Vite rubate dalla spoliazione legale
Finché chi subisce dei torti non prenderà il coraggio a due mani e denuncerà, tutte queste sentenze saranno inutili. Bisognerebbe spiegare a chi perde ingiustamente i concorsi che non è stando buoni che troveranno un lavoro. No. Se ti fanno perdere un concorso è solo perché non ti vogliono e non ti vorranno mai. Questo significa che la carriera che i ricercatori che non vincono i concorsi sognano è una carriera che *non esiste*. Denunciando non si compromette nulla perché il concorso tanto sperato non arriverà mai. Bisognerebbe fare un’opera di educazione verso queste persone, facendo loro capire che il ricorso al TAR e le denunce alle commissioni non compromettono nessuna carriera perché questa fantomatica carriera *non esiste*. Ecco, una volta spiegato questo aspetto, allora forse tutti si decideranno a ricorrere alle vie legali e, forse, con il tempo, le cose potrebbero cambiare. Ma finché viviamo di sogni e speranze...
Proviamo a sensibilizzare anche il mondo cattolico sulla questione dei concorsi truccati all'Università. A tal proposito ho rilasciato oggi un lunga intervista al quotidiano "approfondito" Il Sussidiario.net dal titolo "UNIVERSITÀ/ “Concorsi truccati, ecco come mi hanno imbrogliato”, in cui si parla dell'attività di Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo e del mio caso. Ecco come muore una carriera. "O si cambia o è bene che i migliori vadano altrove. La sua vicenda - conclude l'articolo - ci insegna che è vero che la verità ci rende liberi, soprattutto se unita, speriamo, alla giustizia umana". Questi due passaggi-chiave, in cui dico alcune cose che nessuno, dentro il mondo accademico, ha il coraggio né vuole sentirsi dire: Perché in Italia è così difficile fare carriera accademica se non si è raccomandati dal barone di turno? - Chi non ha mai conosciuto il mondo accademico da dentro non può sapere che nella sua auto-rappresentazione quel mondo è impegnato a fare della scienza stessa un potere. Un potere così integrale, da pretendere l’assolutezza, l’arbitrio e l’insindacabilità. Ovviamente, con tutto il supremo carico del padrino o maestro il cui apporto alla legalità consiste non nel sottostare alle leggi ma, direttamente, nel farle. Perché gli atenei sono considerati come dei feudi, come il far west: le leggi dello Stato in essi non valgono, come è stato dimostrato nella non esecuzione di tante sentenze della magistratura. Tutto ciò induce i baroni a ritenere legittimi quegli atti che, per il normale comune cittadino, senza questa iniziazione accademica, si direbbero arbìtri, per non dire illeciti o abusi. In definitiva, come ogni corporazione degna di questo nome, per usare diciamo un eufemismo, quella accademica sa bene, ed è la prima cosa che viene insegnata, attraverso un vero e proprio rito di iniziazione, ad ogni cooptato, che i panni sporchi, come si dice, vanno lavati in casa, e che i favori tra raccomandati-vassalli e feudatari vanno prontamente ricambiati (...) Che cosa si sentirebbe di dire ai giovani ricercatori che si trovano di fronte al sistema baronale? - Alla luce delle parole del procuratore Zuccaro durante al conferenza stampa sui risultati dell’inchiesta “Università bandita”, mi sento di invitarli a denunciare le irregolarità e a credere nei propri mezzi, nella propria preparazione, nel merito. Non è giusto darla vinta ad un sistema che, in molti casi, ha svilito l’immagine dell’istituzione universitaria. Non è bello vincere un concorso per gentile concessione o scambio di favore, questo sminuisce anche il candidato più titolato e preparato. Mi sento di dire: siate delle persone perbene, per non essere né conniventi, né complici. Solo isolando i comportamenti illeciti si potrà fare quel salto, quella rivoluzione culturale e creare così un ambiente più giusto, più legale, più trasparente, più meritocratico.
L'intervista integrale la trovate sul nostro sito. Buona lettura!
Sono commosso. Passo passo emerge quella che ho chiamato la costruzione della verità fatta dagli ordinari massoni. Altro che complottismo. L'ultimo passo sarà la denuncia di come gli ordinari preparano le leggi di spoliazione legale per il Parlamento, la Casa della Spoliazione legale. Ma anziché dire di essere onesti, denunciate, viva il merito, basta dire: Non siate massoni.
Ricordati che la spoliazione legale si svolge tutta per scritto, le leggi sono tutte documentate, si ritrovano dopo 30 anni tutti i massoni che ci hanno saccheggiato, da Berlusconi a Ciampi. Basta usare il cervello, non serve neanche muoversi, con Internet trovi tutto. Ma il cervello per queste cose possono averlo solo dei giovani universitari liberi. È questo che vogliono la cooptazione. Per questo è impossibile che ti assumono.
E il fatto che piazzano mogli amanti è cugini è una conseguenza, non il fine. Se li chiami baroni fai il loro gioco, se li chiami massoni, passi per pazzo visionario complottista, ma ci hai preso. Poiché M5S e lega, ai vertici hanno anche loro i massoni, ora hai capito tutto, perché ti prendono per culo con le promesse.
Mario Paolo Rossi si potrebbe coniare un nuovo termine massomafia accademica
Giambattista Scirè già fatto, è tutto spiegato nel libbrone da anni. Il tuo caso è quello che aspettavo per avere il collaudo della teoria. Non ti assumeranno mai perché se da fuori hai messo in crisi il sistema, senza le risorse che invece loro non mollano, se ti ci pagano pure, fai crollare tutto. Sei troppo onesto.
Comunque, a seguito di queste riflessioni, aggiungerò un capitolo al libbrone: La spoliazione legale ti ruba la vita.
Riccardo Raimondo l'esoterismo e il filantropismo dei vari Rotary, lions e logge varie è solo lo scopo di copertura delle élite di potere per gestire la spoliazione legale. Non vedo l'ora di leggere il gran maestro. Il problema è che ci sono centinaia di massonerie, proprio per non farsi infiltrare.
Mario Paolo Rossi, non sono d'accordo con la tua lettura. L'esoterismo ha radici ben più profonde è nobili. Se esistono delle deviazioni, bisogna denunciarle.
Riccardo Raimondo la pietra filosofale si chiama spoliazione legale. Trasforma l'imbecillità indotta in Euro