Tommaso Nannicini
In questi giorni di campagna, ho avuto molti incontri con professionisti, partite Iva, rappresentanti di associazioni e ordini professionali. Non per fare una passarella elettorale, né per ascoltare soltanto. Mi sono confrontato sulle proposte che ho portato avanti in questi anni insieme ad altre e altri. Ho raccontato le battaglie vinte e quelle perse. Ho rimesso a fuoco idee e priorità per la prossima legislatura. Sono stati bei momenti di scambio. Ecco quindi i miei impegni per professionisti vecchi e nuovi, se dovessi essere rieletto in Parlamento.
1) Soppressione del minimale (reddito minimo) per il computo dei contributi previdenziali da versare alla gestione artigiani e commercianti dell’Inps. Revisione del quadro regolatorio delle Casse previdenziali per superarlo ovunque, trovando forme di contribuzione più equa verso i giovani professionisti e chi ha redditi bassi.
2) Formazione 4.0: credito d’imposta per i professionisti che intraprendono percorsi formativi, pari al 50% delle spese sostenute per la frequenza di corsi di formazione specialistici.
3) Piena inclusione dei professionisti nel novero dei soggetti beneficiari dei crediti d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nell’ambito del programma Transizione 4.0.
4) Supporto ai processi di aggregazione in società tra professionisti (STP), attraverso:
a) la definizione della neutralità fiscale nel passaggio da studio o associazione professionale a società tra professionisti; b) l’inserimento di una norma volta a evitare duplicazioni dell’obbligazione contributiva in presenza di un’unica prestazione professionale; c) agevolazioni fiscali per giovani professionisti che si associano in STP.
5) Messa a regime dell’Iscro, primo ammortizzatore sociale per le partite Iva con cali repentini del reddito, con riduzione dell’aliquota aggiuntiva contributiva dallo 0,51% allo 0,26%. Contestuale rilancio della delega della legge 81/2017 per permettere alle Casse previdenziali di allargare gli strumenti di welfare allargato a sostegno dei propri iscritti.
6) Soppressione dell’aliquota di tassazione dei rendimenti realizzati dalle Casse di previdenza dei professionisti, al fine di evitare la duplicazione del prelievo fiscale sulle stesse somme.
7) Riduzione della burocrazia per tutte le partite Iva, attraverso l’effettiva applicazione del principio “once only” in tutti i rapporti con le pubbliche amministrazioni.
😎 Equo compenso: aggiornamento dei parametri ministeriali, rilancio di un intervento legislativo che non preveda sanzioni in capo agli ordini – onde evitare di penalizzare i professionisti più deboli e favorire le società di capitali – e piano straordinario per l’applicazione di compensi equi verso tutti i professionisti, vecchi e nuovi, in tutte le pubbliche amministrazioni.
9) Sussidiarietà: rilancio della delega della legge 81/2017 per l’individuazione degli atti delle pubbliche amministrazioni che possono essere rimessi anche ai professionisti.
10) Fisco: favorire l’equità orizzontale del nostro sistema fiscale, anche attraverso l’equiparazione delle detrazioni per lavoro dipendente e lavoro autonomo.
Adelante, #UscirneInsieme.
La ringrazio per la sua onestà nell'aver gettato la maschera prima del voto, almeno la sua rielezione, che le auguro, conferma la mia teoria sul regime imbecillocratico, con i liberi professionisti imbecilli indotto inconsapevole che votano e finanziano chi li saccheggeranno.
https://www.assinews.it/03/2021/casse-sostenibilita-rivedere/660083901/
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1117970
https://citywire.it/news/due-senatori-chiedono-il-commissariamento-di-enasarco/a1249427
https://www.bluerating.com/banche-e-reti/599786/enasarco-naviga-ancora-tra-le-polemiche
Dialoghi[modifica | modifica sorgente]
Attualmente presidente commissione vigilanza casse. Milano addio, quindi. O forse solo arrivederci, perché Nannicini, mantiene comunque una residenza nella metropoli lombarda, un appartamento in zona centro, dalle parti del Parco Solari. La casa milanese del nuovo sottosegretario di Renzi ha una storia sorprendente alle spalle. Per comprarla, un paio di anni fa, il professore bocconiano ha dovuto far tappa addirittura nel Liechtenstein, paradiso societario tra i più efficienti e riservati del mondo.
Dagli atti depositati al catasto risulta infatti che l’appartamento, circa 100 metri quadrati, era intestato a una società con sede nel minuscolo principato alpino, la Real estate company establishment. Il 26 settembre del 2013 entra in scena Nannicini. Quel giorno, davanti al notaio Gabriele Maccarini, viene siglato il rogito che trasferisce la proprietà dell’immobile dalla società del Liechtenstein al futuro consulente di Palazzo Chigi, di recente promosso tra le fila del governo. Il compratore non è solo. Lo affiancano i suoi genitori, che contribuiscono all’acquisto per il 5 per cento ciascuno. Il padre del professore è un personaggio noto alle cronache della politica: Rolando Nannicini, classe 1946, è stato deputato dei Ds-Pd dal 2001 al 2013 e prima ancora sindaco di Montevarchi, nell’aretino.
Fin qui i particolari della compravendita. Tutto regolare. Infatti non è illegale comprar casa da una società offshore. Anche se, col senno di poi, si può commentare che Nannicini avrebbe fatto miglior figura astenendosi da affari con controparti nei paradisi fiscali. Tanto più che adesso, con i gradi di sottosegretario nel governo Renzi, avrà voce in capitolo anche nella lotta ai furbetti delle tasse e agli evasori che trafficano con i santuari del denaro nero come il Liechtenstein.