Sistema delinquenziale legale con protezioni multilivello

Da const.

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< Modello sociale della spoliazione legale >

Ultimo livello[modifica | modifica sorgente]

Il titolo di questo capitolo è stato copiato dalle carte del processo Cassa Forense VS Ulisse.

In quel momento non avevo ancora coniato la voce complottismo scientifico, per cui, a fronte di un titolo di questa portata o altre ipotesi simili, venivo facilmente attaccato come complottista paranoico.

Il livello giustizia, nella segmentazione del controllo sociale è ancora appena abbozzato in quanto, se mi era chiaro dalla lettura delle sentenze del Consiglio di Stato o della Corte Costituzionale o dalle relazioni di controllo della Corte dei Conti, il coinvolgimento della Magistratura nella costruzione della verità, ancora non era emersa la modalità con cui la lobby massonica operava per riuscire ad influenzare i vertici della Magistratura.

Nel giugno 2019, il sistema si è palesato.

https://www.tpi.it/2019/06/06/caso-palamara-franco-roberti-ruolo-pd/

L'emersione dell'ultimo livello, cui si associa anche la figura del Presidente della Repubblica (es. Carlo Azeglio Ciampi), oltre a confermare una nuova disciplina, il complottismo logico deduttivo, conferma la tecnica della spoliazione legale che è alla base del regime imbecillocratico.

Quello che sembrava impossibile si potesse verificare contemporaneamente, è che quindi mi portava ad essere etichettato facilmente come il classico complottista paranoico, sono riuscito a documentarlo con un paziente lavoro di raccolta dei dati.


  1. Livello giustizia

Documenti[modifica | modifica sorgente]

Presidenti della Repubblica[modifica | modifica sorgente]

Napolitano[modifica | modifica sorgente]

https://www.la7.it/nonelarena/video/stato-mafia-luigi-de-magistris-fui-allontanato-per-volere-di-napolitano-e-mancino-24-05-2020-326687

I 5[modifica | modifica sorgente]

quindi: cossiga, implicato nei traffici più sporchi della cd prima repubblica, con un ruolo inquietante nella vicenda dell'omicidio Moro e reo di altro tradimento e attentato alla costituzione per avere suggerito alle camere di istituire una nuova costituente che, nel suo ruolo di presidente della repubblica, garante della costituzione è stato come per un padre dire ammazziamo il figlio e ne adottiamo un altro - PDR Scalfaro, firmò da presidente della repubblica il cd mattarellum, legge elettorale maggioritaria incompatibile con la nostra costituzione che modificò surrettiziamente l'art. 138 cost., norma di garanzia intoccabile pena il venir meno della costituzione vigente e la sostituzione di fatto con altro e diverso ordinamento. Un golpe senza colpo ferire che trasformò l'italia da democrazia rappresentativa a dittatura delle finte maggioranze (maggioranze solo un virtù di leggi elettorali truffa succedutesi) parlamentari, introducendo nell'ordinamento repubblicano del 47 un virus che finì per annientarlo - PDR ciampi, liquidò a prezzi da saldo, anzi a saldo e stralcio l'italia, tramando per la cessione della sovranità monetaria e, quindi, politica dello stato a una organizzazione criminale straniera chiamata ue - PDR napolitano, il peggiore, fascista quando comandavano i fascisti, comunista nel dopoguerra, dopo che avevano vinto gli antifascisti, capo dei miglioristi che prendevano soldi sia dai russi che dagli americani e anche da berlusconi e ligresti e nel frattempo si bevevano milano e la lombardia insieme ai socialisti, loro compari, di craxi e pillitteri. Inventò, con prepotenza, ridicole regole mai esistite per non fare nominare ministro della giustizia Gratteri e per fare nominare al posto di Lo Forte, più anziano professionalmente e con più esperienza, capo della procura di palermo, lo voi, che "aveva 9 anni in meno di Lo Forte e Lari, non aveva mai diretto neppure un condominio, mai stato procuratore capo né aggiunto, ma solo sostituto (e per tre anni appena). L’unico incarico di prestigio l’aveva ottenuto su nomina politica, per grazia ricevuta dal governo B., a Eurojust (organo non giurisdizionale, ma “amministrativo”, tant’è che molti Paesi dell’Ue ci mandano degli impiegati o dei poliziotti)" (cit, infosannio). Salvò berlusconi dalla caduta nel 2010, ritardando il voto sulla sfiducia e permettendogli così di comprare quelli necessari per sopravvivere; l'anno dopo mise in atto il golpe eurocratico col governo monti. Impedì che si sapesse il contenuto delle telefonate sulla trattativa con mancino e, quando fu ministro dell'interno, fece secretare i verbali di schiavone sulla terra dei fuochi. Il peggiore, forse ex aequo con cossiga, il quale rimane comunque avvolto nel mistero dei meandri di una repubblica a sovranità limitata - per essere stato il peggiore, napolitano fu rieletto per un secondo mandato, mai successo prima - PDR mattarella, eletto in trentino nel 2001, sembra furono raccolte firme false per la sua candidatura, ma tra depenalizzazione e prescrizione finì tutto a tarallucci e vino; esperto anche lui di firme, tra cui alcuni capolavori di incostituzionalità se non peggio, come l'italicum di renzi, un unicum nella storia delle leggi elettorali e non solo elettorali, obbrobrio costituzionale a tal punto che prima di andare al voto con quella legge la sostituirono con un'altra non meno obbrobriosa, ma ugualmente firmata dal presidente. Si rese protagonista della vergognosa vicenda savona e della pantomima di cottarelli, incaricato "senza un voto" in parlamento. Succube dell'eurocrazia, difende gli interessi della bce pensando forse di difendere gli italiani, ma se la sua capacità di comprendere cosa realmente fa è data dalla firma - e dire che era giudice costituzionale - all'italicum, che il buon Dio ci assista ed aiuti - PDR grazie a loro oggi si rischia molto, tantissimo QUESTI SONO GLI ULTIMI CINQUE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Magistratura[modifica | modifica sorgente]

