020 per Sergio Puglia
- Alberto Oliveti
- AdEPP
- Struttura sociale
- Universo sociale
- Fenomeno intelligente
- Progetto sociale
- Intelligenza riflessiva
- Rivolta
- Rivoluzione
- Riforma
- Élite di contro potere
- Segmentazione dell'istruzione
- Obbedienza
- Potere
- Disciplina volontaria
- Unità
- Istituzioni
- Élite di potere
- Élite di contro potere
- Imbecillocrate
- Imbecille indotto inconsapevole
- Regola di condotta legale
- Intellettuale
- Dignità
25 - Guerra culturale (indice)