https://www.tpi.it/2019/06/06/caso-palamara-franco-roberti-ruolo-pd/


https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/04/magistrati-indagati-csm-a-pezzi-ermini-emersi-traffici-venali-e-giochi-di-potere-il-documento-serve-autoriforma/5230326/


Università[modifica | modifica sorgente]

https://www.open.online/2019/06/28/associazione-a-delinquere-alluniversita-di-catania-interdetti-il-rettore-e-nove-docenti/

la Repubblica: Concorsi truccati, sospesi il rettore di Catania e 9 professori. https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/06/28/news/concorsi_truccati_sospesi_rettore_catania_e_9_prof-229813151/

Corriere della Sera: Concorsi truccati, sospeso il rettore dell’Università di Catania. Indagati 40 professori. https://www.corriere.it/cronache/19_giugno_28/concorsi-truccati-sospeso-rettore-dell-universita-catania-indagati-40-professori-3b70fc24-9968-11e9-8b1c-f8f873f23524.shtml


Dialoghi[modifica | modifica sorgente]

Appunti “storici” per la lotta di liberazione dalla mala università dentro l’istituzione universitaria.

Per fare un paragone storico, nulla somiglia di più della lotta di liberazione dal fascismo durante la guerra civile spagnola alla lotta di liberazione dalla mala università che stiamo compiendo oggi, da qualche anno, dentro l’istituzione universitaria, con un gruppo di coraggiosi ricercatori e ricercatrici, cioè quelli di Trasparenza e Merito. Le sentenze suscitate, a seguito di ricorsi da parte di alcuni candidati, le inchieste delle procure emerse dopo le denunce di altri, non hanno ancora prodotto finora una grande vittoria schiacciante, cioè una vera rivoluzione culturale ed etica, ma hanno creato una falla, una breccia, nel muro del reclutamento universitario, attraverso la quale la lava dello scontento che si è accumulato da parte di moltissimi degli studiosi con curriculum scientifici ponderosi (e spesso internazionali), ma costretti a soccombere nel gioco perverso e meschino dei concorsi pilotati e predeterminati, ha cominciato a erompere, a fuoriuscire, a zampillare. Nel corso degli ultimi mesi, dopo anni di pressioni e azioni, proprio come durante l’evolversi di una rivoluzione o l’eruzione di un vulcano, la situazione è divenuta esplosiva. Proprio come nel corso della guerra civile spagnola, dentro il gruppo dei rivoluzionari c’erano gradazioni diverse di attacco al sistema messo in piedi dall’insurrezione dei generali franchisti, e allo stesso modo la reazione dell’opinione pubblica fu immediata e spontanea. Nell’ambito della liberazione antifascista la guerra di Spagna rimane la sola causa che ha mantenuto intatta nel corso di due secoli la sua purezza e la sua cogenza ideale. Da lì, da quella che fu una grande sconfitta ma vissuta combattendo ebbe inizio l’idea della necessità di una alleanza unitaria internazionale contro il fascismo mondiale, che portò alla fine alla vittoria. Allo stesso modo nella nostra lotta di liberazione dalla mala università esistono nel gruppo sfumature diverse di purezza, aggressività e coerenza, allo stesso modo l’opinione pubblica si è sollevata in nostro appoggio, anche in questo caso potrebbe partire da questa lotta una grande guerra di trasparenza e merito, più in generale, nella pubblica amministrazione, o perché no, per l’intero paese. A questo proposito, dedico ai miei amici e alle mie amiche che continuano oggi a lottare e a combattere al mio fianco per una università migliore, le parole di Elio Vittorini in un articolo dal titolo “La guerra civile di Spagna e noi” pubblicato sul Politecnico nello storico “numero primo” del 29 settembre 1945 che ho acquistato in originale in una bancarella parigina molti anni fa: “Questo fu scuola per la massa di noi: quanto si poteva afferrare tendendo l’udito, di dentro alla cuffia di un apparecchio a galena, verso le prime voci non fasciste che finalmente giungessero fino a noi: Madrid, Barcellona. Ricordate l’inverno del ’36-37? Ogni operaio che non fosse un ubriacone, e ogni intellettuale che avesse le scarpe rotte, passarono curvi sulla radio a galena ogni loro sera, cercando nella pioggia che cadeva sull’Italia, ogni notte dopo ogni sera, le colline illuminate di qui due nomi. Ora sentivano che nell’offeso mondo si poteva essere fuori dalla servitù e in armi contro di essa, con trombe contro di essa. Venivano le notizie delle Bastiglie non espugnate, e pioveva nella notte tra le finestre illuminate, ma sempre, da mille e cento chilometri di profondità dentro la pioggia e i lumi, una voce era, alla radio, un canto insopprimibile di gallo, “mas hombre”, in una sconosciuta lingua, in spagnolo. E la scuola continuò nelle stesse file di coloro che vennero chiamati “legionari”: i ragazzi affamati con fame anche di città nuove e mondo da vedere, non di pane e sigarette soltanto, che, le mani in tasca, le pupille sfuggenti o cupe, furono portati su eterni chilometri di strade, in colonne di camions dai fari che ruggivano di luce nella pioggia, fino a Guadalajara, fin dove appresero quello che d’altro può esservi nel mondo, e può esse nuovo da vivere, non solo da vedere. Così si è formata l’educazione di chi vuole costruire un paese nuovo. E fu perché la guerra civile di Spagna ci aveva insegnato anche a cercare.”

Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo


Caro Giambattista Scirè un unico appunto: queste battaglie di civiltà si vincono con la sensibilizzazione e la rivolta delle vittime finali del sistema ovvero i cittadini. La carta vincente non è la magistratura e non sono le inchieste delle procure o le sentenze. E la Tua esperienza depone in tal senso. Depongono in tal senso tutte le derubricazioni (così in non gergo forense). Sparisce l'abuso, sparisce l'associazione a delinquere. Si va e si viene dalla Cassazione. Sentenze contrastanti, interpretazioni contrastanti. Norme interpretate ad usum delphini. Nella Tua battaglia, a mio modestissimo avviso, dovresti dire che la impunità di questi signori è garantita e assicurata da un sistema giudiziario che stritola aiuta a stritolare chi si ribella alla baronia.


Carmela Gioscia parole sante


Xxxxxxx NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA!

Comunicato di Trasparenza e Merito

Procura Catania, ricorso in Cassazione: associazione a delinquere per docenti di Università bandita.

La Procura di Catania ha presentato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione contro la sentenza emessa dal Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Catania con la quale è stato dichiarato il non luogo a procedere per il reato di associazione a delinquere (art. 416 c.p.) nei confronti dei docenti dell'Università di Catania, Barone, Basile (nella qualità di rettore), Cavallaro, Drago, Gallo, Monaco, Pennisi, Pignataro (nella qualità di rettore), Sessa (mentre la posizione di Magnano San Lio, già condannato in primo grado per il reato di abuso di ufficio, è stata stralciata), che si sarebbero associati allo scopo di commettere più reati di turbata libertà del procedimento amministrativo, abuso di ufficio, induzione indebita a promettere utilità, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, falso ideologico, finalizzati a garantire la nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati.

Questa decisione della Procura di Catania rappresenta un atto di portata storica.

Dal nostro canto c'è il convincimento che questo atto possa supportarci, con ancora maggior impegno e dedizione, nella meritoria e costante attività di osservatorio, controllo e pungolo sul sistema universitario. Ricordiamo che Trasparenza e Merito è stata ammessa parte civile al processo “Università bandita” a supportare le vittime del “sistema di potere” accademico e, più in generale, a rappresentare la cittadinanza propositiva e attiva che crede in una università più corretta, più trasparente, più legale (la nostra presenza al processo è resa ancor più significativa dall'assenza, a nostro avviso del tutto ingiustificata, del Ministero e dell'Ateneo di Catania).

Il quadro di illegalità diffusa nel sistema di reclutamento presente in più atenei d'Italia, come stanno a dimostrare le recenti inchieste di alcune Procure (Firenze, Perugia, Milano) e come è stato tratteggiato con dovizia di particolari nel libro Mala università, trova un ulteriore riscontro e conferma in questo passaggio. Il sistema delinquenziale e criminoso ricostruito mediante la certosina attività di indagine dell'inchiesta catanese non appare peraltro ristretto all'ateneo etneo ma si estende anche ad altri atenei nazionali, i cui docenti, nel momento in cui sono stati selezionati per fare parte delle commissioni esaminatrici, si sono preoccupati di “non interferire” sulla scelta del futuro vincitore compiuta preventivamente dalla sede, favorendo il candidato interno che è risultato prevalere anche nei casi in cui non fosse meritevole. A dimostrazione di un “sistema di potere” che va ben oltre il processo di Catania.

Il nostro augurio è che la Suprema Corte di Cassazione accolga il ricorso della Procura di Catania.

Catania,

7 dicembre 2021

Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo

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